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Petrolio Analisi Fondamentale Settimanale, Previsioni – Cresce la pressione per un pullback a breve termine

Da:
James Hyerczyk
Aggiornato: Nov 20, 2017, 10:16 UTC

I future sul petrolio greggio statunitense West Texas Intermediate e quelli sullo standard internazionale, il Brent, hanno chiuso la settimana in perdita

Petrolio Analisi Fondamentale Settimanale, Previsioni – Cresce la pressione per un pullback a breve termine

I future sul petrolio greggio statunitense West Texas Intermediate e quelli sullo standard internazionale, il Brent, hanno chiuso la settimana in perdita per la prima volta da sei settimane; gli investitori hanno messo in dubbio la partecipazione della Russia all’estensione del piano per tagliare la produzione voluto dall’Opec; si prevede inoltre un calo della domanda e un aumento della produzione negli USA.

I future sul petrolio greggio WTI con scadenza a gennaio hanno chiuso a $ 56,71, in ribasso di $ 0,27 (-0,47%), mentre i future sul petrolio greggio Brent con scadenza a febbraio hanno concluso la settimana a $ 62,55, in ribasso da inizio settimana di $ 0,86 (-1,36%).

Il principale fattore a sostegno del mercato del petrolio in questa fase è la possibile estensione oltre la scadenza del marzo 2018dell’accordo per limitare la produzione di petrolio tra i principali paesi produttori; è questa la vicenda che da diversi mesi spinge i prezzi in rialzo.

I fatti dimostrano con ragionevole certezza che il piano voluto dall’Opec per limitare la produzione sta funzionando, ma sembra procedere troppo lentamente verso l’obiettivo di ridurre l’offerta al di sotto della media degli ultimi cinque anni nei tempi previsti; è per questo che si rende necessaria un’estensione dell’accordo oltre la scadenza del marzo 2018, decisione che probabilmente verrà presa alla riunione il cartello che si terrà il 30 novembre.

Il rally inoltre in alcuni momenti è stato favorito da un aumento della domanda di petrolio e dall’aggravamento delle tensioni Medioriente, che minacciano possibili interruzioni nella produzione. Inoltre, l’impatto dell’uragano Harvey e Irma ha influenzato i dati del settore della raffinazione in misura tale da sostenere il mercato.

A favorire un aumento dei prezzi anche gli acquisti da parte di fondi speculativi e di commodity, che detengono complessivamente posizioni long ai massimi degli ultimi due anni.

Sul fronte ribassista, a inizio settimana agenzia internazionale per l’energia (IEA) ha rivisto al ribasso le previsioni sulla crescita della domanda sia per il 2017 che per il 2018. La IEA ha infatti ridotto di 100.000 barili al giorno le previsioni sulla crescita per entrambi gli anni, prevedendo che l’eccesso di offerta sui mercati di petrolio sia destinato a persistere fino alla prima metà del 2018
Il gruppo del settore energia ha concluso nel suo rapporto mensile sul petrolio che la domanda globale avrà difficoltà a rispondere all’aumento della produzione da parte dei produttori al di fuori dell’OPEC, in particolare dagli Stati Uniti.

Infine, le società di trivellazione statunitensi stanno estraendo petrolio a ritmi vicino ai massimi storici e questa tendenza dovrebbe continuare anche nel 2018.

Fra le altre notizie, secondo quanto riferito da Baker Hughes, società di servizi petroliferi, il numero di impianti di perforazione operanti nei giacimenti petroliferi statunitensi è rimasto invariato, dopo aver registrato nella settimana precedente il maggiore aumento da giugno.

Brent febbraio, grafico settimanale
Brent febbraio, grafico settimanale

Previsioni

Con la domanda e l’offerta che si compensano a vicenda, la prossima mossa principale nel mercato del greggio sarà probabilmente decisa dagli hedge fund. I numeri recenti della Commodity Futures Trading Commission ci hanno mostrato che gli hedge fund hanno aumentato le loro scommesse rialziste sul greggio negli USA ai massimi da marzo, mentre le posizioni ribassiste sono scese ai minimi in quasi sette mesi.

Qualcosa mi dice che gli investitori siano vulnerabili. Se segui la teoria del gregge, allora sai che se un hedge fund inizia a liquidare in modo aggressivo, inizieranno tutti a vendere.

Non credo che ci saranno abbastanza acquisti tra ora e l’incontro dell’OPEC per spingere i prezzi attraverso il recente massimo, quindi, propendo per una pausa a breve termine necessaria per scuotere un po’ l’albero e per alleviare condizioni di ipercomprato.

 

 

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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