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Salgono i Prezzi di Trasporto Mentre il Greggio Riempie gli Scafi delle Petroliere

Da
Barry Norman
Aggiornato: Oct 8, 2015, 16:18 GMT+00:00

Il petrolio greggio lascia sul terreno i guadagni di inizio giornata attestandosi a 48,42, in ribasso di 12 centesimi, mentre il Brent guadagna 5

Salgono i Prezzi di Trasporto Mentre il Greggio Riempie gli Scafi delle Petroliere

Il petrolio greggio lascia sul terreno i guadagni di inizio giornata attestandosi a 48,42, in ribasso di 12 centesimi, mentre il Brent guadagna 5 centesimi salendo a quota 51,98; il rapporto settimanale sulle riserve, pubblicato ieri dalla EIA, segnala dei livelli record di petrolio greggio e prodotti derivati.

Dopo il rally di ieri mattina i prezzi del petrolio sono rimasti sostanzialmente invariati. Il pullback si è invece verificato in seguito alla pubblicazione del rapporto del Dipartimento dell’Energia per la scorsa settimana che ha segnalato un incremento delle riserve di petrolio Usa pari a 3,1 milioni di barili, in corrispondenza però di un leggero calo della domanda. Il barile, alla luce di un possibile taglio della produzione, si è mosso inizialmente in rialzo, ma l’incremento di scorte ha lasciato intendere che la domanda di greggio è ancora debole. Gli analisti intervistati in un sondaggio del Wall Street Journal prevedevano un incremento pari a 2,5 milioni di barili.

Salgono anche le riserve di benzina ma, per quanto riguarda i distillati, fra i quali l’olio combustibile e il diesel, si registra invece un calo. Il prezzo della benzina è sceso di 316 punti scivolando a 1,4062, continuando a cedere terreno nel corso della sessione mattutina, quando è ulteriormente sceso a quota 1,3955, in ribasso di altri 73 punti.

Secondo i dati della EIA, le riserve di petrolio greggio e di prodotti petroliferi sono aumentate di 2,3 milioni di barili attestandosi a 1,3 miliardi di barili, ai massimi dal 1990.

Nel mese di settembre i prezzi del petrolio sono oscillati all’interno di una gamma piuttosto ristretta, in una fase in cui gli investitori cercavano di capire quanto a lungo sia destinato a durare l’eccesso di offerta a livello globale – responsabile del crollo dei prezzi verificatosi lo scorso anno. Mentre negli Stati Uniti la produzione è in calo (offrendo supporto al mercato), nel mese di settembre la forte produzione da altre aree e i persistenti timori legati ai consumi hanno contribuito a mantenere i prezzi bassi.

Martedì i future ICE sul petrolio greggio Brent hanno fatto segnare i migliori risultati delle ultimi cinque settimane: l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio prevede forti tagli sugli investimenti, e questo dovrebbe portare a un calo della produzione e dell’eccesso di offerta di petrolio a livello globale. In vista del rapporto settimanale sulle scorte USA, l’ipotesi di una riunione dei principali paesi produttori di petrolio ha contribuito a sostenere i prezzi.

Ulteriore fonte di preoccupazione per gli investitori è legata a una possibile recessione dell’economia globale. Ad alimentare tali timori un rapporto del Fondo Monetario Internazionale secondo il quale il rallentamento della Cina e il crollo dei prezzi delle materie prime porteranno quest’anno il tasso di crescita economica globale al livello più basso dalla recessione del 2009.

Il FMI prevede per il 2015 una crescita dell’economia mondiale del 3,1 per cento, in calo rispetto al 3,3 per cento previsto a luglio e al di sotto anche del tasso di crescita del 3,4 per cento dello scorso anno. Il Fondo Monetario Internazionale prevede per l’economia cinese una crescita del 6,8 per cento, ai minimi degli ultimi 25 anni, un valore invariato rispetto alle previsioni di luglio.

Lunedì un evento imprevisto si è abbattuto sul mercato. I costi di trasporto e stoccaggio di petrolio sono saliti ai massimi degli ultimi 5 anni. Secondo Platts i prezzi di noleggio degli VLCC (navi cisterna di grandi dimensioni) sono aumentati a 100.000$ al giorno: le tariffe avevano toccato questi livelli di prezzo solo nel 2010. In forte rialzo le tariffe per i VLCC dal Golfo Persico all’Asia orientale, nonché per le navi provenienti dall’Africa occidentale e dirette verso l’Asia.

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