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Tempi felici per chi ha il mutuo da pagare: i tassi scendono ancora

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Jun 24, 2019, 08:00 UTC

Tempi felici per chi ha il mutuo da pagare: i tassi scendono ancora sia per i mutui a tasso variabile (ai minimi storici) che per chi ha il tasso fisso.

mutuo, mutui

Chi ha il mutuo da pagare, sia con il tasso variabile che con il tasso fisso, non crede ai suoi occhi, il tasso d’interesse (a circa l’1,68%) continua a scendere e probabilmente scenderà ancora se la Banca Centrale Europea diminuirà ulteriormente il costo del danaro, come il Governatore Mario Draghi ha fatto capire la settimana scorsa.

Non solo i mutui variabili scendono, ma anche i mutui a tasso fisso della durata di 20 e 30 anni stanno beneficiando di ribassi consistenti, tra l’altro non ostacolati dalle banche.

Perché scendono i tassi d’interesse

I motivi per cui i tassi d’interesse sui mutui scendono sono vari e così riassumibili:

  • Il costo per un mutuo a tasso fisso è dell’1,68%, record storico al ribasso di tutti i tempi. I mutui a tasso fisso scendono perché gli indici Eurirs sui quali si calcola la rata del mutuo, è ai minimi storici, spinto al ribasso dal calo del rendimento del Bund tedesco a 10 anni sempre più in territorio negativo (-0,3%).
  • I mutui a tasso variabile calano perché l’indice Euribor a un mese, su cui si calcola il tasso d’interesse, è sceso a -0,398% (rilevazione del 21 giugno 2019).
  • Secondo gli analisti, al 90% la BCE taglierà il tasso d’interesse sui depositi entro la fine dell’anno. Previsto un taglio di almeno 10 punti base, che porterebbe il tasso dall’attuale -0,4% (già minimo storico) a -0,5% o addirittura -0,6%. Il vantaggio sarà tutto per chi ha il tasso variabile, che vedrà scendere ulteriormente il tasso d’interesse sulla rata mensile.

Ma attenzione! Se è vero che la politica monetaria accomodante degli ultimi anni sta spingendo al ribasso i tassi d’interesse sui mutui, in particolare di quelli a tasso variabile, non va dimenticato che il mutuo sulla casa ha durata ventennale o trentennale. In un lasso di tempo così ampio, le politiche monetarie ed economiche cambiano per adattarsi ai cicli economici.

In pratica, quello che non si paga oggi con il tasso variabile, si potrebbe pagare tra 10 anni a causa di un significativo mutamento dello scenario economico nazionale ed internazionale.

I mutui costano meno che a inizio anno

Grazie alla costante discesa degli indici di riferimento, i tassi d’interesse dei mutui sono scesi ulteriormente rispetto agli inizi del 2019. Tanto che chi accende un mutuo a tasso fisso ora, risparmia 25 euro al mese rispetto a chi lo ha attivato ad inizio 2019, con un risparmio di 300 euro annui.

Mutui meno cari anche per chi ha già il mutuo a tasso variabile

Se la BCE dovesse tagliare ulteriormente i tassi d’interesse sui depositi, anche i mutuatari da più tempo con tasso variabile dovrebbero beneficiare di una diminuzione delle rate tra i sette ed i dieci euro al mese. La cifra potrebbe raddoppiare (14 – 20 euro al mese in meno, per un risparmio annuo di 168 – 240 euro), se la BCE dovesse decidere di tagliare i tassi di 20 punti base.

La guida al mutuo per evitare le brutte sorprese

L’Unione Nazionale dei Consumatori ha pubblicato online una guida pratica al mutuo, dal nome “Come scegliere il mutuo?”.

La guida è gratuita e scaricabile da questo link.

La guida informa sinteticamente sulle informazioni da sapere prima di accendere un mutuo, come scegliere il giusto notaio, cosa sono il Tan e il Taeg, quali sono i diritti e i doveri di chi richiede il mutuo.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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