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Prezzi Del Greggio Verso I Massimi 2015

Da
Barry Norman
Aggiornato: Apr 16, 2015, 19:15 GMT+00:00

Mercoledì pomeriggio i prezzi del greggio si muovono in rialzo, ma giovedì, nella sessione asiatica, restituiscono i guadagni sulla scia di una presa di

Prezzi Del Greggio Verso I Massimi 2015
Prezzi Del Greggio Verso I Massimi 2015

Mercoledì pomeriggio i prezzi del greggio si muovono in rialzo, ma giovedì, nella sessione asiatica, restituiscono i guadagni sulla scia di una presa di beneficio avviata dai trader. Il greggio WTI perde 35 centesimi ed é scambiato a 56,04$ mentre il Brent posta un calo di 12 centesimi per attestarsi su quota 62.73$. Nelle prime ore della sessione asiatica di giovedì il combustibile europeo raggiunge il livello più alto registrato nel mese di febbraio attestandosi in prossimità dei massimi del 2015 dopo aver postato un rally del 6% nella sessione precedente. Gli analisti, tuttavia, continuano a prestare particolare attenzione all’eccesso delle scorte. Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come nella sessione di giovedì i prezzi del greggio abbiamo registrato una forte ascesa sulla scia di un incremento più lento del previsto delle scorte statunitensi e degli incontri tenutisi nel corso della settimana tra i principali produttori petroliferi, incontri che hanno innescato numerose speculazioni riguardanti un possibile taglio della produzione nonostante la “diffidenza” della maggior parte degli analisti.

Ieri, l’EIA ha rilasciato il suo rapporto settimanale d’inventario. I dati hanno mostrato come la scorsa settimana le scorte di greggio commerciale siano aumentare di 1,3 milioni di barili raggiungendo un totale di 483,7 milioni di barili. Le scorte  si attestano nettamente al di sopra dei livelli degli ultimi 80 anni per la tredicesima settimana consecutiva. Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come i prezzi del greggio WTI abbiano registrato un forte rivado passando dai 50$ al barile di venerdì ai 54$ al barile di mercoledì. La produzione statunitense inizia a subire l’impatto dell’inattività degli impianti di trivellazione. L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha rivisto in rialzo le sue previsioni di crescita della domanda di greggio passando dai precedenti 90.000 barili giornalieri agli attuali 1,1 milioni i barili giornalieri. La scorsa settimana, le scorte di benzina hanno riportato un calo di 2,1 milioni di barili, rimanendo comunque al di sopra della media quinquennale. Nelle ultime 4 settimane il consumo totale é aumentato di 8,9 milioni di barili giornalieri mostrando un incremento dello 0,7% rispetto allo scorso anno.

Secondo un analista di Standard Chantered, la decelerazione della produzione di greggio statunitense dovrebbe essere il principale “Focus  del mercato”. Paul Horsnell, responsabile della ricerca sulle materie prime presso lo Standard Chantered, ha dichiarato in un rapporto: “siamo convinti che la produzione di scisto negli Stati Uniti sia già in calo, e che il conto degli impianti attuali implichi un calo, mese su mese, di 70.000 barili giornalieri entro giugno”.

Tuttavia, secondo la Commerzbank, il calo previsto nella produzione statunitense non sarà in grado di bilanciare  l’eccessivo surplus dell’offerta globale.

Lunedì, l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, nel suo bollettino mensile, ha ribadito di non essere disposta a ridurre la sua produzione qualora i produttori non appartenenti alla suddetta organizzazione non facciano altrettanto. Ricordiamo come nel mese di novembre l’Opec abbia deciso di mantenere i suoi livello di produzione a 30 milioni di barili giornalieri nonostante l’eccesso dell’offerta globale.

L’ultimo bollettino OPEC espone “in termini molto chiari la posizione dell’organizzazione riguardo al controllo della produzione”, queste le dichiarazioni rilasciate in una nota da David Hufton del PVM brokerage.
Hufton aggiunge: “negli ultimi mesi molti membri hanno chiesto all’Opec di tagliare la produzione, ciononostante, é evidente che al momento non avverrà nessun taglio”.

In un inaspettato annuncio rilasciato questa settimana l’Iran ha preso parte alla guerra dei prezzi OPEC poiché il ministro del petrolio iraniano, Bijan Namdar Zangeneh, ha affermato in una dichiarazione che l’Opec dovrebbe tagliare la sua produzione di greggio  del 5% prima della riunione di giugno. Zangeneh ha sottolineato la necessità di supportare il ribasso dei prezzi del greggio.

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