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Osservatorio globale sulle valute – Giovedì, 13 agosto

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Aug 13, 2015, 15:18 UTC

Negli ultimi due giorni, le notizie finanziarie sono state dominate dalle mosse della banca centrale cinese. Nella giornata di ieri, il dollaro ha perso

Osservatorio globale sulle valute – Giovedì, 13 agosto

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Negli ultimi due giorni, le notizie finanziarie sono state dominate dalle mosse della banca centrale cinese. Nella giornata di ieri, il dollaro ha perso l’1,1% a seguito delle preoccupazioni degli investitori per la possibilità che il rallentamento dell’economia cinese possa ritardare l’innalzamento del tasso di interesse da parte della Federal Reserve degli Stati Uniti.

Inoltre, sviluppi positivi sul fronte greco, insieme a dati economici misti dagli Stati Uniti, hanno mantenuto il dollaro sotto pressione. Nella giornata di mercoledì, la valuta Usa ha toccato un minimo intragiornaliero a quota 95,95 e ha chiuso a quota 96,30. Nella mattinata di oggi, il dollaro ha guadagnato 20 punti, raggiungendo quota 96,48 a seguito dell’intervento della Pboc, che ha proceduto alla vendita di dollari per sostenere lo yuan. Nella giornata di giovedì, la Cina ha attuato una svalutazione per il terzo giorno consecutivo, dopo un rapido intervento di sostegno alla valuta nel corso del giorno precedente. Ciò mostra come le autorità di politica monetaria cinesi stiano tentando di gestire il mercato in un territorio che per Pechino è largamente inesplorato.

L’Aussie e il kiwi sono state le valute che hanno maggiormente beneficiato degli acquisti cinesi nella giornata di mercoledì: le valute di Australia e Nuova Zelanda hanno, infatti, sperimentato un rimbalzo. L’Aussie ha raggiunto quota 0,7382, mentre il kiwi ha toccato quota 0,6620. Il dollaro australiano si è apprezzato dello 0,3%, mentre quello neozelandese ha guadagnato lo 0,2%.

Dopo l’iniziale ondata di vendite a seguito del raggiungimento di quota 6,23 da parte dello yuan, nella mattinata di ieri, l’Aussie ha subito ulteriore pressione quando il tasso di riferimento ufficiale è stato nuovamente deprezzato dell’1,6% a quota 6,33. La mossa ha portato la valuta a toccare un nuovo minimo negli ultimi sei anni a quota 0,7216.

Tuttavia, la moneta, toccato il minimo, ha riguadagnato 170 punti, pari a 1,7 centesimi, contro il dollaro, poiché i trader sul forex hanno rivalutato il significato che la mossa cinese può avere per la Fed. I successivi sviluppi hanno, quindi, visto l’euro chiudere a quota 1,12, il kiwi riguadagnare 66 centesimi e il dollaro canadese spingere la coppia USD/CAD nuovamente in ribasso a quota 1,29.

aussie moves

Nella giornata di ieri, l’euro si è apprezzato dell’1,1%, grazie ai negoziati su un terzo massiccio pacchetto di aiuti per la Grecia di circa 85 miliardi di euro (60 miliardi di sterline) che si avviano alla conclusione. La Grecia e le autorità dell’UE hanno concordato un piano di salvataggio “in linea di principio”, in tal modo infondendo una ventata di ottimismo nel mercato e sostenendo la moneta unica.

A causa delle recenti turbolenze e dei tagli imposti dal piano di salvataggio, l’economia greca dovrebbe perdere il 2,3% nell’anno in corso e fronteggiare due anni di recessione, in tal modo divenendo fonte di preoccupazione per il sistema economico dell’intera Eurozona. Nella giornata di ieri, l’euro è ha sperimentato un balzo di 110 punti e ha perso 22 punti, con i mercati che hanno corretto la sessione del mattino negoziando la moneta unica a quota 1,1137.

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Nella giornata di ieri, la sterlina ha guadagnato lo 0,26% a causa della debolezza del dollaro, dovuta alle riflessioni degli investitori sulla possibilità che la svalutazione dello yuan ritardi l’innalzamento del tasso di interesse da parte della Federal Reserve degli Stati Uniti. Inoltre, dati economici robusti pubblicati nel Regno Unito hanno mostrato un aumento del tasso di disoccupazione nel secondo trimestre e un rallentamento della crescita totale dei salari, in tal modo suggerendo un certo allentamento nella ripresa del mercato del lavoro che ha portato lo sterlina a quota 1,5621.

Nella giornata di mercoledì e nella mattinata di oggi, lo yen si è mosso in ribasso a causa di nuovi dati deludenti e dell’accordo con la Grecia, che ha allentato l’attività di trading sulle valute rifugio. Lo yen viene negoziato a quota 124,43. Nella giornata di ieri, la valuta giapponese ha subito un deprezzamento dello 0,72% a causa degli sviluppi positivi sul fronte greco, che hanno portato i trader a scommettere su altre divise, in tal modo agendo come fattore negativo per lo yen. Dati economici deludenti dal Giappone hanno, inoltre, mostrato un calo dei nuovi ordinativi di macchinari per il mese di luglio superiore alle aspettative nel mese di giugno. Nello scorso mese, gli ordinativi di macchinari core sono, infatti, scesi del -7,9% da un aumento dello 0,&% registrato nel mese di giugno.

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