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Petrolio Greggio in Rialzo Nonostante i Fondamentali Ribassisti

Da
James Hyerczyk
Aggiornato: Mar 21, 2015, 16:30 GMT+00:00

Venerdì i future sul petrolio greggio con scadenza a maggio si muovono in rialzo, accingendosi tuttavia a chiudere la settimana in netto ribasso. Se il

Petrolio Greggio in Rialzo Nonostante i Fondamentali Ribassisti

Venerdì i future sul petrolio greggio con scadenza a maggio si muovono in rialzo, accingendosi tuttavia a chiudere la settimana in netto ribasso. Se il momentum ribassista sarà confermato anche la prossima settimana, una chiusura su terreno negativo potrebbe mettere il mercato nelle condizioni di testare la soglia psicologica dei 40$.

Dopo un lungo periodo di tempo, da febbraio fino a inizio marzo, in cui il mercato si è mosso in direzione laterale tendente al rialzo, questa settimana ha prevalso la pressione delle vendite legata ai rinnovati timori riguardo l’eccesso di produzione. A pesare sui prezzi si sono aggiunti i rapporti secondo i quali gli stabilimenti di stoccaggio di Cushing, in Oklahoma, avrebbero quasi raggiunto la piena capacità, e gli interventi di manutenzione in programma in numerose importanti raffinerie, con un conseguente calo della domanda.

Le trattative riguardo il programma nucleare iraniano contribuiscono a spingere i prezzi in ribasso perché potrebbero portare a una sospensione delle sanzioni contro il paese e questo potrebbe favorire l’afflusso di milioni di barili di petrolio sul mercato.

Per finire, a premere ulteriormente sui prezzi hanno contribuito le dichiarazioni del ministro del petrolio kuwaitiano Ali Al-Omair, secondo il quale i prezzi dovrebbero rimanere bassi perché ” il paese non ha intenzione di perdere le proprie quote di mercato”, una posizione in linea con la strategia dell’Arabia Saudita volta a costringere gli USA a tagliare la produzione di petrolio scisto.

Venerdì, su Comex, le condizioni di iper venduto e l’indebolimento del dollaro USA hanno contribuito a sostenere i prezzi dei future sull’oro con scadenza ad aprile. A inizio settimana, il mercato ha raggiunto il minimo a quota 1141,60$, leggermente al di sotto del minimo del 1 dicembre 2014 a quota 1143,40$, ma ampiamente sopra al minimo del 7 novembre 2014 a 1132,10 $. Se gli acquisti o le azioni di copertura short persisteranno, potremmo assistere a un’estensione nel breve termine almeno fino a 1182,30$-1192,00$.

Le condizioni di iper venduto, ma anche il sollievo che deriva dall’essersi lasciato alle spalle l’annuncio della Fed, hanno contribuito a sostenere le coppie EUR/USD e GBP/USD. Questa settimana i riflettori sono stati puntati soprattutto sulla Federal Reserve e sono stati invece trascurati i dati economici dall’Europa e dal Regno Unito. La prossima settimana, gli investitori torneranno ad occuparsi delle riunioni della Banca Centrale Europea e della Banca d’Inghilterra che si terranno nella prima settimana di aprile, e potremmo assistere a un aumento di volume di scambi e volatilità.

L’annuncio di politica monetaria del Comitato Federale per il Mercato Aperto rilasciato il 18 marzo ha scosso i mercati forex a causa di una reazione eccessiva di investitori e trader rispetto alle dichiarazioni stesse. Il dollaro USA ha fatto registrare il movimento giornaliero più ampio dal 2009. Il recupero verificatosi nei due giorni successivi di spinge a pensare che la reazione sia stata giudicata eccessiva o che gli investitori preferiscono vendere il dollaro in corrispondenza dei picchi in rialzo piuttosto che nelle fasi di debolezza.

Sebbene l’annuncio della Fed sembri indicare che i tassi di interesse non aumenteranno prima di settembre oppure ottobre, alcuni trader credono ancora che ci sia una probabilità del cinquanta percento che l’aumento avvenga invece nel mese di giugno.
Di fronte a questa incertezza di prospettive, nei prossimi mesi i trader forex potrebbero dover affrontare una forte volatilità.

La divergenza fra le politiche monetarie della Fed da una parte e della BCE e BoE dall’altra continua a essere la ragione principale dietro la forza del dollaro USA. Comunque, i timori della Fed riguardo il mercato del lavoro e la bassa inflazione dei prezzi al consumo potrebbero favorire una correzione prima di ritornare al trend rialzista.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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