Investire nei beni di lusso nel 2025 attraverso la Borsa è conveniente per il portafoglio finanziario? Scoprilo attraverso la nostra guida completa.
Investire nei beni di lusso nel 2025 attraverso la Borsa può essere allettante, in particolare per quella categoria di investitori che ha già una certa conoscenza delle materie prime che sono alla base della loro produzione.
Chi detiene oro o argento nel proprio portafoglio di investimento, o chi investe in diamanti, per esempio, è sicuramente più avvantaggiato di altri perché ha conoscenze specifiche sulle materie prime che vengono utilizzate dai produttori di beni di lusso.
Ad ogni modo, qui presentiamo una panoramica generale sul settore dei beni di lusso riportando anche una lista delle principali aziende del lusso quotate in Borsa. Da investitore potrai così valutare se conviene o meno investire in questo settore e da quali titoli cominciare.
Per introdursi nel settore e investire consapevolmente è utile conoscere in primis quali sono i beni considerati di lusso.
Per quanto riguarda l’abbigliamento i capi dell’alta moda sono beni di lusso, così come lo sono le scarpe e gli altri accessori prodotti per accompagnare l’alta moda.
Nell’automobilismo le auto di lusso vengono identificate dal marchio: Aston Martin, Maserati, Lamborghini, ecc. Tuttavia, non tutte sono direttamente quotate in un mercato azionario.
Nella gioielleria sono considerati beni di lusso quelli forgiati con metalli preziosi e pietre preziose. Spesso sono oggetti unici o riprodotti in poche copie.
Atri settori dove possiamo trovare beni di lusso sono:
Ed ecco a seguire un elenco sufficientemente ampio di società del lusso su cui investire nel corso del 2025. Società che possono benissimo attraversare periodi di incertezza geopolitica ed economica.
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Veniamo ora a un aspetto diventato rilevante anche per molti investitori, ovvero il rispetto dell’ambiente e dell’impatto sulle società che ha la produzione dei beni di lusso.
La domanda che un investitore dovrebbe porsi è se le società del lusso stiano davvero sviluppando e applicando piani per il reale rispetto dell’ambiente e delle società, o se non stiano piuttosto facendo greenwashing.
Ciò è cruciale per il portafoglio finanziario poiché, ad esempio, una inchiesta giornalistica potrebbe portare alla luce una pratica falsamente etica e falsamente pro-ambientalista da parte di una multinazionale del lusso di cui deteniamo azioni.
Nello scenario appena descritto, il titolo attraverserebbe quasi sicuramente una fase di contrazione a scapito del valore del nostro portafoglio finanziario.
Ed ecco il rating ESG di alcune delle società dei beni di lusso su cui investire nel 2025 che abbiamo citato in precedenza (il rating è aggiornato al 2022 o al 2023):
Come si può notare soltanto Kering riceve un rating A-, mentre alcune si posizionano nella parte bassa della scala di valutazione (RACE, BC, SL, RMS).
Per capire il settore dei beni di lusso è anche utile approfondire le caratteristiche sociali del cliente tipo delle aziende del settore del lusso quotate in Borsa.
Gli acquirenti hanno un elevato tenore di vita, risorse economiche sufficienti per effettuare acquisti ripetuti nel tempo di beni costosi. Tali risorse economiche permettono all’acquirente di acquistare prodotti che realmente solo in pochi possono possedere.
Il cliente tipo non ha problemi a effettuare acquisti anche quando l’inflazione fa lievitare i prezzi con maggiore rapidità, né tanto meno la sua capacità di spesa viene intaccata dalle crisi economiche.
Bisogna anche distinguere tra le società quotate che producono beni di vero lusso, da quelle che emulano il vero lusso.
Il criterio per discernere è semplice: i prodotti dell’azienda oggetto dell’analisi hanno prezzi significativamente superiori a quelli che le famiglie della classe media possono permettersi?
Per fare un esempio pratico prendiamo Pandora (PNDORA). La società è quotata alla Borsa di Copenaghen (Danimarca) e vende gioielli attraverso punti vendita anche di terze parti. I suoi prodotti sono accessibili alla classe media grazie a collezioni dai prezzi non del tutto proibitivi.
Tali aziende sono per loro natura più esposte ai cicli economici negativi dal momento che la clientela non è del tutto al sicuro dalle crisi economiche e finanziarie, locali e globali che siano.
Nonostante le aziende produttrici di beni di lusso possano contare su una clientela refrattaria alle crisi economiche e alle fiammate dell’inflazione, sono comunque influenzate dai mutamenti geopolitici, dai dazi alla frontiera e dai cigni neri.
Basterà richiamare alla memoria il crollo dei titoli del lusso durante la pandemia 2020 – 2022, per vedere come anche questa categoria di azioni non restò immune dal tracollo.
Ferrari, ad esempio, passò da 164 euro di valore (20 febbraio 2020) a 115,90 euro di valore (15 marzo 2020) nell’arco di un solo mese circa. Moncler, invece, perse valore in modo significativo passando da 42,72 euro a 26 euro.
Nel 2025 i principali ostacoli alla vendita dei beni di lusso sono di tipo geopolitico, con la possibile scelta da parte di Donald Trump, nuovo presidente degli Stati Uniti, di applicare dazi ai beni importati dall’Europa e da altre aree geografiche.
I consumi in Cina restano un rischio per le società del lusso. Il mercato cinese è diventato per molte aziende del lusso rilevante, a tal punto da impattare fortemente sui ricavi annuali (in positivo e in negativo).
Potenziali ostacoli alle catene di approvvigionamento delle materie prime o della distribuzione dei prodotti finiti, pur non essendo un rischio specifico del 2025 può manifestarsi in qualsiasi momento a causa di eventi non prevedibili: blocchi navali, scioperi dei trasportatori, attacchi informatici, stop all’estrazione mineraria.
Investire nei beni di lusso nel 2025 attraverso la Borsa potrebbe arricchire un portafoglio finanziario già esistente e, ad esempio, già orientato sulle principali materie prime utilizzate per la loro produzione: oro, argento, platino, gemme preziose.
Un portafoglio finanziario in cui trovano spazio anche le società minerarie specializzate nell’estrazione dei metalli rari e delle gemme sopra menzionati.
Prima di chiudere, invitiamo il lettore a leggere un articolo correlato dal titolo ‘Investire nel lusso conviene oppure no? Ecco la via di mezzo’.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.