Il cambio euro dollaro è stato sottoposto a forti pressioni ribassiste scendendo sotto il livello chiave 1,0900 dopo i deludenti sondaggi PMI tedeschi, francesi e dell’Eurozona.
Dopo il calo di giovedì, il prezzo dell’euro dollaro è stato sottoposto ad una rinnovata pressione ribassista in quest’ultima sessione della settimana, ed è sceso sotto 1,0900. Ora il ruolo è passato ai rialzisti, i quali se non riuscissero a difendere il micro-supporto 1,0870, il fiber potrebbe subire ulteriori perdite nel breve termine.
La retorica aggressiva del presidente della FED Jerome Powell nel secondo giorno della sua testimonianza semestrale al Congresso e l’atmosfera avversa al rischio del mercato hanno aiutato il dollaro americano a sovraperformare nei confronti dell’EURO. Dopo una sessione asiatica piuttosto tranquilla, l’euro dollaro è tornato a scendere a causa dei crescenti timori di una recessione nell’Eurozona, toccando il livello più basso in una settimana vicino a 1,0844.
I dati dalla Germania e dall’Eurozona hanno mostrato che l’attività commerciale nel settore manifatturiero ha continuato a contrarsi ad un ritmo accelerato all’inizio di giugno, scendendo rispettivamente a 41 e 43,6.
Valutando più attentamente i risultati dei report PMI, dopo che il PIL dell’Eurozona è sceso per la seconda volta consecutiva nel primo trimestre, è leggermente aumentata la probabilità che il prossimo dato del PIL potrebbe portare ad un altro segno negativo.
Poco fa sono stati pubblicati i due dati ad alto impatto degli Stati Uniti, l’indice dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero e del settore terziario. Il risultato è stato praticamente opposto. Da una parte (il settore manifatturiero) ha mostrato un altro passo indietro, ricalcando la fase di contrazione del settore mostrando un dato non poco inferiore rispetto alle previsioni (46,3 vs 48,5), dall’altra il settore terziario si è mostrato tonico rilasciando un dato anche leggermente al di sopra delle previsioni (54,1 vs 54).
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,0883, in ribasso dello 0,66% ed in procinto di iniziare una correzione più estesa in quanto è probabile una chiusura settimanale sotto il livello annuale 1,0911.
Confermata una chiusura di questo generale, la settimana prossima probabilmente i ribassisti tenteranno di raggiungere almeno il supporto 1,0850, senza disdegnare il livello chiave 1,0800. Al contrario, una falsa rottura del livello annuale 1,0911 potrebbe dar il via ad un rinnovato momentum rialzista per raggiungere il livello annuale 1,1034.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.