Dopo ventisei anni di carriera, iniziata ai tempi della SIP, l’ad di Telecom Italia, Marco Patuano, rassegna le proprie dimissioni. Potrebbe apparire
Dopo ventisei anni di carriera, iniziata ai tempi della SIP, l’ad di Telecom Italia, Marco Patuano, rassegna le proprie dimissioni.
Potrebbe apparire difficile comprendere una tale scelta di specie, considerando la continuità che il super manager ha sempre dato e avuto nel colosso delle telecomunicazioni nazionali. A contrario, è proprio questo l’elemento di rottura di un percorso professionale lungo e fecondo.
È bene ricordare come il primo azionista di Telecom sia Vivendi, in seguito all’acquisto, nel 2014, della quota precedentemente appartenuta a Telco S.P.A., arrivando a detenere il 24,9%.
Sarebbero proprio le politiche aziendali del nuovo proprietario il motivo alla base delle dimissioni di Patuano, figlie di una non accettazione di una gestione fondata sulla discontinuità.
Questo il comunicato della società nel merito, che sottolinea come Patuano si qualifichi come “amministratore non indipendente e possiede, alla data odierna, 70 mila azioni ordinarie e 30 mila risparmio di Telecom Italia”.
Un comunicato asettico chiude l’epoca di un management al limite dell’autoreferenziale e apre la strada per la successione, tutta incentrata sulla ricerca di un alto profilo che si sposi al meglio con le esigenze della proprietà francese.
Sono diverse le ipotesi al vaglio, anche se rimarrà poi da valutare l’effettiva disponibilità.
Così, tra le altre, si sente parlare di Maximo Ibarra, ceo di Wind, Corrado Sciolla, presidente di Bt Global Services Europe, Luigi Gubitosi, ex dg Rai, fino ad arrivare ad Andrea Mangoni, ex cfo proprio di Telecom.
Un profilo da non sottovalutare è quello di Flavio Cattaneo, attuale amministratore delegato e azionista di NTV, la società di trasporti fondata da Luca Cordero di Montezemolo.
Difficile che Nuovo Trasporto Viaggiatori si privi di un manager la cui gestione abbia portato a chiudere per il primo anno il bilancio in utile; a questo riguardo, ci sarebbero anche le opzioni costituite dalle deleghe, che, conferite temporaneamente al presidente Giuseppe Recchi, potrebbero passare al ceo di Vivendi Arnaud de Puyfontaine, che gestirebbe il periodo transitorio.
Quel che è certo è che sarà presa una decisione presto, forse in meno di un mese, essendo fissato un consiglio d’amministrazione per il 12 aprile, data utile per la scelta del nuovo ad, che passerà poi per l’assemblea dei soci Telecom, convocata per il 25 maggio.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.