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Leva finanziaria e il margine. Comprendere per guadagnare, evitando le perdite

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Sep 30, 2021, 10:22 UTC

Cos'è la leva finanziaria e a cosa serve il margine nel trading con leva? Comprendiamo insieme per guadagnare, evitando le perdite sul capitale.

leva finanziaria

La leva finanziaria e il margine sono due concetti non scindibili quando nei mercati si opera con gli strumenti che fanno uso della leva. Questi ultimi si sono fortemente diffusi negli ultimi decenni attraverso lo sviluppo di piattaforme di trading online molto user-friendly, tuttavia non tutti riescono a sfruttare a loro vantaggio la leva finanziaria e in particolare chi è alle prime armi spesso perde tutto.

Per comprendere cos’è la leva finanziaria e cos’è il margine nell’attività di trading, e sopratutto come guadagnare evitando le perdite, leggi la guida di Fxempire e inizia a fare trading con maggiore consapevolezza.

Definizione di leva finanziaria

Spiegato con una definizione di leva finanziaria sintetica, possiamo dire che la leva è il “rapporto di indebitamento, definito come rapporto tra debiti e mezzi propri (capitale e riserve patrimoniali) di una impresa”, spiega Borsa Italiana.

Tradotto in termini più comprensibili, immaginiamo di voler investire su di una materia prima come l’oro ma di non possedere una elevata capacità finanziaria per acquistarne una oncia al prezzo di 1.800 dollari.

Grazie alla leva finanziaria, detta anche “leverage”, l’investitore ha la possibilità di comprare o anche vendere l’oro per un ammontare superiore al capitale realmente posseduto.

L’acquisto di una attività finanziaria (o “asset”) con la leva permette alla persona di beneficiare di un rendimento potenzialmente maggiore rispetto a quello che sarebbe derivato da un investimento diretto. Va aggiunto, che il maggiore beneficio ha come risvolto della medaglia un rischio di perdita del capitale più elevato.

Su cosa si fa leva? Come funziona la leva finanziaria

Quando si opera con la leva finanziaria non si opera effettivamente sull’asset sottostante. Significa che non si effettua un acquisto di azioni o di oro reale. Questo punto deve essere chiaro, altrimenti ci si lascerà ingannare da molte pubblicità di broker che fanno credere all’investitore di operare sui mercati finanziari come un reale azionista che compra azioni Amazon o azioni Tesla. Nulla di più menzognero.

La leva finanziaria è uno strumento parte integrante dei derivati, in particolare è utilizzato con i contratti per differenza (CFD) e con le opzioni. Questi ultimi sono due prodotti finanziari diventati il “pane quotidiano” dei trader online che operano attraverso le piattaforme dei broker più autorevoli.

Ecco attraverso un esempio come funziona la leva finanziaria.

Leva finanziaria, un esempio

Un caso d’uso semplice ci aiuta a comprendere il concetto di leva. Ipotizziamo di avere 100 euro da investire in un asset. Le aspettative di guadagno o di perdita ipotizzate sono del 30%: se tutto va bene avremo 130 euro, se va male torneremo a casa con 70 euro. Questo è il caso di un investimento in azioni (materie prime, criptovalute, ecc.) senza leva.

Vediamo ora il caso in cui decidiamo di sfruttare la leva per ottenere (o perdere) di più. Avendo sempre 100 euro a disposizione quale capitale iniziale, ipotizziamo di voler investire mille euro prendendo a prestito 900 euro. Stiamo qui utilizzando una leva finanziaria di 10 a 1 per investire 1.000 euro pur avendo solo 100 euro di capitale iniziale. Il guadagno o la perdita sono sempre del 30%. Se le cose vanno a nostro favore e il titolo sale del 30%, otterremo 1.300 euro che, restituiti i 900 euro di prestito, diventano 300 euro di guadagno per un profitto del 300%. Se le cose vanno a nostro sfavore, perdiamo il 300% con 300 euro di debito da restituire.

