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S&P 500 ETF, 7 modi per investire sull’indice statunitense

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Aug 13, 2021, 14:25 UTC

S&P 500 ETF, ecco i 7 modi per investire sull’indice statunitense nelle varie condizioni di mercato per trarre sempre un profitto.

S&P 500 ETF

In questo articolo:

Sei un investitore interessato al mercato statunitense e vorresti comprendere al meglio come investire nei titoli azionari USA riducendo il rischio. Ebbene in questa guida spieghiamo come investire negli S&P 500 ETF, i fondi negoziati in borsa che replicano l’andamento dell’indice S&P 500.

Prima di iniziare, giusto una infarinatura su cos’è l’indice S&P 500 e su cosa sono gli ETF per quanti non possedessero ancora queste nozioni nel proprio bagaglio.

Cos’è l’indice S&P 500

L’indice S&P 500 è un indice azionario di benchmark, il suo obiettivo è replicare l’andamento delle 500 società quotate large-cap degli USA.

L’indice copre circa l’80% della capitalizzazione di mercato dei mercati statunitensi equivalenti all’indicizzazione di 11,2 trilioni di dollari.

Sviluppato nel 1957, l’indice S&P 500 è oggi la base per un’ampia serie di veicoli di investimento appositamente creati per consentire agli investitori di esporsi sul mercato azionario statunitense in una maniera ampiamente diversificata.

Tra questi strumenti di investimento troviamo anche gli exchange traded fund (ETF), un veicolo di investimento sviluppato per consentire anche agli investitori privati di investire sugli indici con commissioni di accesso e gestione molto bassi.

Perché investire in S&P 500 ETF?

L’investitore potrebbe pensare di prendere la lista di società quotate nell’indice e provare a investire sui singoli 500 titoli azionari.

Probabilmente un investitore con importanti risorse finanziarie potrebbe anche tentare l’impresa, tuttavia, sotto il profilo della convenienza il risultato potrebbe risultare deludente. Senza dimenticare che la presenza dei titoli nell’indice è ponderata, quindi replicare in autonomia l’indice potrebbe rivelarsi un esercizio quantomeno complesso.

Ecco quindi la necessità di uno strumento come l’ETF, il quale può essere acquistato in quote anche da investitori con disponibilità di liquidità da investire limitata ad alcune migliaia di euro.

Il noto Oracolo di Omaha, l’ormai 90 enne Warren Buffett, nel 2019 ha acquisito due fondi legati all’indice S&P 500 ed ha consigliato agli investitori di prendere in considerazione questo veicolo di investimento impostandosi su un orizzonte temporale molto, molto ampio.

Non solo, l’indice S&P 500 si fa apprezzare anche per la semplicità di comprensione, e per la sua vasta diversificazione in tanti settori industriali.

S&P 500 ETF: 7 modi per investire

In che modo, quindi, possiamo investire nell’indice S&P 500? Qui presentiamo 7 dei principali S&P 500 ETF presenti nell’enorme mercato dei fondi negoziati in borsa.

Non bisogna lasciarsi ingannare dal fatto che tutti replicano lo stesso indice e che per questo appaiono come l’uno la copia dell’altro, in realtà questi fondi negoziati hanno delle differenze tattiche che saranno apprezzate da alcuni investitori più tecnici e anche dai trader che preferiscono fare trading giornaliero.

SPDR S&P 500 ETF Trust

Questo Trust ha circa 383 miliardi di dollari di asset in gestione, con commissioni dello 0,095% annuali o 9,50 USD ogni 10 mila dollari investiti, mentre il rendimento dei dividendi è dell’1,3%.

Lo SPDR S&P 500 ETF Trust (SPY) non è tra i maggiori in termini di asset under management (AUM), ma storicamente è il primo legato all’indice. La sua costituzione è avvenuta nel 1993, ovvero agli albori degli ETF.

SPY non è neppure il più economico in quanto a commissioni di gestione annuali, c’è chi fa di meglio, tuttavia è un punto di riferimento nel panorama degli S&P 500 ETF.

Nonostante sia il meno economico, molti investitori istituzionali (e non solo) lo scelgono per l’alta liquidità che consente all’investitore di svincolarsi più rapidamente in caso di caduta dei mercati.

Non è la migliore soluzione per il risparmiatore che compra quote di un ETF per investimenti di lungo periodo.

