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Guida ai nuovi buoni fruttiferi postali

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Sep 30, 2018, 07:27 UTC

Una guida rapida e schematica che intende spiegarti cosa sono i buoni fruttiferi postali, come funzionano, quali i vantaggi rispetto ad altre forme di

Buoni fruttiferi postali

Una guida rapida e schematica che intende spiegarti cosa sono i buoni fruttiferi postali, come funzionano, quali i vantaggi rispetto ad altre forme di investimento e quali sono le caratteristiche. In conclusione ti spieghiamo come calcolare il rendimento di un buono postale.

Cosa sono i buoni fruttiferi postali

I buoni fruttiferi postali sono un prestito di denaro fatto allo stato italiano in cambio del quale si riceve un interesse fisso, ma diverso a seconda del tipo di buono fruttifero sottoscritto.

I buoni fruttiferi postali sono emessi da Cassa depositi e prestiti s.p.a. (CDP spa) e garantiti dallo stato italiano. La concessione della collocazione sul mercato dei buoni postali è demandata storicamente a Poste italiane.

Il denaro investito in un buono fruttifero viene utilizzato da Cassa depositi e prestiti per finanziare enti pubblici, imprese e famiglie. In particolare il risparmio postale è utilizzato per progetti di utilità collettiva a supporto del territorio e iniziative volte alla sostenibilità sociale e ambientale.

Buoni fruttiferi dematerializzati e cartacei

I buoni fruttiferi si presentano in due forme:

  1. buoni fruttiferi postali cartacei;
  2. buoni fruttiferi postali dematerializzati.

La prima forma, i buoni postali cartacei, è la via classica di sottoscrizione di un buono. Per sottoscriverlo è necessario recarsi presso un ufficio postale. Il buono cartaceo andrà conservato fino alla scadenza, in caso di smarrimento o di furto ci saranno dei costi da sostenere per ottenere il duplicato.

Buono cartaceo

I buoni fruttiferi dematerializzati sono la forma più recente e sempre più utilizzata. Da alcuni anni è possibile sottoscrivere i buoni postali dematerializzati direttamente online, quindi senza doversi recare alla posta. Ad esempio, se si possiede un libretto smart, basta depositare la somma attraverso un bonifico bancario sul libretto e da qui attivare un buono dall’area personale accessibile attraverso il sito web di Poste italiane. In questo caso si evitano file, perdite di tempo e il buono è emesso in pochi secondi.

Caratteristiche del buono fruttifero emesso da Cassa depositi e prestiti

Passiamo alle caratteristiche del buono fruttifero emesso da Cassa depositi e prestiti, scoprendo quali sono i costi del buono postale e quale fiscalità si applica.

  • I buoni fruttiferi postali non hanno spese di collocamento, di gestione e di rimborso.
  • In qualsiasi momento puoi richiedere il rimborso del capitale investito.
  • La tassazione degli interessi è agevolata al 12,5% e in caso di successione non si applica l’imposta di successione.
  • Sono garantiti dallo stato italiano al 100% del loro valore.

Poter beneficiare di una tassazione sugli interessi ridotta rispetto ad altre forme di investimento è uno dei motivi che spinge gli italiani a sottoscrivere questa forma di investimento. CDP spa dichiara che nel 2017 su 340 miliardi di euro raccolti, ben 253 miliardi sono pervenuti dalla raccolta postale.

Tipologie di buoni fruttiferi postali esistenti

Ma quali sono le tipologie di buoni fruttiferi postali sottoscrivibili? Dobbiamo dire che il loro nome e caratteristiche possono variare nel tempo, per motivi legati alle esigenze di CDP spa e anche per attrarre nuovi investitori con formulazioni più corrispondenti alle esigenze dei piccoli risparmiatori.

Buono ordinario

Lo storico buono ordinario non tramonta mai, ha durata massima di 20 anni (i buoni fruttiferi postali a 30 anni non ci sono), un tasso fisso ma con interessi crescenti anno dopo anno. Il tasso è stabilito ad ogni emissione e può variare di mese in mese.

Buono 3×4

Un investimento fino a 12 anni chiamato buono 3×4, offre la flessibilità di un rimborso con riconoscimento degli interessi a 3, 6 e 9 anni dall’emissione. Il rendimento fisso è crescente.

