Pubblicita'
Pubblicita'

Petrolio Greggio Analisi Fondamentale Settimanale Previsioni dal 15 al 18 Settembre 2015

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Sep 14, 2015, 09:30 UTC

I future sul petrolio greggio con scadenza a novembre chiudono la settimana in ribasso, cedendo circa il 3%. La gamma di oscillazione (all'interno di

Petrolio Greggio Analisi Fondamentale Settimanale Previsioni dal 15 al 18 Settembre 2015

Petrolio Greggio Analisi Fondamentale Settimanale Previsioni dal 15 al 18 Settembre 2015
Petrolio Greggio Analisi Fondamentale Settimanale Previsioni dal 15 al 18 Settembre 2015
I future sul petrolio greggio con scadenza a novembre chiudono la settimana in ribasso, cedendo circa il 3%. La gamma di oscillazione (all’interno di quella del giorno precedente) e la chiusura decrescente segnalano la perdita dell’intero momentum rialzista generato due settimane fa dalla decisione dell’OPEC di prendere in considerazione i reclami da parte di alcuni membri rispetto all’eccesso di produzione.

A soffiare sul fuoco la scorsa settimana ha contribuito un rapporto di Goldman Sachs che è andato a tagliare le proprie previsioni sul prezzo futuro e ha messo in guardia da un possibile crollo dei prezzi a 20$ il barile sotto il peso dell’eccesso di offerta globale. A premere ulteriormente sui prezzi si sono aggiunte le notizie che danno l’Arabia Saudita contraria a un’eventuale riunione di emergenza volta a fermare la caduta del prezzo del greggio. Anche il calo di attività delle raffinerie ha contribuito a spingere i prezzi in ribasso, ma il rapporto di Baker Hughes mostra che il calo di attività delle piattaforme di trivellazione negli Usa ha contribuito ad alleviare le perdite.

A parte i timori che decisione sul tasso di interesse di questa settimana da parte della Federal Reserve possa innescare un aumento di volatilità su due versanti sul mercato del petrolio, la debole chiusura di venerdì potrebbe anticipare una riduzione dei prezzi nel corso di questa settimana.

Aspettatevi un forte aumento della pressione di vendita provocato dalle previsioni di Goldman Sachs e dalle recenti notizie stando alle quali l’OPEC avrebbe respinto l’ipotesi di una riunione di emergenza per discutere eventuali tagli alla produzione. Questa notizia dovrebbe incoraggiare gli acquirenti speculativi ad abbandonare le proprie posizioni long, lasciando ancora una volta il mercato in mano ai venditori short. Aspettatevi una ripresa del trend ribassista di lungo periodo, dato che per la prossima riunione del cartello occorrerà attendere il 3 dicembre.

EIA-data-1-645x380

A contribuire all’annunciato incremento della pressione di vendita si è aggiunta la previsione ribassista della US Energy Information Administration (EIA). La EIA ha infatti abbassato le sue previsioni sui prezzi del petrolio greggio per quest’anno e per il prossimo. Nel suo rapporto mensile, prevede per quest’anno che i prezzi del WTI si aggirino intorno a una media di 49,23$ al barile, in ribasso rispetto alla previsione precedente di 49,62$. L’agenzia ha inoltre ridotto le sue previsioni per il 2016 da 54,42$ a 53,57$. Per il Brent, la previsione per il 2015 scende a 54,07$, in calo rispetto alla previsione precedente di 54,40$.

La EIA prevede per quest’anno una produzione di greggio negli USA di 9,22 milioni di barili al giorno, in calo rispetto alla stima precedente pari a 9,36 milioni di barili; tagliate dell’1,5% anche le stime per il 2016, a 8,82 milioni di barili al giorno.

EIA-production-645x314

Ulteriore pressione di vendita potrebbe verificarsi con l’inizio della stagione di manutenzione delle raffinerie. La EIA nella sua relazione sottolineata un “calo significativo nei lavori di manutenzione delle raffinerie, anche se potrebbero essere necessarie un paio di settimane”. Gli operatori devono prepararsi a un calo della domanda di greggio, che potrebbe produrre un enorme incremento di scorte.

Coloro che cercano una nota positiva sul mercato faranno riferimento al rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, secondo la quale il crollo del prezzo del petrolio potrebbe costringere gli Stati Uniti e gli altri produttori non-OPEC ad effettuare il prossimo anno i tagli di produzione più incisivi dai primi del 1990, ma questo potrebbero spingere l’Opec ad aumentare ancora di più la propria offerta. Inoltre, venerdì Baker-Hughes ha diffuso dei dati che mostrano come il numero di piattaforme di trivellazione petrolifere attive negli Stati Uniti sia sceso di 10 unità, per un totale di 652 (in data 11 settembre).

Se l’OPEC ha davvero escluso eventuali tagli alla produzione, fate attenzione, perché a mio parere questa storia potrebbe spingere i prezzi in rialzo. Ulteriore pressione dovrebbe venire da un incremento delle rimanenze, innescato dall’inizio della manutenzione stagionale. Infine, giovedi, 17 settembre, dopo che la Fed rilascerà la sua ultima dichiarazione di politica monetaria alle 2:00 pm ET, fate attenzione alle oscillazioni su due versanti e all’aumento della volatilità. Questa notizia avrà qualche effetto sui prezzi, perché influenzerà la direzione del dollaro USA; tuttavia, per la maggior parte, i trader utilizzeranno l’annuncio per creare volatilità.

Weekly-November-WTI-Crude-Oil-645x323

Sull'Autore

Hai trovato utile questo articolo?

Pubblicita'