Le scommesse rialziste sull’euro dollaro stanno aumentando nonostante il rischio geopolitico tra l’Ucraina e la Russia che sta pressando al ribasso la coppia valutaria.
Il prezzo dell’euro dollaro ha chiuso la settimana in territorio positivo ma al di sotto del target intermedio 1,1363, zona chiave per definire quale sia il momentum dominante; detto questo si evince che il momentum dominante è ribassista, col fiber che ha tentato durante la sessione dell’Asia e del Pacifico ad avvicinarsi al livello chiave 1,14 ma è stato un nulla di fatto.
Dal punto di vista macro, quest’ultima settimana di febbraio è povera di notizie che potrebbero presentare le giuste condizioni per un aumento repentino di volatilità. Gli unici eventi macroeconomici degni di nota sono la stima del PIL del quarto trimestre 2021 degli Stati Uniti e i dati settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione USA, calendarizzati giovedì 24 febbraio mentre per il giorno seguente da attenzionare l’indicatore dell’inflazione preferito della FED, l’inflazione PCE.
Nell’ultima settimana, in controtendenza agli aspetti fondamentali, le posizioni lunghe nette sul dollaro americano sono diminuite per la quinta settimana consecutiva, gettando ombre verso la scommessa rialzista sul dollaro USA. Probabilmente quest’aspetto mette in evidenza che i mercati (e gli istituzionali) abbiano già scontato il rialzo dei tassi di marzo e al momento l’unico supporto del deprezzamento dell’euro dollaro sono le tensioni russo-ucraine.
Detto questo, si mette in evidenza la crescita delle posizioni lunghe nette sull’EURO. La motivazione è semplice: il fatto che la Banca Centrale Europea abbia parlato recentemente di rialzi dei tassi è stata una rarità eccezionale nell’ultimo decennio, e di conseguenza questo sarà un tema importante nel medio termine sul fiber non appena le tensioni geopolitiche diminuiranno.
Sarà probabilmente un 2022 all’insegna del primo rialzo dei tassi della BCE dopo oltre 10 anni.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,1335, al di sotto del target intermedio 1,1363, il quale sottolinea il momentum ribassista a seguito degli ultimi eventi geopolitici.
Come riferito negli articoli precedenti, data la chiusura settimanale al di sotto di 1,1363 il fiber probabilmente continuerà la propria corsa ribassista e raggiungere prima il limite superiore dell’area di demand a 1,1245 e dopo il target intermedio 1,12.
Da attenzionare un possibile rimbalzo sull’area di demand e un forte rialzo del cambio euro dollaro dato l’aumento consistente delle posizioni nette a favore dell’EURO.
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Da sempre interessato alla finanza, ha dedicato gli studi nell'analisi tecno-grafica e nell'analisi fondamentale dei Mercati Finanziari.