Buono 3×2

Il buono 3×2 ha durata massima di 6 anni, può essere rimborsato con il riconoscimento degli interessi dopo 3 anni dall’emissione. Il rendimento è fisso crescente.

Buono 4 anni risparmiosemplice

Questo buono dura 4 anni ed è il più articolato, perché sottoscrivibile da maggiorenni che hanno attivato un piano di risparmio risparmiosemplice, e che hanno sottoscritto almeno 24 sottoscrizioni periodiche nel piano di risparmio.

Buono 3 anni Plus

La forma d’investimento a più breve termine, dura tre anni con un rendimento fisso rimborsabile in qualsiasi momento.

Buono dedicato ai minori

Buono dedicato ai minori sottoscrivibile dai genitori, nonni o da chiunque vuol regalare un buono dedicato ai minori a un minorenne. Il buono matura fino al raggiungimento della maggiore età del beneficiario. La sottoscrizione richiede qualche procedura in più, ma dopo la sottoscrizione solo il beneficiario potrà ritirarlo. In caso di ritiro anticipato il regolamento sancisce che dovrà essere il giudice tutelare a intervenire.

Quale buono fruttifero rende di più?

I rendimenti dei buoni postali variano di emissione in emissione. Generalmente il buono fruttifero che rende di più è quello riservato ai minori e il buono ordinario. La regola non scritta è questa: maggiore è la durata del buono, maggiori gli interessi riconosciuti.

Come fare il calcolo dei buoni fruttiferi postali

In molti vorrebbero conoscere in anticipo quanto riceveranno di interessi a scadenza. Fare il calcolo dei buoni fruttiferi postali è sempre stato possibile attraverso la tabella inserita nel prospetto di collocazione di ciascun buono. Tale tabella indica i coefficienti da utilizzare per fare i calcoli degli interessi.

Accanto a questa metodologia di calcolo lievemente più complessa, oggi Poste italiane offre uno strumento di calcolo online dei buoni fruttiferi.

Come si procede al calcolo online dei buoni di Poste italiane.

  • Visita il sito web www.poste.it.
  • Dal menu scegli Risparmio e investimenti, quindi Buoni fruttiferi.
  • Seleziona la tipologia di buono delle poste da te preferito.
  • Nella pagina, sulla destra, trovi un bottone di colore giallo con la dicitura Simula rendimento.

  • Nella schermata successiva inserisci i dati richiesti come: tipologia buono, data di sottoscrizione, importo da investire e data di rimborso. Infine clicca su Calcola.

Nell’esempio qui sotto riportato abbiamo simulato un buono ordinario da 1.000 euro, da ritirare dopo 20 anni.

A scadenza riceveremo 647,31 euro di interessi al netto della ritenuta fiscale di 92,47 euro. In totale Poste italiane ci liquiderà 1.647,31 euro.

Il sistema consente anche di visualizzare lo sviluppo del buono postale nel corso del tempo, per avere una idea chiara di come evolve nel corso degli anni. La simulazione è esportabile in formato Excel.

Sottoscrivere un buono fruttifero postale conviene?

La simulazione potrebbe lasciarti perplesso. Ricevere 647 euro di interessi su 1.000 euro investiti, ma dopo 20 anni… Ti domanderai se sottoscrivere un buono fruttifero postale conviene davvero.

Devi considerare che si tratta di una forma di investimento garantita al 100% e come tale è quasi priva di rischi (dovrebbe solo fallire lo stato italiano per non ricevere i tuoi soldi). E quando una forma di investimento prevede bassi rischi gli interessi sono pochi.

Se sei alla ricerca di guadagni decisamente più immediati ti potrà interessare verificare come si investe in azioni italiane e straniere. In alternativa, se il tuo profilo di investitore è molto aggressivo e sei disposto ad accollarti rischi elevati puoi valutare se la guida a come investire in criptovalute fa al caso tuo.

Concludendo

La guida ai buoni fruttiferi postali si conclude qui. Essa ti ha fornito gli elementi di base per comprendere questo strumento di investimento a bassissimo rischio, ma le forme di investimento non terminano qui scopri come e dove investire 10.000 euro senza troppi rischi per il capitale.

Potrebbe anche interessarti la guida come evitare le initial coin offering truffa nel settore delle criptomonete e dell’industria blockchain.

 

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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