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Sui mercati valutari, gli operatori si pongono ai margini in vista della decisione sui tassi Usa

Da
Barry Norman
Pubblicato: Jul 29, 2015, 19:39 GMT+00:00

Il dollaro ha continuato a muoversi in ribasso in vista della decisione della Federal Reserve sul tasso di interesse e della successiva dichiarazione

Sui mercati valutari, gli operatori si pongono ai margini in vista della decisione sui tassi Usa

Il dollaro ha continuato a muoversi in ribasso in vista della decisione della Federal Reserve sul tasso di interesse e della successiva dichiarazione della banca centrale, previste per la giornata di oggi. Sebbene nessuno si aspetti un’azione immediata del Fomc, i mercati attendono che un cambiamento del linguaggio della dichiarazione darà qualche indicazione per capire se la Fed innalzerà i tassi a settembre, se li raddoppierà con un aumento sia a settembre sia a dicembre e per conoscere la misura dell’incremento. Gli operatori desiderano, inoltre, prevedere le azioni della Fed nel 2016, come se avessero una sfera di cristallo. Per tale motivo, ogni variazione nel linguaggio e nel vocabolario della dichiarazione della banca centrale  verrà analizzata da una sfilza di interpreti del linguaggio della Fed.

Nella giornata di lunedì, il dollaro ha oscillato intorno al minimo raggiunto in circa due settimane contro le principali valute a seguito del più grave crollo subito dalla Borsa di Shanghai in otto anni, che ha stimolato la domanda di yen come bene rifugio e ha indotto gli operatori ad aggiustare le scommesse contro l’euro.

I dati pubblicati nella giornata di lunedì hanno mostrato un aumento degli ordinativi di beni capitali non legati alla difesa, esclusi i velivoli, nel mese di giugno. Tuttavia, le spedizioni di beni capitali core, utilizzati per calcolare la misura della spesa in beni strumentali nel Pil federale, sono diminuite dello 0,1%.

Durante la sessione asiatica, il biglietto verde ha perso 15 punti, venendo negoziato a quota 96,61, mentre l’euro ha beneficiato di questo ribasso per guadagnare 20 punti e raggiungere quota 1,1080. I creditori internazionali vogliono che la Grecia ponga in atto una terza tranche di riforme politiche prima di rilasciare la valuta necessaria a mantenere a galla un paese vicino alla bancarotta con un terzo piano di salvataggio su cui si comincerà a negoziare nella giornata di lunedì.

Nella giornata di lunedì, il Fmi ha avvertito che le prospettive dell’Eurozona sono modeste e che potrebbe essere necessario stampare più moneta del previsto. In contrasto con il pessimismo del Fmi, il think tank tedesco Ifo ha riportato un aumento della fiducia nell’economia più importante tra le 19 che compongo il blocco. Il Fmi, affermando che la crescita di medio periodo sarà più bassa del previsto, ha esortato la Banca Centrale Europea a continuare a stampare moneta, oltre l’obiettivo della fine del prossimo anno.

Nella mattinata di mercoledì, il governo giapponese ha annunciato un aumento delle vendite al dettaglio migliore delle aspettative. Nella terza economia mondiale, le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,9% nel mese di giugno, superando le aspettative di una crescita dello 0,5%, ma segnando ancora un netto calo rispetto al mese precedente. Durante la sessione del mattino, la risposta è stata limitata, con gli operatori che si sono posti ai margini in attesa della riunione del Fomc. A causa della debolezza del dollaro, la coppia USD/JPY ha perso 19 punti per venire negoziata a quota 123,38, mentre, contro l’euro, la valuta è stata scambiata a 136,71

Il dollaro neozelandese ha beneficiato della debolezza del biglietto verde, con il governatore Wheeler che ha espresso la sua preoccupazione per il crollo dei prezzi del latte. Il governatore ha dichiarato che la banca centrale sta seguendo attentamente la situazione. Il kiwi ha guadagnato 30 punti, raggiungendo quota 0,6710. Il dollaro australiano ha perso 10 punti per venire negoziato a quota 0,7327. Diversi esperti ritengono che la valuta non si deprezzerà ancora di molto e che, nelle circostanze di bassa crescita e calo dei prezzi delle materie prime, il suo livello naturale sia intorno ai 70¢ di dollaro Usa.

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