Petrolio Analisi fondamentale del 23 marzo, Previsioni

Nelle prime ore della giornata di giovedì, il greggio rimbalza dai minimi degli ultimi quattro mesi, soprattutto a causa di condizioni tecniche di ipervendita. La pressione di vendita della sessione precedente è stata sufficientemente forte da spingere il Brent al di sotto della soglia psicologica dei 50,00$ al barile, prima dell’intervento dei cacciatori di occasioni e di quanti hanno riscosso i profitti intervenissero, che ha provocato una risalita del prezzo.

Alle 7:00 GMT, il Brent con scadenza a giugno veniva negoziato a 51,19$, in rialzo di 0,32$ ossia dello 0,63%. Il Wti con scadenza a maggio ha raggiunto i 48,34$, guadagnando 0,30$ ossia lo 0,62%.

Nella giornata di mercoledì, il prezzo del greggio si era inizialmente mosso in ribasso in risposta ai dati dell’Agenzia degli Stati Uniti per l’Informazione sull’Energia (Eia), che hanno registrato un nuovo aumento delle scorte. Tuttavia, verso la fine della sessione, il rimbalzo del prezzo è stato sufficiente a recuperare gran parte delle perdite.

Secondo l’Eia, nell’ultima settimana, le scorte degli Stati Uniti sono aumentate di circa 5 milioni di barili, ben al di sopra dei 2,8 milioni previsti. Per i trader, tale incremento è da attribuirsi al continuo aumento della produzione degli Stati Uniti e alla crescita delle importazioni dal Canada.

Riserve tanto elevate si accompagnano a un aumento della produzione che, secondo gli ultimi dati dell’Eia, dalla metà del 2016 è salita più dell’8%, superando i 9,13 milioni di barili al giorno. Tale livello è prossimo a quello toccato alla fien del 2014, quando ebbe inizio il declino del prezzo del petrolio.

Nel frattempo, cresce la preoccupazione per l’aumento dell’offerta in Asia, i cui mercati sono inondati di petrolio e derivati, tanto da portare la Cina a ridurre le importazioni di benzina. Tale decisione ha costretto le raffinerie a esportare notevoli quantità di prodotto. Attualmente, la Cina sta raffinando più carburante di quanto il mercato interno possa assorbire.

A febbraio, le esportazioni di benzina dalla Cina hanno toccato il secondo massimo storico, aumentando del 7,6% rispetto all’anno scorso per raggiungere gli 1,06 milioni di tonnellate.

A febbraio, le importazioni di benzina in Cina sono state pari a 7245 tonnellate, in calo del 94% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno.

L’azione del prezzo nelle prime ore della sessione di giovedì indica che i trader potrebbero averne avuto abbastanza della rottura attuale, decidendo di riscuotere i profitti ben prima del raggiungimento del minimo del 14 novembre 2016 a 45,78$. Molti ritengono che tale quotazione costituisca il prossimo obiettivo al ribasso.

Considerato il prezzo attuale del Wti a 48,35$, tale mercato pare mostrare uno slancio al rialzo che potrebbe testare la quotazione strategica dei 48,50$. Nella giornata di oggi, il superamento di tale prezzo potrebbe provocare un ulteriore spinta al rialzo, con obiettivi compresi tra i 49,82$ e i 50,14$. Tuttavia, a meno che non vi siano notizie in grado di provocare un rialzo, non ritengo che gli acquisti siano sufficienti a spingere il prezzo verso tale area.

La notizia in grado di muovere il prezzo in rialzo tanto attesa dai trader è un comunicato con cui l’Opec annuncia di stare seriamente considerando di prorogare il programma di riduzione della produzione oltre la scadenza di giugno.