Il dollaro è riuscito a chiudere la sessione di giovedì in positivo. I mercati hanno assegnato notevole importanza al rinvio del voto sull'abrogazione
Il dollaro è riuscito a chiudere la sessione di giovedì in positivo. I mercati hanno assegnato notevole importanza al rinvio del voto sull’abrogazione dell’Obamacare, che ha mostrato l’incapacità di Trump di ottenere il consenso di parte dello stesso Partito Repubblicano alla Camera dei Rappresentanti.
Il mancato raggiungimento del necessario consenso lascia all’amministrazione Trump un’unica soluzione: l’aut aut. Ciò considerato, non è detto che l’Obamacare venga cancellato: la riforma sanitaria potrebbe rimanere in vigore, ma Trump intende fare il possibile per evitare un simile esito. Durante la campagna elettorale, l’abrogazione dell’Obamacare ha, infatti, costituito uno dei punti fondamentali del programma di Trump.
L’aut aut è certamente rischioso e rappresenta più una mossa azzardata che una strategia, evidenziando le fratture che attraversano il Partito Repubblicano. La maggiore preoccupazione è nel fatto che i mercati stanno iniziando a realizzare come non tutti i repubblicani siano allineati con Trump. Inoltre, la discussioen sull’abrogazione dell’Obamacare mostra come altre promesse elettorali potrebbero incontrare una resistenza simile. Se l’Obamacare dovesse rimanere in vigore, come potrebbero essere approvate le misure di stimolo da un trilione di dollari e la riforma del sistema tributario. Durante l’amministrazione Obama, il Partito Repubblicano si è fermamente opposto all’ampliamento della spesa pubblica. Pertanto, è difficile che ora il Gop possa votare a favore di una sua espansione, soprattutto perché, a quanto pare, le misure proposte da Trump non genererebbero il risparmio previsto.
Durante la sessione asiatica, si è diffuso un certo ottimismo, con l’indice del dollaro spot che ha raggiunto il massimo intragiornaliero di quota 100,00, che lascia la valuta statunitense particolarmente esposta verso la sessione europea. Qualora la Camera dei Rappresentanti votasse contro l’abrogazione dell’Obamacare, il dollaro potrebbe perdere tutti i guadagni conseguiti. Al contrario, un voto favorevole fornirebbe un certo supporto. Il rinvio delle misure di stimolo e della riforma del sistema tributario potrebbe, infatti, derivare dalla discussione sull’Obamacare.
Il voto di oggi alla Camera dei Rappresentanti è certamente al centro dell’attenzione dei mercati. Tuttavia, vi sono altri fattori in grado di influire sull’andamento del dollaro, come l’indice preliminare dei direttori degli acquisti del settore privato per il mese di marzo e i dati sugli ordini di beni durevoli per il mese di febbraio.
Il dollaro potrebbe tornare a muoversi in rialzo grazie all’approvazione delle misure di stimolo o all’aumento delle probabilità di una quarta manovra restrittiva nel 2017. Se i dati che verranno pubblicati nel pomeriggio dovessero essere positivi, la posizione dei falchi verrà rafforzata, in particolare qualora l’indice dei direttori degli acquisti del settore privato registrasse un aumento del prezzo dei prodotti.
Nel Regno Unito non verranno pubblicati dati di particolare rilievo, tranne quelli sui mutui approvati a febbraio, che dovrebbero permettere alla sterlina di risalire dai minimi intragiornalieri toccati dopo l’apprezzamento provocato dal rimbalzo delle vendite al dettaglio di febbraio nella giornata di giovedì. La Banca d’Inghilterra dovrà valutare se l’andamento positivo delle vendite al dettaglio nel mese di febbraio sia un dato isolato o segnali una tendenza al miglioramento dopo il recente declino. Le ultime statistiche vanno ad aggiungersi alla confusione che circonda le ultime previsioni sulla politica monetaria della Banca d’Inghilterra.
Durante la sessione asiatica, la sterlina si è mossa in ribasso contro il dollaro, toccando un minimo intragiornaliero di 1,2474$. Nella giornata di oggi, il calendario economico dell’Eurozona è il più ricco di eventi.
Alla fine del primo trimestre, la ripresa dell’Eurozona dovrebbe continuare. Nella mattinata di oggi verranno pubblicati l’indice preliminare dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero e quello del settore dei servizi. Di particolare interesse saranno i dati sui nuovi ordini e sull’inflazione, ammesso che le letture principali siano coerenti con le aspettative, quando non migliori. L’aumento della pressione inflazionistica avrà effetti certamente positivi sull’euro. Tuttavia, per rafforzare i falchi della Bce, il settore privato deve continuare a migliorare.
L’indice dei direttori degli acquisti del settore privato in Francia ha certamente sostenuto l’euro. La produzione aggregata ha, infatti, raggiunto il massimo degli ultimi settanta mesi, i prezzi di vendita sono aumentati per la prima volta dall’aprile del 2012 e i nuovi ordini sono cresciuti al ritmo più rapido dal maggio del 2011. Secondo i dati preliminari, l’indice composito dei direttori degli acquisti della Germania nel mese di marzo ha parimenti raggiunto il massimo degli ultimi settanta mesi, spinto dall’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero, che ha toccato il massimo degli ultimi settantuno mesi, dai nuovi ordini, aumentati al ritmo più veloce dall’aprile del 2011, e dall’accelerazione dei prezzi dei prodotti, giunta al massimo dal giugno del 2011.
Si deve prestare attenzione ai sondaggi sulle elezioni presidenziali in Francia. L’incertezza è, infatti, evidente, dato l’elevato numero di indecisi, i cui voti potrebbero indirizzarsi su di Le Pen dopo l’attentato di Londra.
Alla redazione di questo articolo, il dollaro guadagnava lo 0,06% per raggiungere quota 99,822, in ribasso dal massimo intragiornaliero di quota 100,00. Durante la sessione europea e in quella statunitense, si dovrebbe osservare maggiore prudenza sui mercati in attesa del voto sull’Obamacare. La coppia GBP/USD guadagnava lo 0,09% per salire a 1,25053$, mentre l’euro si apprezzava dello 0,19% per raggiungere gli 1,08038$. La moneta unica europea dovrebbe continuare a muoversi in rialzo, spinta dall’indice composito dei direttori degli acquisti dell’Eurozona.
Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.