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Prezzi Del Greggio Ancora In Ribasso Sulla Scia Di Un’elevata Produzione, Di Una Scarsa Domanda E Delle Trattative Con l’Iran.

Da
Barry Norman
Aggiornato: Apr 6, 2015, 17:11 GMT+00:00

Buone notizie per i negoziatori che la scorsa settimana hanno impostato il tono per il trading del greggio. I prezzi globali del greggio si muovono

Prezzi Del Greggio Ancora In Ribasso Sulla Scia Di Un’elevata Produzione, Di Una Scarsa Domanda E Delle Trattative Con l’Iran.

Prezzi Del Greggio Ancora In Ribasso Sulla Scia Di Un'elevata Produzione, Di Una Scarsa Domanda E Delle Trattative Con l'Iran.
Buone notizie per i negoziatori che la scorsa settimana hanno impostato il tono per il trading del greggio. I prezzi globali del greggio si muovono fortemente in ribasso poiché i commercianti vedono un potenziale accordo con l’Iran che potrebbe ridurre le sanzioni imposte alla nazione incrementando così l’offerta globale di oro nero. Nella tardo pomeriggio della sessione di giovedì il Brent perde 2$ poiché le potenze mondiali stanno cercando di raggiungere un accordo con l’Iran sulla questione nucleare, scenario che ha richiamato l’attenzione della stampa incrementando le speranze di assistere ad una svolta. Infatti, dopo che l’Iran e le potenze mondiali hanno concordato un quadro politico per limitare il programma nucleare iraniano in cambio di una riduzione delle sanzioni economiche, il Brent posta un calo del 3,6% raggiungendo quota 55$ al barile.

Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come, sebbene l’operazione abbia avuto un impatto immediato sui prezzi del greggio, il calo postato dal Brent è stato nettamente inferiore a quello previsto dagli analisti poiché i prezzi del combustibile europeo sono rimasti al di sopra dei livelli riportati ad inizio settimana. L’Iran e le potenze mondiali P5+1 hanno come obbiettivo il raggiungimento di un accordo entro il 30 giugno, data in cui Stati Uniti e Unione Europea inizieranno a ripristinare le sanzioni imposte sul settore petrolifero e bancario dell’Iran. Per quanto riguarda gli altri mercato internazionali della materie prime, i prezzi hanno mostrato una certa divergenza dettata dall’avvento della Settimana Santa poiché i trader si sono allontanati dai mercati prolungando le vacanze pasquali.

Stando a quanto dichiarato dal ministro del petrolio iraniano, la riduzione delle sanzioni consentirebbe al paese di incrementare rapidamente le sue esportazioni di greggio riportandole ai livelli registrati prima del 2012. In uno scenario a lungo termine, la nazione dovrebbe incrementare la sua produzione di greggio e di gas naturale grazie agli investimenti esteri e la tecnologia offerta dalle compagnie petrolifere internazionali.

Dopo un rally di quattro giorni che ha consentito al combustibile di guadagnare più del 4% nella sessione di mercoledì sulla scia di un incendio scoppiato sulla piattaforma petrolifera messicana della Pemex, nel Golfo del Messico, giovedì il prezzo del greggio posta un calo di oltre il 3,5% rompendo al di sotto dei 49$ al barile.

Lo scorso mercoledì, l’ultimo rapporto EIA ha mostrato in incremento delle scorte di greggio statunitensi, incremento che mantiene le scorte in prossimità dei massimi degli ultimi 80 anni. Ricordiamo come gli Stati Uniti siano i principali consumatori mondiali di oro nero e come il cartello petrolifero Opec rappresenti circa il 40% della produzione mondiale di greggio. Tuttavia, il boom dello scisto statunitense ha ridotto notevolmente la dipendenza del paese dal greggio Opec.

Secondo i dati EIA le importazioni statunitensi di greggio e di prodotti petroliferi provenienti dall’Arabia Saudita, leader dell’Opec, hanno postato i minimi degli ultimi 28 anni. I dati mostrano come gli Stati Uniti stiano estraendo una maggior quantità di greggio, riducendo così le importazioni Opec ai minimi dall’aprile del 1987. Con il forte ribasso dei prezzi del greggio, negli Stati Uniti molti produttori di greggio hanno rallentato la produzione nelle zone di trivellazione marginali concentrando gli investimenti nelle aree più sviluppate. Secondo l’ultimo Outlook Energetico di breve periodo EIA, la produzione annuale di greggio è destinata a crescere ad un ritmo più lento: l’8,1% nel 2015 e l’1,5% nel 2016.

Giovedì 2 aprile 2015 il mercato del gas naturale guadagna il 4,15%. I future del gas naturale postano un rally sulla scia di dati di stoccaggio più deboli del previsto. I prezzi del combustibile si stabilizzano su quota 2.713$ per mmbtu. Il 2 aprile, l’EIA ha mostrato come la scorsa settimana il gas naturale in deposito sia diminuito di 18 miliardi di piedi cubi. Un calo più debole del previsto implica un incremento della domanda . La scorte del combustibile stanno inondando il mercato. Detto questo, il 2 aprile, le stime giornaliere della domanda di gas naturale utilizzato per fini residenziali e commerciali è diminuita mentre, settimana dopo settimana, aumenta dell’1% la domanda proveniente dalle centrali elettriche. Su base annua l’aumento è del 15%. Le stazioni meteorologiche prevedono un abbassamento delle temperature nella parte nord orientale degli Stati Uniti, scenario che potrebbe spingere i prezzi del combustibile nuovamente in rialzo.

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