Il cambio euro dollaro estende le perdite mentre l'Indice dei Prezzi al Consumo dell'Eurozona si attenua oltre le aspettative.
Il prezzo dell’euro dollaro ha mostrato segnali di debolezza nelle ultime sessioni, scendendo sotto il livello chiave 1,1400 dopo aver toccato i massimi di 1,1440. L’attenzione degli investitori si sposta ora sui dati economici cruciali che potrebbero influenzare ulteriormente l’andamento del fiber. Un aspetto importante che sta influenzando il valore dell’EURO è l’inflazione nell’Eurozona, che ha mostrato segnali di rallentamento nel mese di maggio. Questo ha aperto la strada per una possibile ulteriore azione dovuta dall’accomodante politica monetaria della Banca Centrale Europea.
Il tasso di inflazione nell’Eurozona è sceso sotto il 2% a maggio per la prima volta in otto mesi, una notizia che potrebbe portare la BCE a prendere in considerazione ulteriori tagli dei tassi d’interesse, il che potrebbe influire negativamente sul valore dell’euro dollaro. La BCE sta osservando attentamente i dati sull’inflazione, con la possibilità che possa attuare un altro taglio dei tassi per sostenere l’economia. A questa prospettiva si aggiunge la necessità di monitorare le decisioni economiche europee in una settimana che promette di essere cruciale per il fiber.
A differenza con l’Eurozona, i dati provenienti dagli Stati Uniti sono più contrastanti. Le previsioni per gli ordini alle fabbriche statunitensi sono in calo, con un’attesa diminuzione del 3% su base mensile ad aprile. Questo indicatore, insieme al PMI manifatturiero degli Stati Uniti che ha registrato una lieve contrazione, alimenta i timori di rallentamento nell’economia statunitense. Questi dati hanno dato supporto alla debolezza del dollaro statunitense, mentre l’indice PMI manifatturiero di maggio, che si è contratto a 48,5, ha accentuato le preoccupazioni.
Al momento della scrittura, il cambio euro dollaro quota 1,1380, in calo dello 0,55%. Il movimento suggerisce l’avvio di una possibile fase correttiva, in seguito al rimbalzo dalla resistenza chiave a 1,1450. Questo livello si conferma un punto di controllo strategico per i venditori, aprendo la strada a un ritorno degli orsi, con target iniziale sull’area di supporto annuale a 1,1328. Una rottura decisa di quest’ultimo livello aprirebbe spazi per ulteriori ribassi verso 1,1214.
Sul fronte rialzista, eventuali segnali di forza verrebbero considerati solo in caso di chiusura giornaliera sopra 1,1450. In tal caso, i compratori potrebbero ambire al superamento del livello psicologico di 1,1500, con estensione verso la resistenza annuale a 1,1554, attualmente zona dei massimi dell’anno.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.