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Oro in Ribasso a Pasqua

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Mar 25, 2016, 11:59 UTC

Giovedì i trader hanno avviato un sell off in previsione della chiusura dei mercati per le vacanze pasquali. Molti mercati infatti resteranno chiusi anche

Oro in Ribasso a Pasqua

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Giovedì i trader hanno avviato un sell off in previsione della chiusura dei mercati per le vacanze pasquali. Molti mercati infatti resteranno chiusi anche lunedì. nella sessione odierna assisteremo al rilascio del PIL degli Stati Uniti, ma non sono previsti altri dati. Il mercato aurifero si muove nuvoamente in ribasso sulla scia del costante rialzo del dollaro statunitense dettato dalle recenti dichiarazioni della Fed. il prezioso é negoziato in ribasso da due giorni ed é scambiato a 1.213,60$. l’argento perde 67 punti per attestarsi su quota 15,205$.

Giovedì la Barcley ha scritto in una mail quanto segue:

” Abbiamo molti dubbi sul fatto che i recenti afflussi di investimenti nelle materie prime possano dare inizio ad una nuova ondata di entusiasmo a lungo termine, un’esplosione ad ampia base. Vista la debolezza dei fondamentali sottostanti, riteniamo che l’ultima mossa degli investitori possa rappresentare più una fine che un punto di partenza… la combinazione di grandi afflussi e di un apprezzamento del prezzo mostra come gli asset  delle materie prime in gestione siano aumentati più del 12% postando i massimi di sei mesi a 186 miliardi di dollari.”

Tuttavia, il recente apprezzamento non sembra essere ben supportato da un miglioramento dei fondamentali, pertanto, la tendenza al rialzo potrebbe essere difficile da sostenere. A fronte di ciò, aumenta il rischio di assistere ad un inversione di rotta dei trader non appena i prezzi delle materie prime inizieranno a postare un forte ribasso.

I metalli preziosi (in particolar modo l’oro) hanno attirato la maggior parte degli afflussi degli investitori, con un terzo del totale (7 miliardi di euro), scenario che suggerisce una forte incertezza degli investitori riguardo al futuro dei mercati piuttosto che un voto di fiducia nelle prospettive per i fondamentali delle materie prime”.

La volatilità storica a 30 giorni del metallo scende al livello più basso dal 10 febbraio e  l’open interest scende dai massimi postati nel settembre 2011. Dal 7 marzo i future dell’oro si muovono in rialzo solo tre volte. L’indice del dollaro di Bloomberg si muove in rialzo per la quinta sessione consecutiva mostrando il più lungo rialzo degli ultimi due mesi, scenario che riduce inevitabilmente l’appeal delle materie prime negoziate in dollari.

Quest’anno il metallo giallo guadagna il 15%, registrando la miglior performance tra le 22 materie prime negoziate sul Commodity Index Bloomberg, superando i titoli del tesoro, il dollaro statunitense, i titoli azionari e gli investimenti ad alto rendimento, poiché i trader hanno cercato rifugio sulla scia delle forte turbolenze finanziarie insorte a seguito delle dichiarazioni della Federal Reserve che hanno aperto le porte a numerosi rischi riguardanti la salute economica degli Stati Uniti. oggi, i trader presteranno particolare attenzione ai rapporti economici degli Stati Uniti e ai commenti della Federal reserve sui futuri innalzamenti dei tassi di interesse.

In un intervista telefonico, Tim Evans, responsabile della strategia di mercato presso il Long Leaf Trading Group Inc. di Chicago, ha dichiarato quanto segue: “Il mercato è decisamente confuso sulla tempistica degli innalzamenti dei tassi di interesse”. Il mercato del lavoro ha mostrato uno scenario relativamente positivo. Tuttavia, le tendenze economiche più ampie non sono poi così forti e lasciano il mercato in uno stato di significativa incertezza relativa alle prospettive riguardanti l’innalzamento dei tassi di interesse e la domanda degli investimenti in oro.

Giovedì il mercato aurifero posta un rimbalzo dopo aver testato i minimi delle ultime quattro settimane, tuttavia i prezzi sono ancora proiettati verso la più grande perdita settimanale dal mese di novembre poiché la prospettiva di un possibile innalzamento dei tassi di interesse ha rafforzato il dollaro statunitense.

Questa settimana, le dichiarazioni che hanno visto diversi funzionari della Federal Reserve degli Stati Uniti sostenere una linea dura hanno messo in guardia gli investitori preannunciando la possibilità di assistere ad almeno due innalzamenti dei tassi di interesse entro la fine dell’anno. Il primo innalzamento potrebbe prendere piede il mese prossimo, innescando una correzione diffusa in tutti i mercati delle materie prime.

 

 

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