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Volatilità nella sessione asiatica

Da
Barry Norman
Pubblicato: Dec 10, 2015, 19:34 GMT+00:00

Nella mattinata di giovedì, si è registrata una notevole attività sui mercati asiatici dopo che la Rbnz ha abbassato i tassi di interessi, i dati

Volatilità nella sessione asiatica

Nella mattinata di giovedì, si è registrata una notevole attività sui mercati asiatici dopo che la Rbnz ha abbassato i tassi di interessi, i dati sull’occupazione in Australia sono risultati superiori alle aspettative e al peggioramento delle condizioni dell’economia giapponese. Nel pomeriggio di mercoledì, l’euro è salito a 1,10$ e, nella mattinata di oggi, è riuscito a mantenere gran parte dei guadagni. A seguito delle dichiarazioni di Ewald Nowotny, membro del Consiglio direttivo della Bce, che ritiene improbabili nuove misure di stimolo, l’euro ha perso 15 punti, scendendo a quota 1,1007. Contro il dollaro, lo yen e l’euro sono balzati ai massimi mensili. Tuttavia, secondo gli analisti, il rialzo dipende più dal pareggio delle posizioni da parte dei trader che da cambiamenti nelle valutazione dei fondamentali. La moneta unica europea, già su un sentiero rialzista a seguito delle deludenti misure attuate dalla Bce nella scorsa settimana, ha ottenuto una spinta ulteriore dalle dichiarazioni rese da Ewald Nowotny, membro del Consiglio direttivo della Bce, nella giornata di mercoledì. Nowotny ha lasciato intendere che i mercati si aspettavano troppo in termini di stimolo dalla Banca Centrale Europea.

Sull’andamento dei mercati asiatici ha influito notevolmente l’Aussie, mossosi in rialzo a seguito della pubblicazione di un rapporto sull’occupazione in Australia. Il documento ha mostrato un incremento di 71400 posti di lavoro nel mese di novembre, che ha spinto il tasso di disoccupazione al 5,8%, il minimo degli ultimi 19 mesi. I dati seguono la forte crescita dell’occupazione registrata a ottobre, andando a comporre il più elevato incremento bimestrale degli ultimi 28 anni. L’Aussie ha guadagnato 66 punti, raggiungendo quota 0,7296.

A seguito della manovra restrittiva attuata dalla Reserve Bank of New Zealand, che ha portato il tasso di interesse al minimo storico del 2,5%, il kiwi ha guadagnato 16 punti, raggiungendo quota 0,6736. Il governatore Graeme Wheeler ha tagliato il tasso di 25 punti base, con una mossa ampiamente anticipata dai mercati. La stretta è la quarta del 2015 e giunge nonostante i recenti segnali di incremento dell’attività economica. Il taglio ha portato il tasso di interesse al minimo storico. Ciò significa che la banca centrale neozelandese ha completamente invertito la tendenza seguita in tutto il 2014, avendo tagliato il tasso di interesse di 100 punti base tra giugno e dicembre 2015.

La sterlina si è mossa in forte rialzo, nonostante le aspettative di un innalzamento dei tassi da parte della Federal Reserve tra una settimana siano aumentate all’87%, il massimo da quando si è cominciato a parlare di manovra restrittiva. L’euro si è mosso in rialzo dell’1,2%, toccando gli 1,1026$, mentre la sterlina si è apprezzata dell’1,2%, raggiungendo gli 1,5183$. Al contempo, il dollaro ha perso l’1,3%, scendendo a 121,40 yen.

In base alle aspettative, nella giornata di oggi, la Banca d’Inghilterra dovrebbe mantenere i tassi di interesse ai minimi storici. Tuttavia, la decisione giunge mentre si attende il primo innalzamento dei tassi da parte della Federal Reserve in quasi un decennio.

Kathy Lien di BK Asset Management sostiene: “Considerato che i rendimenti dei titoli del Tesoro sono saliti e il calendario non prevedeva la pubblicazione di dati importanti negli Stati Uniti, l’estensione delle chiusure di oggi è sorprendente.”

A seguito della decisione presa nella giornata di mercoledì dalla Banca Polare Cinese di portare il tasso di cambio dello yuan sul dollaro ai minimi degli ultimi quattro anni, lo yuan ha perso 109 punti contro il dollaro. Sebbene, nelle ultime sessioni, il settore dell’energia abbia guadagnato il centro dell’attenzione, gli investitori continuano a concentrarsi sulla riunione di dicembre della Federal Reserve. I mercati si aspettano, infatti, un innalzamento dei tassi di interesse da livelli estremamente bassi.

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