Pubblicita'
Pubblicita'

Voluntary disclosure e Btp Futura è il Rilancio Italia

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Jun 10, 2020, 08:14 UTC

Il Voluntary disclosure ed i Btp Futura sono nel piano di Rilancio dell'Italia del Governo italiano. Sono pensati per raccogliere capitali.

Euro

Tra le proposte che la Task force di Vittorio Colao, voluta dal premier Conte, presenta all’Italia per superare la crisi economica vi è la proposta d’introduzione di un particolare Voluntary disclosure destinato all’emersione dei redditi non dichiarati che dovrebbe essere connesso all’emersione del lavoro nero.

La Voluntary disclosure dovrebbe riguardare il denaro contante e altri valori non dichiarati riporta Il Sole 24 Ore che ha letto il documento.

L’altra iniziativa messa in campo dal Governo riguarda invece i Btp Futura che fanno seguito ai Btp Italia edizione speciale per finanziare parte delle spese Covid-19 sostenute dallo Stato italiano. Il Mef, quindi, punta a raccogliere capitali diretti per sostenere il rilancio dell’Italia anche se ciò non vuol dire che non si farà ricorso al Recovery Fund.

Voluntary disclosure con obbligo di investimento in Italia

La Voluntary disclosure pensata da Colao e il suo gruppo di esperti prevede due obblighi per il dichiarante:

  1. pagamento di una imposta sostitutiva che renda l’emersione attraente, quindi niente sanzioni o interessi, niente pagamento IVA o Irap, ecc. Una unica imposta tra il 10% e il 15% di quanto si farà emergere per mettersi in regola con il Fisco. Anche perché si ipotizza che quanto verrà dichiarato sarà superiore al reddito inizialmente evaso.
  2. Obbligo per il dichiarante di investire una parte dell’ammontare in strumenti finanziari a supporto dei progetti di rilancio del Paese. In questo caso l’ipotesi è che il 40% – 60% di quanto dichiarato dovrà obbligatoriamente essere investito e per un minimo di 5 anni.

L’obiettivo della Task Force è di fornire allo Stato italiano uno strumento che gli consenta di far tornare in Italia capitali o di farli emergere, così da poterli immettere nel ciclo economico necessario alla ripartenza dell’Italia. L’investimento obbligatorio servirebbe infatti per finanziare la ristrutturazione delle scuole o altri progetti infrastrutturali e avrebbero la forma di un social bond. Oppure chi aderisce alla voluntary disclosure potrebbe essere obbligato a usare una parte dell’ammontare emerso nella ricapitalizzazione del capitale di rischio “della società di cui è azionista di controllo”.

Il Btp Futura a 8-10 anni

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato un nuovo buono del tesoro poliennale che si chiamerà Btp Futura e avrà una durata tra gli 8 anni e i 10 anni. Una decisione definitiva sulla durata sarà comunicata in data 19 giugno.

Il Btp Futura è desinato esclusivamente ai risparmiatori individuali e affini, quindi al mercato retail e sarà emesso da lunedì 6 luglio a venerdì 10 luglio.

Questa emissione è “pensata per il futuro del Paese” e sarà quindi “interamente dedicata a finanziare le spese previste dagli ultimi provvedimenti varati dal Governo per affrontare l’emergenza da Covid-19 e sostenere la ripresa del Paese”.

Per quanto riguarda la premialità, il titolo avrà cedole semestrali step-up, cioè con tassi prefissati e crescenti nel tempo (caratteristica molto simile a un buono fruttifero postale). Il tasso minimo garantito sarà comunicato in data venerdì 3 luglio.

Il taglio minimo è di 1.000 euro e non sono previsti tetti o riparti, quindi il Ministero soddisferà tutta la domanda che arriverà anche se si riserva di chiudere anticipatamente l’emissione.

Novità per quanto riguarda il premio fedeltà, il quale sarà legato alla crescita economica nazionale dei prossimi anni (futura) e avrà un valore minimo garantito pari all’1% del capitale investito, e un tetto massimo del 3%. Esso verrà calcolato sulla base della media del tasso di crescita annuo del Pil nominale dell’Italia.

Per conoscere tutti gli eventi economici del giorno e della settimana, scorri il nostro Calendario Economico.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

Hai trovato utile questo articolo?

Pubblicita'