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Lusso digitale, la moda abbraccia nuove tendenze per rivoluzionarsi

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Aug 31, 2021, 07:37 UTC

Il lusso digitale è la nuova frontiera degli investimenti nel comparto del lusso e dell'alta moda. Una nuova rivoluzione in atto.

lusso digitale

In questo articolo:

Ben presto le case dell’alta moda potrebbero accettare le criptovalute come mezzo di pagamento degli abiti acquistati, e non si tratterebbe neppure di una grande rivoluzione dal momento che alcune aziende del lusso hanno già sperimentato i primi token non fungibili (NFT) che promuovo scarpe di lusso. Il lusso digitale, quindi, si fa strada tra le nuove generazioni e ben presto acquistare una borsa digitale o un abito virtuale, non sarà poi così fuori dal mondo.

Cosa c’entra tutto questo con gli investimenti e con gli investitori? Molto, perché il lusso si sta spostando nel metaverso e nella realtà aumentata.

Come fa notare il Financialounge, a maggio del 2021 Gucci ha creato una collezione digitale per festeggiare il centenario dalla nascita. La collezione ‘Queen Bee Dionysus’ è stata presentata e venduta attraverso la piattaforma di gaming online Roblox (RBLX) e la borsa digitale Gucci della collezione è stata venduta al prezzo di 4.115 dollari, contro i 3.400 dollari della versione fisica.

Il lusso digitale e l’investitore

Il caso della borsa digitale Gucci venduta ad un prezzo superiore rispetto a quella reale appena riportato, significa che il digitale ha acquisito valore.

Probabilmente non per una generazione ancora abituata a usare il denaro contante e a stampare carta anche se potrebbe benissimo usare gli strumenti digitali per leggere o inviare la medesima documentazione, ma le nuove generazioni, i nativi digitali, hanno un’altra visione del mondo.

Del resto dove sta la nuova realtà lo ha detto alcuni mesi fa il presidente della Juventus Andrea Agnelli, il quale giustificando la costituzione della Superlega (fallita) faceva presente che le nuove generazioni preferiscono gli e-sports alle partite di calcio giocate da calciatori in carne e ossa.

E quindi è lì che bisogna essere, anche per un Gucci ed un Armani o un Valentino, un Versace e così via.

Quanto durerà il lusso digitale?

Siamo in una fase pionieristica certamente e quando questo “fenomeno” diventerà mainstream farà confluire molti capitali generando apprezzamenti, anche significativi, di titoli e asset che hanno investito tra i primi nel lusso digitale.

Si assisterà come sempre a una fase di euforia a cui seguirà la presa di consapevolezza, ma il lusso digitale non tramonterà e affiancherà il lusso reale. Anche perché dobbiamo vestirci e non possiamo farlo virtualmente.

Blockchain e lusso digitale

Il settore del lusso è interessato al digitale anche per nuove soluzioni che le consentono di garantire maggiore autenticità ai prodotti reali. Si pensi al protocollo blockchain, già usato per tracciare i diamanti e usato da alcune società per registrare i certificati di autenticità e proprietà di altri beni di lusso.

Anche questo è lusso digitale e nei prossimi anni potrebbe subire una accelerazione, con borse, abiti firmati e accessori moda registrati su di una blockchain appositamente creata.

Un vantaggio per gli acquirenti poiché l’autenticità del proprio capo verrebbe garantita da un sistema che non si può violare e al quale i contraffattori non potranno accedere per registrare i propri capi contraffatti. Questo passaggio dall’etichetta reale (facilmente riproducibile dai contraffattori) all’etichetta digitale, garantirà anche maggiore trasparenza al settore del lusso.

All’attenzione dell’investitore si pongono società come Lvmh, Prada, Cartier, Capri (CPRI) oltre a quelle già citate, ma sarà bene ampliare l’orizzonte e verificare le partnership future tra aziende di sviluppo blockchain e del lusso, tra queste ultime e il mondo del gaming per presentare ai nuovi clienti le collezioni del lusso digitali.

Una nuova frontiera da esplorare, anche per gli investitori.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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