Nella mattinata di oggi, la grande sorpresa del mercato valutario è rappresentata dalla pubblicazione dei verbali della Reserve Bank of Australia.
Nella mattinata di oggi, la grande sorpresa del mercato valutario è rappresentata dalla pubblicazione dei verbali della Reserve Bank of Australia. L’Aussie ha invertito la sua tendenza al ribasso, apprezzandosi di 67 punti per salire a quota 0,7358 con un guadagno dello 0,95%. Il kiwi si è mosso in rialzo sulla scia del dollaro australiano, con la coppia NZD/USD che sale di 28 punti a quota 0,6818. Daniel Dubrovsky ha scritto che il dollaro australiano si è apprezzato sulle controparti principali a seguito della pubblicazione dei verbali della riunione di maggio sulla politica monetaria da parte della Reserve Bank of Australia. Per la prima volta nel corso dell’anno, la banca centrale australiana ha tagliato i tassi, affermando la propria preoccupazione per un’inflazione inferiore alle aspettative. Tale decisione ha stimolato le ipotesi sulla possibilità che in futuro vengano attuate nuove riduzioni dei tassi.
Secondo Dales, i mercati potrebbero giungere alla conclusione che i verbali della riunione di maggio della Reserve Bank of Australia sulla politica monetaria possano indicare come la banca centrale australiana sia meno disposta a far seguire il recente taglio dei tassi all’1,75% da una nuova manovra espansiva che li porti all’1,50%. Dales afferma: “Non siamo d’accordo e crediamo che i tassi saranno ridotti all’1,5% alla riunione di agosto. Molto di quel che accadrà a maggio dipende dall’evoluzione delle aspettative di inflazione.”
I verbali della Reserve Bank of Australia hanno mostrato come i suoi membri abbiano dovuto decidere tra il taglio del tasso di interesse e l’attesa di nuove informazioni. Secondo la banca centrale australiana, i prezzi dovrebbero rimanere intorno all’1-2% per tutto il 2016, aumentando all’1,5-2,5% per la metà del 2018. Per la Reserve Bank of Australia, le prospettive dell’economia interna sono rimaste praticamente invariate. Per quanto concerne il quadro internazionale, la crescita dei principali partner commerciali dell’Australia dovrebbe essere lievemente inferiore alle precedenti previsioni.
Dopo la pubblicazione dei verbali della Reserve Bank of Australia, i titoli di Stato australiani a 2 anni hanno guadagnato più del 2%. Con gli swap che scontavano almeno un taglio dei tassi nel prossimo anno, ciò significa che i verbali hanno provocato una riduzione delle scommesse sull’attuazione di politiche espansive nel breve periodo. La decisione di giugno sui tassi della Reserve Bank of Australia potrebbe chiarire quale approccio la banca centrale australiana intende applicare alla politica monetaria.
Dopo il costante rialzo degli ultimi giorni, il dollaro ha perso qualche punto per scendere a quota 94,44. I dati sulle vendite al dettaglio, pubblicati la scorsa settimana e risultati superiori alle attese, hanno innescato l’apprezzamento del dollaro, oltre che il dibattito sulla prossima riunione del Fomc. Nella giornata di lunedì, il dollaro si è mosso in ribasso nei confronti dell’euro e di altre controparti a seguito della pubblicazione dei dati della Federal Reserve che hanno registrato un calo dell’attività del settore manifatturiero nello Stato di New York.
L’attenzione del mercato si sta spostando su una serie di dati sull’inflazione che verranno diffusi nel corso della settimana e che comprendono gli indici di Stati Uniti, Regno Unito ed Eurozona. Tuttavia, l’evento principale è costituito dal vertice del G7, che avrà luogo da venerdì a sabato. I trader seguiranno con grande attenzione le dichiarazioni degli inviati giapponesi, in vista di un possibile intervento per la svalutazione dello yen che, per il governo, si sta muovendo eccessivamente in rialzo. L’apprezzamento dello yen sta, infatti, notevolmente pesando sulle esportazioni e potrebbe influenzare la decisione del primo ministro Shinzo Abe di aumentare l’imposta sulle vendite. Nella mattinata di oggi, la coppia USD/JPY viene negoziata a quota 108,94, in ribasso di 8 punti. Il cambio tra yen ed euro è, invece, a quota 123,31.