Petrolio Analisi Fondamentale Giornaliera, Previsioni – Il tono sarà determinato dai dati della EIA sulla benzina

Martedì il petrolio greggio statunitense West Texas Intermediate e quello internazionale, il Brent, hanno chiuso in ribasso; gli investitori infatti hanno continuato a realizzare profitti conseguiti in virtù dei guadagni stellari del trimestre scorso. Il rally dello scorso trimestre è in gran parte attribuibile alle notizie; gli acquisti aggressivi da parte dei fondi speculativi hanno generato una forte spinta rialzista.

I future sul petrolio greggio WTI con scadenza a novembre hanno chiuso a $ 50,42, in ribasso di $ 0,16 (-0,32%), mentre i future sul petrolio greggio Brent con scadenza a dicembre hanno chiuso la sessione a $ 56,00, in ribasso di $ 0,12 (-0,21%).

Il catalizzatore principale dietro il rally sono state le aspettative per un aumento della domanda in base alle previsioni dell’Opec e dell’agenzia internazionale per l’energia. Dopo aver dato il via al rally, però, gli investitori rialzisti sono rimasti in attesa di novità; nel frattempo, i forti timori riguardo l’eccesso di offerta hanno spinto gli investitori a realizzare profitti e a ridurre le proprie posizioni.

I nuovi dati pubblicati dalla Commodity Futures Trading Commission mostrano un aumento delle puntate rialziste sul mercato del petrolio greggio Brent, salite la scorsa settimana ai massimi storici, movimento incoraggiato dai segnali di riequilibrio fra domanda e offerta. Il contratto sul Brent ,dopo aver postato il 26 settembre un drastico massimo con inversione del prezzo di chiusura sul grafico giornaliero, potrebbe però essere ora in condizioni di ipercomprato.

Previsioni

Il petrolio greggio WTI con scadenza a novembre continua a testare l’importante zona di ritracciamento a $ 50,23-$ 49,60; per i future sul Brent con scadenza a dicembre, invece, va da $ 55,88 a $ 55,17. Queste aree ci diranno se gli acquirenti sono ancora disposti ad intervenire in sostegno del trend rialzista. La mancata formazione della nuova base di supporto rappresenterà un segnale negativo.

I trader rialzisti accolgono con entusiasmo il possibile aumento della domanda. Inoltre, martedì, il segretario generale dell’Opec Mohammed Barkindo ha dichiarato che l’adesione ai tagli alla produzione di petrolio tra paesi dell’Opec e altri paesi produttori è estremamente alta. La Turchia intanto minaccia la chiusura delle condutture che trasportano petrolio dal nord dell’Iraq al Mediterraneo.

I trader ribassisti temono che l’aumento dei prezzi possa incoraggiare l’attività dei produttori di scisto statunitensi e spingere di nuovo i prezzi in ribasso. La scorsa settimana, il conteggio delle piattaforme petrolifere ha subito un aumento e forse il rapporto sulle scorte settimanali di questa settimana segnalerà un aumento della produzione USA.

Potrebbe essere questa la ragione per la quale questa settimana i trader rialzisti appaiono piuttosto intimiditi; i trader prevedono un prelievo di circa 500.000 barili, ma un incremento imprevisto avrebbe un effetto ribassista sul mercato.

Fra le altre notizie, l’istituto americano per il petrolio (API) ha segnalato – in riferimento alla settimana conclusasi il 29 settembre – un prelievo di 4,079 milioni di barili alle riserve di petrolio statunitensi, a fronte dei 756.000 barili previsti.

A spingere in ribasso il prezzo del petrolio in seguito alla pubblicazione del rapporto della API, però, il forte aumento delle riserve di benzina, di 4,19 milioni di barili, a fronte di un incremento previsto di soli 1,088 milioni di barili.

Staremo a vedere come si comporteranno i trader a un test della zona di ritracciamento in seguito al rapporto della EIA. Se i dati sulla benzina dovessero superare ampiamente le aspettative, i venditori violeranno questa zona e il mercato subirà una netta rottura ribassista.