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U.S. Fed inietta 75 miliardi dollari nel sistema

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Sep 18, 2019, 08:00 UTC

Lo U.S. Fed inietta 75 miliardi di dollari USA nel sistema finanziario per evitare tensioni. Ecco cosa è successo sul mercato repo overnight.

U.S. Fed

In attesa che lo U.S. Fed decida per oggi 18 settembre di abbassare ulteriormente i tassi di interesse, la Banca centrale statunitense ha eseguito una operazione sui repo overnight da 75 miliardi di dollari per evitare crisi di sistema.

Improvvisamente sui mercati finanziari si sono verificate delle tensioni insolite, che di solito si verificano a fine mese o a fine trimestre o alla fine dell’anno, scrive Il Sole 24 Ore. Ma questa volta il tasso interbancario effettivo era salito dal 2,14% al 2,25%, toccando quindi il tasso di interesse massimo imposto dalla U.S. Fed di recente (2% – 2,25%).

Tanto è bastato a far scattare il campanello d’allarme e il Federal Reserve System ha iniettato liquidità nel sistema finanziario effettuando degli acquisti sul mercato repo overnight il quale si compone di indebitamento e finanziamento a breve.

Mantenere i tassi di riferimento entro i limiti di target

Lo U.S. Fed è intervenuto per “aiutare a mantenere i tassi di riferimento sui federal fund entro la fascia target” stabilita tra il 2% e il 2,25%.

La rara operazione ha tranquillizzato i mercati, che per qualche ora hanno temuto che la Fed non fosse capace di controllare i tassi interbancari.

Il problema reale, comunque, non è stato dovuto alle incapacità dello U.S. Fed. Con molta probabilità si è trattato di problemi tecnici e non di rischi sistemici. Non dimentichiamoci che l’intera infrastruttura che gestisce il sistema finanziario mondiale è informatizzata, sono i calcolatori a svolgere il grosso del lavoro e qualche inconveniente può verificarsi.

Fatto sta che, per un breve lasso di tempo, i repo overnight si erano impennati fino al +10%.

Forse un problema di liquidità ridotta

I repo overnight sono utilizzati dalle banche per generare nuovi profitti, esse usano in particolare le riserve monetarie in eccesso che depositano presso il Federal Reserve.

Probabilmente la spia rossa si è accesa a causa di due fattori:

  1. molte società hanno tolto liquidità al mercato per pagare le tasse dovute a settembre;
  2. ma anche la Fed stessa potrebbe aver ridotto eccessivamente il suo portafoglio e le riserve delle banche depositate presso di essa.

Ecco quindi che si è generata una limitata disponibilità di liquidità, facendo impennare i tassi a causa di una domanda che stava andando oltre l’offerta disponibile.

In Italia i tassi sono ai minimi storici

L’Associazione bancaria italiana (Abi), informa che i tassi di interesse sui mutui per la casa e sui prestiti alle imprese, hanno raggiunto i minimi storici nel mese di agosto.

Rispettivamente, i tassi di interesse sui mutui per la casa sono all’1,68%; i tassi sui prestiti alle imprese all’1,25%.

Si tratta ovviamente del tasso medio e riferito alle nuove operazioni di finanziamento. Tuttavia se si considera che a fine 2007 i tassi erano ad un insostenibile 5,72% (5,48% per le imprese), si comprende quanto sia diventato vantaggioso per famiglie e imprese chiedere prestiti.

Se guardiamo al tasso medio sul totale dei prestiti, includendo quindi anche i prestiti per l’acquisto di altri beni, ad agosto è sceso al 2,52% (2,54% a luglio) mentre a fine 2007 erano a 6,1%.

Previsioni sui tassi di interesse in futuro

La Banca centrale europea (BCE) ha di recente portato i tassi di interesse sui depositi di denaro a -0,5%, e annunciato l’immissione di nuova liquidità nel sistema finanziario europeo.

Anche lo U.S. Fed, oggi, potrebbe decidere per un ulteriore taglio dei tassi di interesse sul dollaro statunitense, in risposta alla mossa della BCE ma anche nei confronti della Cina.

Continua quindi la guerra sul taglio del costo del denaro. Per chi deve chiedere un prestito, questo è sicuramente un buon periodo: i tassi potrebbero scendere ancora.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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