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Approccio alfa quantitativo: strategia d’investimento avanzata

Da
Fabio Carbone
Aggiornato: Oct 5, 2025, 10:06 GMT+00:00
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Cos'è l'approccio alfa quantitativo e come funziona? Scopri una recente strategia di investimento avanzata basata sui big data e sul machine learning.

Approccio Alfa quantitativo

Per chi è alla ricerca di nuove strategie di investimento avanzate e più sofisticate, qui proponiamo l’approccio alfa quantitativo. Basato su modelli matematici, algoritmi e l’analisi statistica, viene utilizzato per identificare titoli e asset finanziari che generano un alfa positivo.

La strategia può essere applicata a qualsiasi classe di attivo, siano esse le criptovalute, le azioni, materie prime e fondi negoziati in borsa.

Scopri di più sulla strategia di investimento dell’alfa quantitativo proseguendo la lettura.

Che cos’è l’approccio alfa quantitativo?

L’approccio alfa quantitativo in finanza si riferisce a una strategia d’investimento che utilizza:

  • Modelli matematici;
  • Algoritmi;
  • Analisi statistiche avanzate.

Grazie a tale approccio la strategia identifica opportunità d’investimento che generano un “alfa” positivo. L’alfa è la misura della performance di un investimento rispetto al rendimento del suo benchmark di riferimento, tenendo conto del rischio.

In altre parole, un alfa positivo significa che l’investimento ha sovraperformato il mercato o un indice rilevante, non semplicemente perché ha assunto più rischio, ma grazie a un’abilità di selezione superiore.

L’approccio quantitativo si differenzia da quello “discrezionale” o “fondamentale”, in cui i gestori di portafoglio prendono decisioni basate sull’analisi qualitativa, sul giudizio umano e sulla ricerca approfondita di aziende specifiche. Nell’approccio quantitativo, invece, le decisioni sono guidate dai dati raccolti.

Come funziona l’approccio alfa quantitativo in dettaglio?

Il funzionamento dell’approccio alfa quantitativo può essere suddiviso in diverse fasi chiave:

Raccolta e pulizia dei dati

    • Si raccolgono enormi quantità di dati finanziari e non finanziari. Questi possono includere prezzi storici delle azioni, volumi di scambio, bilanci aziendali, dati macroeconomici, notizie, sentiment dei social media e persino dati alternativi (ad esempio, traffico di clienti nei negozi, immagini satellitari di parcheggi).
    • La pulizia dei dati è cruciale per rimuovere errori, anomalie e garantire la coerenza.

Identificazione dei fattori (factors)

    • Si cercano “fattori” che possono spiegare o prevedere i rendimenti degli asset. Questi fattori sono caratteristiche misurabili di titoli o mercati che storicamente sono stati associati a rendimenti superiori o inferiori.
    • Esempi comuni di fattori includono:
      • Value (valore): azioni sottovalutate rispetto ai loro fondamentali (es. basso rapporto P/E, P/B).
      • Momentum (slancio): azioni che hanno mostrato performance positive recenti tendono a continuare a farlo nel breve-medio termine.
      • Quality (qualità): aziende con bilanci solidi, alta redditività, basso debito.
      • Low volatility (bassa volatilità): azioni meno volatili tendono a offrire rendimenti aggiustati per il rischio migliori.
      • Size (dimensione): le azioni a piccola capitalizzazione (small-cap) hanno storicamente sovraperformato quelle a grande capitalizzazione.

Costruzione del modello

    • Vengono utilizzati metodi statistici e di machine learning (es. regressione, reti neurali, alberi decisionali) per costruire modelli predittivi. Questi modelli cercano di identificare relazioni complesse tra i fattori e i rendimenti futuri degli asset.
    • L’obiettivo è creare un modello che possa generare segnali di acquisto, o di vendita, con una elevata probabilità di successo, ovvero generare alfa.
    • Si esegue anzitutto un “backtesting” intensivo: il modello viene testato su dati storici per valutarne la performance e la robustezza prima di essere applicato a dati reali. Questo aiuta a capire se il modello avrebbe generato alfa in passato.

Costruzione del portafoglio e ottimizzazione

    • Una volta che il modello genera segnali (per esempio: “compra questa azione”, “vendi quest’altro titolo”), si costruisce un portafoglio.
    • L’ottimizzazione del portafoglio mira a massimizzare l’alfa atteso minimizzando il rischio complessivo e tenendo conto di vincoli come i costi di transazione, la liquidità disponibile e i limiti di esposizione a settori o paesi specifici.
    • Si possono utilizzare tecniche di ottimizzazione come la Teoria moderna del portafoglio di Markowitz.

