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Oro In Ribasso In Previsione Della Riunione FOMC

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Mar 15, 2016, 09:00 UTC

Martedì mattina il mercato aurifero inverte la sua rotta registrando un ribasso poiché i trader stanno valutando le aspettative Fed e le condizioni

Oro In Ribasso In Previsione Della Riunione FOMC

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Martedì mattina il mercato aurifero inverte la sua rotta registrando un ribasso poiché i trader stanno valutando le aspettative Fed e le condizioni generali di mercato. Il metallo giallo perde 15$ ed é negoziato a 1.229,90$. L’argento segue le orme dell’oro postando un calo di 282 punti per attestarsi su quota 15,325. Il platino registra un lieve ribasso perdendo 3$ ed é negoziato a 956,80$. Il mercato aurifero si muove in ribasso per il terzo giorno consecutivo stabilizzandosi in prossimità dei minimi delle ultime due settimane poiché l’attenzione degli investitori é interamente rivolta alle riunioni politiche delle banche centrali di Stati Uniti e Giappone. Il rincaro registrato negli ultimi giorni dai mercati azionari ha favorito il ribasso del metallo giallo, mercato che quest’anno ha guadagnato circa il 16%.

La riunione di due giorni della Federal Reserve degli Stati Uniti inizierà martedì e fornirà maggiori indizi sul futuro dei tassi di interesse degli Stati Uniti. Un ulteriore innalzamento dei suddetti tassi potrebbe incrementare il costo per la detenzione del lingotto spingendo il dollaro in rialzo. A tale proposito, ci sembra opportuno ricordare come quest’anno il metallo giallo abbia guadagnato il 16% sulla scia di una possibilità sempre più ridotta di assistere ad un innalzamento a breve termine.

Il ribasso del metallo giallo ha preso piede dopo il breve rimbalzo di venerdì che ha visto il prezioso postare i massimi degli ultimi 13 mesi sulla scia delle dichiarazioni rilascite dalla BCE, dichiarazioni che hanno visto l’istituto di credito segnare la fine dei tagli dei tassi spingendo l’euro in rialzo contro il dollaro. A tale proposito, ci sembra opportuno segnalare come l’oro sia particolarmente sensibile alla politica monetaria e ai conseguenti movimenti di valuta.

Lunedì le partecipazioni sull’SPDR Gold Trust, il più grande fondo comune di investimento garantito in oro del mondo, perdono l’1,08% per attestarsi su quota 790.14 tonnellate contro le 798.77 tonnellate di venerdì. In termini di once le partecipazioni scendono a 25,403,927 rispetto alle precedenti 25.681.155.

I dati rilasciati venerdì hanno mostrato come gli hedge fund e I money managers abbiano incrementato le loro posizioni rialziste nella settimana dell’8 marzo postando I massimi degli ultimo 13 mesi e registrando l’ottavi rialzo consecutive delle ultime nove settimane.

Secondo gli analisti tutta l’attenzione del mercato aurifero sarà rivolta alla riunione di due giorni del FOMC degli Stati Uniti che si terrà martedì e mercoledì. Clive Maund, blogger per la GoldSeek.com ha affermato che le parti commerciali dell’oro – le aziende e le istituzioni che utilizzano il mercato dei future come copertura  del rischio sui prezzi delle materie prime- hanno accumulato posizioni short sul metallo.

A tale proposito ci sembra opportuno segnalare come nel mese di dicembre la Fed abbia innalzato i tassi di interesse per la prima volta in quasi 10 anni, tuttavia, le turbolenze dei mercati finanziari e i deboli numeri economici degli Stati Uniti registrati a gennaio, hanno raffreddato le aspettative di un ulteriore innalzamento.

Stando a quanto dichiarato da  Sean Lusk, direttore della copertura commerciale presso la Walsh Trading, gli operatori di mercato “presteranno particolare attenzione alle eventuali sfumature del linguaggio della Fed, dalle dichiarazioni relative alle proiezioni economiche alle osservazioni della Yellen sugli indizi riguardanti le azioni future dei responsabili politici.

Secondo Edward Meir, consulente delle materie prime, “La dichiarazione della Fed resta un jolly– una percezione aggressiva potrebbe risultare negativa per l’oro, ma un qualsiasi accenno ad un posticipo dell’innalzamento dei tassi d’interesse potrebbe spingere il prezioso fortemente in rialzo. In un simile scenario, consigliamo di rimanere in disparte ancora per un po’.

Lusk ha aggiunto che, sebbene la Fed sarà un elemento chiave, i trader dovranno affrontare anche numerosi dati economici provenienti dagli Stati Uniti.

Le vendite al dettaglio, i prezzi della produzione, e l’indagine sulla produzione manifatturiera dell’Empire State Fed di New York sono attesi per martedì. Mercoledì, invece, verranno rilasciati i dati dell’indice dei prezzi al consumo, delle case in costruzione e della produzione industriale. Giovedì verranno mostrati i numeri delle richieste per il sussidio di disoccupazione e l’indagine manifatturiera della Fed di Philadelphia.

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