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Una po’ di mondanità sui mercati valutari

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Feb 26, 2016, 10:50 GMT+00:00

Nella giornata di giovedì, si è registrata una certa tranquillità sui mercati, che non hanno seguito una determinata tendenza. Gli unici dati degni di

Una po’ di mondanità sui mercati valutari

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Nella giornata di giovedì, si è registrata una certa tranquillità sui mercati, che non hanno seguito una determinata tendenza. Gli unici dati degni di nota sono stati il Pil del Regno Unito, che ha confermato le aspettative, e una lieve correzione al ribasso dell’inflazione nell’Eurozona. A quanto pare, in questa regione, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,3% su base annua, a fronte di un incremento precedentemente stimato allo 0,4%.

Il risultato rappresenta una modesta accelerazione rispetto al mese di dicembre, quando l’inflazione dell’Eurozona era aumentata dello 0,2%. Il crollo del prezzo del greggio continua a costituire uno dei fattori principali della stentata ripresa dei prezzi al consumo. Se non venissero considerati i prezzi volatili degli alimenti non lavorati e dei carburanti, l’inflazione segnerebbe un aumento dell’1,0%.

I prezzi dell’energia si confermano come la causa principale del rallentamento dell’inflazione nell’Eurozona. A gennaio, tali prezzi sono diminuiti del 5,4% su base annua, superando le stime del 5,3% precedentemente elaborate da Eurostat. Tuttavia, il calo dei prezzi dell’energia, che da ottobre seguono una tendenza al ribasso, risulta inferiore alla contrazione del 5,8% registrata a dicembre. I dati ufficiali mostrano come, nei 19 Stati che hanno adottato l’euro, l’inflazione sia più bassa di quanto previsto. Tali sviluppi potrebbero ulteriormente rafforzare le aspettative di nuove misure di stimolo da parte della Banca Centrale nel mese di marzo. Con i mercati azionari che rimangono in positivo, la coppia EUR/USD ha sperimentato un rimbalzo. Allo stesso tempo, anche la coppia USD/JPY è rimbalzata. Pertanto, i cambi EUR/USD e USD/JPY hanno entrambi invertito la tendenza, seguendo l’andamento delle sessioni precedenti. L’euro viene negoziato a quota 1,1038. Lo yen rimane intorno a quota 112,50 level.

eurozone inflation
Dopo due giorni di perdite, le borse europee si muovono in positivo, con un rialzo del 2,5% sostenuto dal rimbalzo sperimentato dal prezzo del petrolio nella serata di ieri. Il dato ha influito positivamente anche sulle borse degli Stati Uniti, che hanno aperto in positivo a seguito della pubblicazione di un rapporto sulle vendite al dettaglio decisamente soddisfacente.

Nella giornata di oggi, la Grecia ha ritirato il suo ambasciatore in Austria, affermando che il governo di Vienna, limitando il numero di richiedenti asilo che accetterà sul suo territorio, sta agendo in via unilaterale al di fuori del diritto comunitario e dei più recenti accordi. La situazione rappresenta un ulteriore segnale dell’acrimonia montante tra gli Stati membri dell’Unione Europea per quanto concerne la politica sui rifugiati.

Nella giornata di giovedì, il dollaro si è mosso in rialzo sull’euro. L’apprezzamento è stato innescato dai dati sull’attività delle industrie degli Stati Uniti, nettamente positivi a gennaio. La lettura conferma l’atteso avvio della ripresa del settore manifatturiero, dopo un deludente quarto trimestre.

In una nota inviata ai suoi clienti, Stretch afferma: “In vista della riunione del G-20, che inizierà domani a Shanghai, il Fmi ha invocato misure di stimolo fiscale coordinate… Tuttavia, per gli Stati Uniti e per il dollaro, ciò che conta è la direzione che la Federal Reserve imprimerà alla politica monetaria.” 

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Dopo essere crollata a minimi registrati da ultimo sette anni fa nel corso di questa settimana, nella giornata di giovedì la sterlina si è mossa in rialzo, grazie all’alleggerimento dei timori per un’uscita della Gran Bretagna dall’Eurozona. La sterlina si è leggermente apprezzata sia sull’euro sia sul dollaro, venendo negoziata a 1,3956$ e a 78,89 pence contro l’euro. Verso la fine della sessione di mercoledì, la valuta britannica era a 1,3926$ e a 79,10 sulla moneta unica europea.

I beni durevoli hanno mostrato una lettura superiore alle aspettative, registrando un incremento mensile del 4,9% a gennaio. Tuttavia, una componente del settore – le spedizioni di beni capitali, esclusi materiali per la difesa e  l’aviazione – segnano un calo mensile dello 0,4%. Secondo Ian Lyngen di CRT Capital Group, il dato “non è costruttivo per il Pil.”

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