SPDR Portfolio S&P 500 ETF

Con 11,8 miliardi di AUM è tra gli ETF più piccoli, ma a renderlo interessante sono le commissioni di appena lo 0,03% (3 USD ogni 10 mila dollari investiti).

Identico al precedente, SPDR Portfolio S&P 500 ETF (SPLG) è di facile accesso per gli investitori al dettaglio poiché le quote sono di 52 USD circa, contro gli oltre 400 USD dello SPY.

SPLG è ideale per l’investitore che vuol seguire il consiglio di Buffett: tenere l’ETF legato all’indice S&P 500 per un lungo, lungo tempo.

Ishares Core S&P 500 ETF

Ritorniamo su livelli alti di AUM con l’Ishares Core S&P 500 ETF (IVV) che totalizza 298 miliardi di dollari e un dividend yield dell’1,3%. Anche in questo caso le commissioni di gestione annuali sono dello 0,03% come nel fondo precedente.

Gestito da BlackRock (BLK), il fondo si pone a metà strada tra il primo e il secondo. Esso infatti è liquido come il primo, ma ha costi di gestione bassi come il secondo S&P 500 ETF presentato fino a ora.

Vanguard S&P 500 ETF

Questo ETF raccoglie quasi 250 miliardi in AUM, ha un rendimento sui dividendi dell’1,3% e commissioni di gestione dello 0,03%. Caratteristiche che rendono il Vanguard S&P 500 ETF (VOO), molto simile all’IVV di cui abbiamo descritto le caratteristiche poc’anzi.

Il fondo attrae investitori, nonostante sia nato solo nel 2010, perché si inserisce nel solco della tradizione della società Vanguard fatta di strategie di investimento passive basate su indici stabili.

Invesco S&P 500 Equal Weight ETF

Dal momento che l’indice S&P 500 è ponderato per la capitalizzazione di mercato delle società che rappresenta, non tutte sono rappresentate allo stesso modo e non tutti i settori sono presenti con lo stesso peso.

L’Invesco S&P 500 Equal Weight ETF (RSP) risolve almeno in parte questo problema ribilanciando i pesi delle società al suo interno, in modo tale che il peso delle azioni di Apple o di Amazon, abbiano lo stesso peso di una società con capitalizzazione inferiore. Il ribilanciamento, però, non ha lo stesso effetto sui settori industriali.

Questo fondo ha un AUM di 28,7 miliardi di USD e un dividend yield dell’1,3%, ma le commissioni sono “altine”: 0,2% del capitale investito.

ProShares Short S&P 500

Il ProShares Short S&P 500 (SH), introduce l’investitore nella nicchia dei short ETF. Questi ETF puntano contro il mercato e sperano cioè in un crollo degli stessi.

L’AUM è di 1,4 miliardi di dollari, non è ovviamente previsto alcun rendimento sui dividendi e le commissioni sono dello 0,9% sul capitale investito.

Bisogna precisare che questo tipo di fondo è per trader sofisticati, qui si scherza con il fuoco: letteralmente.

Tuttavia i fondi short term hanno la loro ragion d’essere nei momenti ribassisti dei mercati. Si consideri quanto avvenuto tra febbraio e marzo del 2020, o durante la crisi finanziaria del 2008. Ecco, quando arriva il “Cigno Nero” è questa la tana dove rifugiarsi.

Direxion Daily S&P 500 Bull 3x Shares ETF

Potremmo definirlo lo S&P 500 ETF per tipi aggressivi, perché il Direxion Daily S&P 500 Bull 3x Shares ETF (SPXL) è un ETF a leva 3x.

Questo significa che perdite e guadagni si moltiplicano per 3. Un ETF a leva è per veri speculatori. Ad esempio, chi ha investito in SPXL al termine del “Cigno Nero” del 2020 ha maturato un guadagno del +569%.

L’AUM di SPXL è di 2,8 miliardi di USD, il rendimento sui dividendi è dello 0,1% e le commissioni sono dell’1,01%.

Concludendo

Una ipotesi di strategia sugli S&P 500 ETF può essere la seguente: investire in un fondo liquido e a basse commissioni durante le fasi rialziste dei mercati; spostarsi su di un ETF short quando si palesa un “Cigno Nero”; recuperare le perdite al termine di quest’ultimo investendo in un ETF a leva.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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