Pubblicita'
Pubblicita'

Petrolio Analisi Fondamentale Previsioni per la Settimana dal 9 al 13 Gennaio 2017

Da:
James Hyerczyk
Aggiornato: Jan 9, 2017, 10:28 UTC

Il petrolio greggio ha vissuto una settimana interessante, con oscillazioni su ambo i versanti che hanno però portato a un rialzo risicato. I future sul

Petrolio Analisi Fondamentale Previsioni per la Settimana dal 9 al 13 Gennaio 2017

Il petrolio greggio ha vissuto una settimana interessante, con oscillazioni su ambo i versanti che hanno però portato a un rialzo risicato. I future sul West Texas Intermediate con scadenza a marzo hanno chiuso la giornata di venerdì a 54,87 $, in rialzo da inizio settimana di 0,21 $ (+0,38%), mentre i future sul Brent con scadenza a marzo hanno chiuso a 57,10 $, in rialzo di 0,28 $ (+0,49%).

Dopo un lungo weekend di vacanze, a inizio settimana i compratori sono tornati in forze – come ampiamente previsto alla luce del clima di euforia legato all’avvio del programma di tagli alla produzione dell’Opec. I trader hanno acquistato petrolio greggio in vista di un’adesione totale al programma, ma il mercato è stato favorito anche dal calo del dollaro USA.

Nonostante la corsa sfrenata all’acquisto, il rally è stato frenato dal timore che i previsti tagli alla produzione possano non essere sufficienti per incidere in maniera sostanziale sull’eccesso di offerta globale e per favorire quindi una stabilizzazione dei prezzi.

Il 3 gennaio il prezzo del petrolio ha raggiunto i massimi degli ultimi 18 mesi in vista della ratifica di un accordo fra i paesi produttori OPEC e non, volto a tagliare la produzione e a ridurre l’eccesso di offerta. I prezzi nel primo giorno di scambi del nuovo anno hanno toccato un rialzo del 2% per poi scendere in rosso del 2,6% in vista di un possibile aumento della produzione da parte della Libia.

Il saliscendi è continuato nel resto della settimana, con gli investitori che hanno reagito a notizie sia positive che negative. A sostenere il mercato l’annuncio di un taglio della produzione da parte dell’Arabia Saudita in linea con quanto previsto dall’accordo dell’Opec, dopo la diffusione dei dati USA che segnalano un inaspettato forte incremento delle riserve di benzina e distillati.

Secondo fonti del luogo, nel mese di gennaio l’Arabia Saudita avrebbe tagliato avrebbe tagliato la produzione di almeno 486.000 barili il giorno, per 10,06 milioni di barili al giorno; la notizia ha spinto i prezzi del greggio in rialzo.

A tenere a freno i prezzi ha contribuito il rapporto settimanale sulle scorte della agenzia di informazione sull’energia USA (EIA) che, in riferimento la settimana conclusasi il 30 dicembre, segnala il netto calo delle riserve di greggio per 7,1 milioni di barili, flessione imputabile all’aumento di produzione da parte delle raffinerie. I trader avevano scontato un prelievo pari a 2,2 milioni di barili.

Questa notizia potenzialmente rialzista è stata però controbilanciata da un incremento delle riserve di benzina pari a 8,3 milioni di barili e di distillati pari a 10,1 milioni di barili.

Per quanto riguarda gli altri dati del giorno, i dati ufficiali Usa segnalano che nella settimana conclusasi il 30 dicembre gli speculatori sui future hanno aumentato la posizione netta long sul petrolio greggio ai massimi dal metà 2014.

Secondo i dati di Baker Hughe, le compagnie petrolifere USA hanno aumentato le piattaforme attive per la 10ª settimana consecutiva, portando il totale a 529 pozzi, ai massimi dal dicembre 2015.

PREVISIONI

Il forte rally e la pesante ondata di vendite di lunedì potrebbero determinare il tono per il resto del mese. Mentre i fondamentali di lungo termine sono potenzialmente rialzista, c’è chi rimane scettico riguardo l’accordo sul possibile taglio la produzione dell’Opec. Potremmo perciò assistere a un’altra settimana con oscillazioni so ambe le direzioni, seppure con un leggero orientamento rialzista.

Nel breve termine potremmo osservare una forte volatilità e improvvisi cambi di direzione. Sebbene i trader puntino sul lungo termine, qualcuno potrebbe realizzare i profitti al primo segnale negativo.

Eventuali notizie riguardo i nuovi tagli alla produzione avranno un effetto rialzista, ma i guadagni potrebbero essere frenati alla luce di un aumento della produzione in Libia o dall’apprezzamento del dollaro USA.

Preparate a un mercato movimentato con oscillazioni su ambo i versanti, e con un leggero orientamento rialzista. Tenetevi pronti a un aumento di volatilità e improvvisi cambiamenti di fronte.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

Hai trovato utile questo articolo?

Pubblicita'