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Valute e Commodity in Rialzo in Scia alle Dichiarazioni della Fed che Lasciano Presagire uno Slittamento dell’Aumento dei Tassi

Da:
James Hyerczyk
Aggiornato: Aug 11, 2015, 12:53 UTC

Lunedì i mercati di valute e materie prime si muovono in netto rialzo, in scia alle osservazioni da parte di un funzionario della Federal Reserve stando

Valute e Commodity in Rialzo in Scia alle Dichiarazioni della Fed che Lasciano Presagire uno Slittamento dell’Aumento dei Tassi

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Lunedì i mercati di valute e materie prime si muovono in netto rialzo, in scia alle osservazioni da parte di un funzionario della Federal Reserve stando alle quali un aumento del tasso di interesse nel mese di settembre sarebbe tutt’altro che scontato. I commenti del vicepresidente della Federal Reserve Stanley Fischer hanno premuto il dollaro USA in ribasso, favorendo invece oro, euro e la sterlina.
In un intervista televisiva su Bloomberg Fischer ha dichiarato che il primo rialzo dei tassi da parte della banca centrale americana dal 2006 non si verificherà fino a che l’inflazione non tornerà vicino all’obiettivo della Fed, attorno al 2%. Negli ultimi mesi il tasso di inflazione è precipitato avvicinandosi allo zero ed è sotto il 2% dall’aprile 2012.
Oggi i mercati di valute e commodity sono comunque rimasti piuttosto stabili anche dopo le dichiarazioni presidente della Fed di Atlanta Dennis Lockhart, secondo le quali l’economia è abbastanza forte da poter sostenere un graduale aumento dei tassi di interesse. La scorsa settimana, i suoi commenti hanno sostenuto il dollaro statunitense, dopo essersi schierato a favore di un aumento dei tasso nel mese di settembre. La scorsa settimana, in un’intervista al Wall Street Journal, Lockhart ha anche sostenuto che, per dissuadere la Fed dall’aumentare i tassi nel mese di settembre, i dati economici dagli Stati Uniti sarebbero dovuti peggiorare bruscamente.

Gli investitori oggi hanno prestato molta attenzione alle dichiarazioni dei membri della Fed, perché questa settimana i dati economici importanti dagli Stati Uniti sono pochi. Le osservazioni suggeriscono anche che la Fed potrebbe volere aspettare ancora prima di aumentare i tassi, mettendo in dubbio un incremento dei tassi nel mese di settembre. Dopo il rapporto USA sulle buste paga del settore non agricolo (Non-Farm Payrolls) della scorsa settimana, gli operatori considerano più probabile (dal 47% al 55%) un aumento anticipato dei tassi, mentre un incremento entro il mese di dicembre viene dato per certo. Dopo le notizie di oggi, le probabilità di un aumento dei tassi a settembre probabilmente scenderà di nuovo al di sotto del 50%.
Un aumento anticipato dei tassi rimane sul tavolo perché questo mese non sono previsti dati sull’inflazione al consumo. Tuttavia, a causa del forte calo dei prezzi dell’energia verificatosi nel mese di luglio, le probabilità che l’indice del prezzi al consumo si avvicini al 2% sono piuttosto basse. Inoltre, la banca centrale potrà valutare di nuovo i dati sul mercato del lavoro prima della prossima riunione di metà settembre.
I future sull’oro con scadenza a dicembre, dopo l’ondata di vendite del Dollaro USA, sono tornati sopra i 1.100,00$. Il calo del biglietto verde ha inoltre incoraggiato le prese di profitto beneficio da parte degli operatori sul mercato petrolifero. Questo mercato nella precedente sessione ha raggiunto un nuovo minimo annuale.
La coppia EUR/USD ha raggiunto il massimo settimanale e la coppia GBP/USD ha rimbalzato dopo la recente ondata di vendite, spinta dagli aggiustamenti di posizione e dalle azioni di copertura short.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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