Pubblicita'
Pubblicita'

Valute e materie prime continuano a beneficiare di un dollaro statunitense debole

Da
James Hyerczyk
Pubblicato: Mar 17, 2016, 19:04 GMT+00:00

Giovedì il dollaro americano ha continuato a indebolirsi, contribuendo a far salire l'euro e la sterlina inglese. L'oro ha registrato un piccolo guadagno

Valute e materie prime continuano a beneficiare di un dollaro statunitense debole

Giovedì il dollaro americano ha continuato a indebolirsi, contribuendo a far salire l’euro e la sterlina inglese. L’oro ha registrato un piccolo guadagno e il petrolio greggio è salito sopra i 40,00 dollari. La ragione dietro questi movimenti è stata la reazione alla dichiarazione accomodante, di mercoledì, da parte della Federal Reserve.

L’indice future del dollaro americano ha postato un ribasso superiore all’ 1 per cento e ha toccato il livello più basso da ottobre 2015. L’indice è in calo di oltre il 3,5 per cento dall’inizio dell’anno, e questo si configura come il peggior trimestre dal primo trimestre del 2011.

Oggi è stata una giornata positiva per quanto riguarda i rapporti economici degli Stati Uniti. Tuttavia, i mercati si sono concentrati su come portare a termine aggiustamenti di posizione, dopo aver digerito la dichiarazione di politica monetaria della Fed.

Le richieste di disoccupazione settimanali si sono attestate a 265,000. L’indice Fed di Philadelphia a marzo è stato di 12,4 rispetto al meno 2,8 di febbraio. Nel quarto trimestre i dati sulle partite correnti hanno registrato un disavanzo di 125,3 miliardi.

Gli indicatori principali di febbraio sono aumentati dello 0,1 per cento e inoltre a gennaio l’inchiesta su creazione di lavoro e ricambio della manodopera (JOLTS) ha mostrato un tasso di separazioni del 3,4 per cento in contrapposizione a un rivisto 3,6 per cento nel mese di dicembre, secondo StreetAccount. Gli economisti avevano previsto che fossero 5,5 milioni i posti creati, in ribasso dai 5,6 milioni del periodo precedente.

I rendimenti del Tesoro hanno postato risultati diversi, con il rendimento a 10 anni inferiore a 1,91 per cento mentre quelli a 2 anni si sono mantenuti in alto, a circa 0,88 per cento. Il calo dei rendimenti degli ultimi due giorni ha contribuito a rendere l’oro e gli investimenti in euro piuttosto attraenti.

La Banca d’Inghilterra ha mantenuto il tasso di interesse di base del Regno Unito al suo minimo storico dello 0,5%, nonostante un forte calo del suo valore a causa del referendum UE e che i politici hanno detto potrà esercitare una pressione al rialzo sull’inflazione.

La BoE ha detto che i deludenti investimenti delle imprese e le prospettive per una debole crescita mondiale, avrebbero compensato l’impatto di una sterlina più a buon mercato e tenuto sotto controllo l’inflazione nel breve termine, prima di aumentare verso il suo target del 2% entro i prossimi due anni.

La banca centrale inoltre ha deciso all’unanimità di mantenere lo schema di alleggerimento quantitativo sull’acquisto di attività a 375 miliardi di sterline, reagendo ad un mix di indicatori che, secondo la banca, avrebbe mantenuto la crescita del PIL in rialzo, benchè sottomesso.

I futures del greggio di maggio sono saliti sopra i 40,00 dollari al barile per la prima volta dall’inizio di dicembre. A sostenere il rally è stata la notizia che alcuni dei più grandi produttori al mondo s’incontreranno il prossimo mese, per discutere di un possibile blocco della produzione.

I paesi produttori OPEC e non OPEC, guidati da Arabia Saudita e Russia, si incontreranno il 17 aprile in Qatar per mettere a punto il piano per congelare la produzione, e ciò potrebbe portare al primo storico accordo di fornitura globale in 15 anni.

 

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

Pubblicita'