È chiaro, quindi, che l’obiettivo della leva finanziaria è di consentire a chi non ha grandi capitali di accedere comunque al mondo degli investimenti, e allo stesso tempo di permettere a chi ne ha di fare leva sulle sue grandi ricchezze per ottenere potenzialmente ancora di più (o perdere ancora di più).

Cos’è il margine?

Introduciamo a questo punto il concetto di margine utilizzando una breve definizione:

Le attività costituite a garanzia dai Partecipanti a un sistema di Controparte Centrale. I Margini proteggono la Controparte Centrale, e quindi il mercato, dall’inadempienza o default dei Partecipanti al sistema” (fonte: Borsa Italiana).

Come letto nell’esempio precedente, per operare con la leva il trader ha bisogno di un margine operativo e per questo richiede 900 euro in prestito per garantire al mercato che si hanno le riserve economiche per coprire le perdite.

Quel prestito viene garantito dalle banche ai grandi investitori, mentre a chi fa trading online presso i broker è quest’ultimo a fornire il prestito per accedere a un capitale maggiore di quello posseduto.

In definitiva, il margine è quella parte dei fondi necessaria all’investitore per aprire una posizione di trading con leva finanziaria.

Come funziona

Nell’aprire una posizione con leva finanziaria il mercato richiede un margine iniziale (o margine di deposito).

Nel momento in cui la posizione è in perdita, il broker fa scattare un meccanismo noto come richiamo di margine (“margin call”). Il richiamo dice al trader che deve aggiungere altri fondi se vuole garantire la posizione, altrimenti essa sarà liquidata automaticamente. I fondi aggiunti dal trader sono conosciuti come margine di mantenimento.

Cosa succede se il trader non aggiunge i fondi richiesti e quindi non garantisce ulteriormente la posizione? Si verifica la condizione di stop out level, il livello di allerta viene superato e il broker è costretto a forzare l’uscita dalla posizione di trading.

Va aggiunto che i broker online solitamente non permettono che il trader subisca più perdite rispetto a quanto ha realmente depositato sul conto di trading, ma questa non è una regola valida per tutti. Nel margin trading con le criptovalute operato sulle piattaforme degli exchange di criptovalute, ad esempio, si potrebbero creare dei casi in cui quanto depositato non basterà a coprire le perdite.

Ridurre i rischi del trading con leva finanziaria

La domanda tipica di chi si avvicina al trading con la leva finanziaria, è come può ridurre i rischi di perdita dell’intero capitale investito.

Esistono delle regole che si possono impostare perché scattino in determinate condizioni di mercato, evitando così perdite devastanti. Una di queste regole è lo stop loss, essa indica al sistema informatico di uscire dalla posizione se le perdite superano un certo limite da noi impostato.

Anche per incassare i guadagni si può impostare una regola, è il take profit. Utilissima per ottenere il guadagno sperato quando non siamo operativi: i mercati non ci aspettano.

Invitiamo anche alla lettura della nostra guida dedicata a come ridurre i rischi di investimento.

Inoltre è utile approfondire cosa sono l’analisi tecnica e l’analisi fondamentale, e come possono risultare un valido aiuto in ogni tipo di investimento.

Infine, come parte integrante della gestione del rischio, è utile comprendere che quando siamo in presenza di uno strumento finanziario che promette alti rendimenti, il risvolto prevede sempre una perdita potenziale più alta.

Su una scala da 1 a 7, il profilo di rischio con la leva finanziaria è 7.

Concludendo

Per un investitore alle sue prime esperienze, la leva finanziaria dovrebbe rappresentare un punto d’arrivo finale e non l’inizio del suo percorso.

Sarebbe più opportuno imparare ad investire in titoli azionari ed obbligazionari, apprendere le basi acquistando asset e strumenti finanziari più semplici e rimandando ai passaggi di competenza successiva l’operatività con strumenti derivati o più sofisticati.

Nella finanza a piccoli passi si cresce, correndo si fa la fine di Evergrande.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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