Esecuzione e gestione del rischio

    • Le operazioni di acquisto e vendita vengono eseguite sul mercato.
    • La gestione del rischio è una componente fondamentale: monitorare costantemente l’esposizione del portafoglio a vari fattori, la volatilità e la correlazione tra gli asset per proteggere il capitale e mantenere il rischio entro limiti accettabili.

Monitoraggio e Aggiornamento

    • I mercati finanziari sono dinamici, quindi i modelli devono essere costantemente monitorati, valutati e aggiornati. Un modello che ha funzionato bene in passato potrebbe non funzionare in futuro a causa del cambiamento delle condizioni di mercato: modello invalidato.

Esempio pratico di utilizzo dell’approccio alfa quantitativo

Ed ecco a seguire un caso ipotetico di utilizzo dell’approccio alfa quantitativo, per passare dalla teoria alla pratica.

Immaginiamo un gestore quantitativo che vuole creare un modello per selezionare azioni negli Stati Uniti.

  1. Dati: raccoglie dati storici su migliaia di azioni USA: prezzi, volumi, dati di bilancio (utile per azione, fatturato, margine di profitto, debito), rating degli analisti, ecc.
  2. Fattori: decide di concentrarsi su tre fattori principali:
    • Value: utilizza il rapporto prezzo/utile (P/E) e il rapporto prezzo/valore contabile (P/B).
    • Momentum: calcola il rendimento a 12 mesi meno il rendimento a 1 mese per evitare il momentum di breve termine che può essere rumoroso.
    • Quality: utilizza il rendimento del capitale proprio (ROE) e il rapporto debito/capitale proprio.
  3. Modello: costruisce un modello di regressione lineare multipla in cui il rendimento futuro a 3 mesi di una azione è la variabile dipendente, e i tre fattori sono le variabili indipendenti. Il modello potrebbe avere una forma come:

Rendimento_futuro = a + b1*(P/E) +
b2*(Momentum) + b3*(ROE) + errore.

Attraverso il backtesting, scopre che azioni con P/E basso (value), momentum positivo elevato e ROE alto (quality) tendono a generare rendimenti superiori.

  1. Costruzione e ottimizzazione del portfolio finanziario:
    • Il modello analizza tutte le azioni disponibili e assegna a ciascuna un “punteggio di attrattività” basato sui suoi fattori.
    • Il gestore decide di investire nelle 100 azioni con il punteggio più alto.
    • Per l’ottimizzazione, il gestore del portfolio potrebbe impostare vincoli: non più del 5% del portafoglio in un singolo titolo, non più del 20% in un singolo settore, e cercare di mantenere una volatilità complessiva simile a quella dell’indice S&P 500.
    • Potrebbe anche implementare una strategia di “long-short”: cioè acquista le azioni più attraenti (long) e vende allo scoperto quelle meno attraenti (short) per essere “market neutral” e concentrarsi solo sull’alfa.
  2. Esempio di segnale: Il modello potrebbe identificare che la Società X ha un P/E molto basso, un ROE in crescita costante e ha sovraperformato il mercato negli ultimi 11 mesi. Il modello genera un segnale di “acquisto forte” per la Società X. Contemporaneamente, la Società Y potrebbe avere un P/E elevato, un ROE in calo e un momentum negativo, generando un segnale di “vendita allo scoperto” (short).

In conclusione

In definitiva, l’obiettivo è costruire un portafoglio che sovraperformi il mercato in modo consistente, attraverso un processo decisionale strutturato, ripetibile e oggettivo, riducendo l’influenza delle emozioni umane e dei bias cognitivi.

L’approccio alfa quantitativo è in continua evoluzione, adattandosi ai cambiamenti del mercato e integrando nuove fonti di dati e tecniche computazionali avanzate.

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Sull'Autore

Scrittore web freelance dal 2013, scrive di crypto economy dal 2016 e di fintech e mercati azionari dal 2018. Scrive inoltre di economia digitale.Dal 2018 collabora per FXEmpire.it scrivendo di crypto e mercati azionari con particolare attenzione a Borsa Italiana. Inoltre, cura la pubblicazione di articoli formativi a cadenza domenicale per l'area Formazione del sito di FX Empire Italia.

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