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Petrolio greggio spinto in ribasso dai timori sulla domanda dalla Cina

Da:
James Hyerczyk
Aggiornato: Nov 3, 2015, 10:17 UTC

Lunedì, in apertura di sessione, i future sul petrolio greggio con scadenza a dicembre si muovono in ribasso, reagendo ai dati al di sotto delle

Petrolio greggio spinto in ribasso dai timori sulla domanda dalla Cina

oil tuesday
Lunedì, in apertura di sessione, i future sul petrolio greggio con scadenza a dicembre si muovono in ribasso, reagendo ai dati al di sotto delle aspettative sul settore manifatturiero in Cina, tali da alimentare i timori riguardo la domanda di energia. A premere ulteriormente sul mercato contribuiscono anche i dati dalla Russia che indicano una produzione record di greggio.

A ottobre l’indice di attività del settore manifatturiero in Cina scende per l’ottavo mese consecutivo, a conferma del rallentamento della secondo seconda economia più grande del mondo. In Russia, invece, un rapporto sulla produzione di petrolio nel mese di ottobre segnala un livello record nel periodo post sovietico, con 10,78 barili al giorno.

Lunedì l’oro scivola al minimo delle ultime quattro settimane, andando ad estendere l’ondata di vendite innescata dall’annuncio della scorsa settimana da parte della Federal Reserve orientato verso una politica monetaria restrittiva. Il calo dei prezzi legato al clima di incertezza rispetto ad un possibile aumento anticipato dei tassi di interesse da parte della Banca centrale.

Lunedì la coppia EUR/USD si muove in leggero rialzo in scia alle dichiarazioni di due membri del Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea, tali da frenare le aspettative rispetto ad un eventuale incremento nel mese di dicembre del programma di acquisto di titoli.

Ewald Nowotny, presidente della Banca Nazionale Austriaca, ha sostenuto in un’intervista pubblicata lunedì su un quotidiano che, se è giusto che la BCE prenda in considerazione misure aggiuntive per aumentare l’inflazione, prima di passare ai fatti è consigliabile riflettere. Nowotny ha sottolineato la mancanza di una decisione in tal senso, e che si è trattato solo di un confronto sulla questione e che si sente di “consigliare maggiore cautela e una politica decisa.”
Il presidente della Bce Mario Draghi sembra aver ammorbidito la sua posizione, sostenendo che l’eventuale incremento delle misure di stimolo nel mese di dicembre rimane una questione aperta. Alla fine di ottobre, era sembrato su posizioni estremamente accomodanti, parlando di stimoli aggiuntivi e tagliando i tassi di interesse.

Per quanto riguarda le altre notizie del giorno, il PMI definitivo per il settore manifatturiero nell’ Euro Zona si attesta a 52,3, contro un 52,0 previsto dai trader.

Il PMI del settore manifatturiero in GB sale a 55,5, in forte rialzo rispetto al 51,8 del mese precedente e superiore alla stima di 51.3.

Negli Stati Uniti il PMI ISM del settore manifatturiero si attesta a 50,1, a una passo dalla contrazione. La spesa in nel settore edile registra un incremento dello 0,6%, contro lo 0,5% stimato.

Questa settimana, in vista delle dichiarazioni di un certo numero di membri della Fed, volume e la volatilità potrebbero essere bassi; venerdì la Banca d’Inghilterra terrà una riunione e negli Stati Uniti verranno pubblicati i nuovi dati sulle buste paga dei settore non agricoli.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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