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Questa settimana, le banche centrali sono al centro dell’attenzione del Forex

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Mar 7, 2016, 13:06 GMT+00:00

Questa settimana, molte banche centrali, tra cui la Reserve Bank of New Zealand e la Bce nella giornata di giovedì, saranno chiamate a prendere decisioni

Questa settimana, le banche centrali sono al centro dell’attenzione del Forex

European Central Bank, Frankfurt
Questa settimana, molte banche centrali, tra cui la Reserve Bank of New Zealand e la Bce nella giornata di giovedì, saranno chiamate a prendere decisioni in materia di politica monetaria e di tassi.

Inoltre, sono previsti discorsi di diversi esponenti della Federal Reserve, tra cui quello del vice presidente Stanely Fischer e del governatore Lael Brainard, entrambi nella giornata di lunedì a Washington, in vista della riunione di due giorni della Fed del prossimo 15 marzo. Il dollaro, dopo una settimana faticosa, ha guadagnato 11 punti per essere negoziato a quota 97,36. I dati sull’occupazione negli Stati Uniti sono stati molto positivi, contribuendo al rimbalzo del dollaro.

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Il dollaro neozelandese è  negoziato a quota 0,6796, in ribasso di qualche punto dopo aver raggiunto il livello più elevato negli ultimi quattro mesi. La mossa è stata provocata dalla decisione dei trader di riscuotere i profitti in vista della riunione della Rbnz. Il governatore della banca centrale neozelandese, Graeme Wheeler, durante il suo discorso sulla politica monetaria previsto per giovedì, dovrebbe mantenere il tasso invariato al 2,5%, lasciando comunque aperte le porte a lievi incrementi dei tassi in futuro. Ciò dovrebbe assicurare al paese un certo potenziale di attrazione di investimenti esteri, in un quadro generale in cui le banche centrali giapponese, europea, svizzera, danese e svedese hanno introdotto tassi di interesse negativi. Ci si attende che la Bce, dopo la valutazione della politica monetaria prevista per giovedì, spinga il tasso sui depositi ancora di più in negativo ed aumenti gli acquisti mensili di asset.

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Nel frattempo, un incremento della propensione al rischio, guidato dall’aumento dei prezzi delle materie prime e dai dati sul prodotto interno lordo su base annua migliori rispetto alle attese in paesi come Svezia, Stati Uniti, Australia e Canada, ha funzionato da stimolo positivo per il dollaro neozelandese, in quanto valuta legata, come detto da Ive, alla crescita globale. Inoltre. è stato notato che un rialzo dei prodotti lattiero-caseari non rappresenta una condizione sufficiente per controbilanciare l’impatto dell’apprezzamento della valuta.

Dopo l’incontro previsto per mercoledì, la Banca del Canada dovrebbe mantenere il proprio tasso di riferimento allo 0,5%. Il dollaro canadese si è nettamente ripreso rispetto alla scorsa settimana, supportato dai prezzi dell’oro e del petrolio. Attualmente, il CAD è negoziato a quota 1,3350.

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L’evento più atteso della settimana è l’incontro della Bce, con la decisione relativa al tasso di interesse che verrà resa nota alle 12:45 ora di Greenwich, seguita poi da una conferenza stampa di Mario Draghi prevista per le 13:30 ora di Greenwich.

Secondo gli analisti che hanno monitorato le attività della Bce, il presidente Mario Draghi questa volta dovrebbe annunciare coraggiose mosse politiche. Tra queste, ci si attende un ulteriore taglio dei tassi di interesse, un aumento dell’acquisto di titoli di Stato su base mensile sotto l’egida del cosiddetto allentamento quantitativo, noto anche come programma QE, e un’estensione di tali misure al di là dell’attuale arco di tempo fissato per marzo 2017. L’euro è negoziato a quota 1,0991 in ribasso di 15 punti. Molti analisti prevedono un netto ribasso dell’euro mentre altri ritengono che si manterrà in una posizione di parità con il dollaro.

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“La Bce ha indicato un ulteriore allentamento della propria politica monetaria durante la prossima riunione” ha affermato Jonathan Loynes, economista presso Capital Economics.

“E mentre l’atteggiamento sotto tono di dicembre potrebbe evidenziare il rischio di un’altra delusione, le previsioni che vedono l’economia in deterioramento dovrebbero convincere il Consiglio direttivo a prendere delle decisioni più forti” ha concluso l’esperto.

Con i valori dell’inflazione che si sono spinti notevolmente in negativo – il tasso di inflazione si è portato a -0,2% nel mese di febbraio per la prima volta dopo 5 mesi – e con la crescita nell’Eurozona che non sembra dar cenni di ripresa almeno nel breve periodo, è chiaro che vi è bisogno di un’ulteriore iniezione di stimoli, ha affermato Holger Schmieding, economista presso la Berenber Bank.

Inoltre, va registrata la posizione di analisti e di gestori di portafoglio che rimangono scettici sull’efficacia del tasso di interesse negativo per stimolare la crescita e l’inflazione.

Molti di loro hanno espresso preoccupazione sulle conseguenze involontarie di una scelta di questo tipo, portando come esempio la svendita che si è verificata sul mercato azionario conseguente alla decisione della BoJ di adottare il tasso di interesse negativo. Altri ancora hanno affermato che la Banca Nazionale Svizzera e altre banche centrali nel tempo potrebbero essere costrette a rispondere a tono a una decisione di questo tipo determinando un ulteriore imprevedibile effetto a catena.

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