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Un’altra mattinata tranquilla per i mercati valutari

Da
Barry Norman
Pubblicato: Mar 22, 2016, 08:55 GMT+00:00

Un'altra mattinata tranquilla per i mercati valutari. Dopo la pubblicazione dei dati sull'indice dei direttori degli acquisti dell'Eurozona e sulle

Un’altra mattinata tranquilla per i mercati valutari

Un’altra mattinata tranquilla per i mercati valutari. Dopo la pubblicazione dei dati sull’indice dei direttori degli acquisti dell’Eurozona e sulle imprese in Germania, la giornata di oggi è praticamente priva di eventi di rilievo in Europa. Al contrario, in Asia e negli Stati Uniti, il calendario è ricco di appuntamenti. Nella giornata di lunedì, il dollaro si è mosso in rialzo a seguito delle dichiarazioni di due membri della Federal Reserve, secondo cui è possibile che i tassi vengano aumentati ad aprile. Nella mattinata di oggi, il dollaro ha invertito la tendenza, venendo negoziato a quota 95,31. Nel corso di un’intervista con un’agenzia di stampa pubblicata nella giornata di venerdì, il presidente della Fed di San Francisco, John Williams, ha affermato che appoggerebbe un innalzamento dei tassi ad aprile o a giugno. Durante un discorso tenuto nella giornata di lunedì, il presidente della Fed di Atlanta, Dennis Lockhart, ha dichiarato che la crescita economica degli Stati Uniti potrebbe giustificare una manovra restrittiva già ad aprile. Per quest’anno, né Williams né Lockhart dispongono del diritto di voto nel Fomc.

L’euro ha guadagnato 12 punti per venire negoziato a quota 1,1254. Il rialzo giunge dopo gli infruttuosi tentativi di Mario Draghi e della Bce di provocare un deprezzamento della moneta unica. Gli investitori devono fare attenzione a quanto i banchieri centrali paiono affermare o indicare. Come alcuni politici, economisti e giornalisti, le massime autorità di politica monetaria cambiano spesso opinione.

Mario Draghi, il presidente della Banca Centrale Europea, è un esempio. Non fatevi ingannare quando Draghi indica che i tassi sono stati portati al minimo, come durante la riunione della Bce di marzo. Liikanen, governatore della Banca di Finlandia e membro della Bce, ha ribadito che i tassi dovrebbero rimanere ai valori attuali o essere ridotti per un lungo periodo di tempo. Il governatore della Banca di Francia, Villeroy, ha difeso l’introduzione dei tassi negativi, pur avvertendo che una simile politica monetaria incontra dei limiti.

In Asia, la mattinata di oggi vede l’Aussie e il kiwi muoversi in rialzo. L’AUD ha guadagnato 11 punti, sostenuto dal deprezzamento del dollaro e dall’aumento dei prezzi delle abitazioni. Nella mattinata di oggi, il governatore della Rba, Stevens, ha tenuto un discorso, ma la reazione dei mercati è stata minima. L’Aussie, negoziato a quota 0,7590, rimane vicino a quota 0,76. Al contempo, il kiwi ha guadagnato 7 punti, raggiungendo quota 0,6769.

Nella mattinata di oggi, lo yen è rimasto praticamente stabile, apprezzandosi e deprezzandosi sulle sue controparti. Contro il dollaro, lo yen viene negoziato a quota 111,93. Tale cambio continua a irritare la Banca del Giappone, poiché lo yen è eccessivamente forte, con conseguenze negative per le esportazioni. Contro l’euro, la valuta nipponica viene negoziata a quota 125,95.

Oggi in Cina, la Pboc ha fissato il tasso di riferimento a 0,64971 contro il dollaro. Lo yuan offshore si è mosso in ribasso a causa della decisione della banca centrale di Pechino di abbassare il taso di riferimento per la seconda giornata consecutiva, stimolando le ipotesi secondo cui le autorità di politica monetaria hanno giudicato i precedenti rialzi sperimentati dalla valuta eccessivi per un’economia in rallentamento.

Tra lunedì e martedì, la Banca Popolare Cinese ha tagliato il tasso in totale dello 0,53%, segnando la maggiore riduzione in due giorni dal mese di gennaio. Negli ultimi due mesi, lo yuan ha guadagnato l’1,3%, rimbalzando dal suo peggior deprezzamento degli ultimi venti anni. Secondo i dati di Bloomberg, nel 2016 la crescita della Cina segnerà il 6,5%, il tasso più basso in più di un quarto di secolo. 

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