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I trader ribassisti del dollaro ritornano dopo la pausa di venerdì

Da:
Bob Mason
Aggiornato: Aug 7, 2017, 10:22 UTC

Quella di oggi si profila come una giornata piuttosto tranquilla sul calendario macroeconomico; i dati in uscita dell'euro zona in mattinata si limitano a

I trader ribassisti del dollaro ritornano dopo la pausa di venerdì

Quella di oggi si profila come una giornata piuttosto tranquilla sul calendario macroeconomico; i dati in uscita dell’euro zona in mattinata si limitano a quelli sulla produzione industriale per il mese di giugno in Germania e ai dati sui prezzi delle case per il mese di luglio dal Regno Unito.

La mancanza di dati non ha impedito ai mercati di reagire al rapporto sulle buste paga di venerdì, ma il dollaro non è riuscito a guadagnare ulteriormente terreno nel corso della sessione asiatica. Nonostante i dati superiori alle aspettative, l’indice del dollaro spot ha raggiunto quota 93,319 per poi recuperare leggermente in vista dell’apertura della sessione europea; l’indice era in ribasso dello 0,11% a 93,436 all’uscita del rapporto.

Se ci sono trader rialzisti del dollaro in attesa di un’opportunità per entrare, difficilmente saranno utili i discorsi attesi in giornata da parte del membro non votante del FOMC Bullard e del membro votante Kashkari, tanto più che quest’ultimo, da quando lo scorso anno è divenuto membro votante, si è distinto come il più accomodante fra le colombe.

Per i trader rialzisti del dollaro la situazione sarà rovente fino alla pubblicazione dei dati sulla produzione nel secondo trimestre attesi per mercoledì e di quelli sull’inflazione nel mese di luglio attesi venerdì; ogni speranza in un rimbalzo del dollaro fa perno su un atteggiamento più aperto a una stretta monetaria da parte della Federal Reserve, mentre la crescita dei salari negli Usa continua a rappresentare un problema per la banca centrale e i mercati.

Dall’altra parte dell’oceano, i dati sul settore immobiliare di oggi probabilmente non peseranno eccessivamente sulla sterlina; i mercati infatti sono in attesa dei dati importanti di questa settimana, inclusi quelli sul bilancio commerciale per il mese di giugno e sul settore manifatturiero e sulla produzione industriale. Le previsioni parlano di un calo del deficit nel mese di giugno, e per quanto riguarda la produzione, di una ripresa dopo un maggio deludente, anche se guardando indietro ai dati sul PMI del settore privato britannico per il mese di maggio e giugno, nulla fa pensare a una ripresa della produzione, per non parlare della crescente domanda di esportazioni dopo il picco di aprile.

Con la Banca di Inghilterra che sembra orientata a rimanere in attesa per tutto il resto dell’anno e per gran parte del prossimo anno, eventuali riferimenti a un aumento dei tassi saranno sicuramente tenuti in considerazione e la sterlina, se i dati di questa settimana dovessero deludere, sperimenterà certamente un calo significativo e le speranze che l’economia britannica riesca a rimanere a galla probabilmente si risolverebbero .

La buona notizia è che gli indicatori economici in uscita dell’euro zona continuano a sostenere previsioni positive per la crescita e l’Euro probabilmente continuerà ad essere fra le preferenze del mercato nel corso del terzo trimestre, qualcosa che la BCE e Draghi in particolare potranno sottolineare; la BCE potrebbe cercare di aggiustare il programma di acquisto titoli o quantomeno minacciare un un intervento prima della fine dell’anno.

I dati sulla produzione industriale di questa mattina in uscita dalla Germania hanno deluso le aspettative, portando un calo dell’euro dai massimi intraday; i dati di domani sulla bilancia commerciale sono previsti in aumento nel mese di giugno, a suggerire che nonostante i dati deludenti di oggi probabilmente l’euro continuerà ad avere il vento a favore nel resto della settimana.

Sul fronte geopolitico, lo Studio Ovale dovrebbe rimanere piuttosto tranquillo; il presidente degli Stati Uniti infatti lascerà alla Casa Bianca per la tanto discussa vacanza di 17 giorni. Rimane però Twitter, e ora che sono in corso le indagini sull’amministrazione USA tutto sembra possibile potrebbero aggiungere altri chiodi a sigillare quella che appare essere la bara del dollaro.

Al momento dell’uscita del rapporto, l’euro era in rialzo dello 0,09% a $ 1,1783, con la sterlina su di 0,08% a $ 1,050,; con le dichiarazioni del membro del FOMC si prevede una ripresa del dollaro dopo le perdite di ieri, movimento favorito dai dati positivi di venerdì.

Sull'Autore

Bob Masonauthor

Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.

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