Il cambio euro dollaro è stato sottoposto per l’ennesima volta ad una rinnovata pressione ribassista, confermando il posizionamento sotto 1,1000 dopo il rilascio dei dati sull’inflazione dell’Eurozona.
Il prezzo dell’euro dollaro rimane ancora sotto il livello psicologico 1,1000 dopo il brusco calo di lunedì. Le prospettive tecniche di breve termine indicano ancora che il fiber ha una chiara inclinazione ribassista e gli orsi potrebbero agire ulteriormente con un calo sotto 1,0950.
In vista della riunione di giovedì, la Banca Centrale Europea ha pubblicato la sua ultima “Bank Lending Survey” (BLS), l’indagine sul credito bancario (un’indagine che evidenza i fattori che influenzano l’offerta i credito praticate alla clientela). Nella pubblicazione, la BCE ha affermato che un netto 38% delle banche dell’Eurozona ha registrato un calo della domanda di credito da parte delle imprese nel primo trimestre dell’anno. La Banca Centrale Europea ha riconosciuto che “Il livello generale dei tassi di interesse è stato segnalato come il principale motore della riduzione della domanda di prestiti, in un contesto di inasprimento della politica monetaria“; proprio questa precisa dichiarazione ha dato il via all’attuale ribasso dell’euro dollaro.
Alle ore 11.00 è stata pubblicato il dato più importante dell’Eurozona, l’indice dell’inflazione, il quale è salito su base annuale del 7% (come nelle previsioni) rispetto al precedente 6,9%. Invece l’Indice CORE HICP (Indice dei prezzi al consumo armonizzato), l’indicatore preferito della BCE (come per la FED l’IPC Core), è invece sceso al 5,6% su base annua rispetto alle previsioni degli analisti che vedevano una conferma al 5,7%. In sintesi, i dati sull’inflazione misti non sono riusciti a innescare sull’euro dollaro una reazione di mercato positiva.
Nella seconda metà della giornata, gli investitori del fiber attendono il dato sui nuovi lavori JOLTs. In caso di un rilascio significativo, anche superiore a 1 milione, il dollaro americano probabilmente potrebbe avere difficoltà a continuare a rafforzarsi, e viceversa.
Tuttavia, gli istituzionali potrebbero astenersi nell’assumere una netta posizione soprattutto in vista della riunione della FED di mercoledì 3 maggio.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,0956. In ribasso dello 0,49% e con i ribassisti in pieno controllo della situazione dopo l’ennesima falsa rottura del livello annuale 1,1034. Probabilmente inizierà l’ennesima correzione con un unico obiettivo di breve termine: il livello annuale 1,0911.
Infatti, i rialzisti attenderanno con pazienza il raggiungimento del target da parte degli orsi per provare a rilanciarsi e tentare per l’ennesima volta di rompere il livello annuale 1,1034, il quale fungerà da obiettivo long di brevissimo termine; il prossimo obiettivo, confermato solo con una chiusura settimanale sopra 1,1034, è il livello annuale 1,1186.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.