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Oro e Rame In Ribasso Poiché Cala Il Mercato Dei Metalli

Da
Barry Norman
Aggiornato: Jul 1, 2015, 17:21 GMT+00:00

Questa mattina il mercato aurifero si muove in ribasso perdendo 5.30$ ed è scambiato a 1173,70$ mentre i trader sembrano testimoniare l'assenza di stress

Oro e Rame In Ribasso Poiché Cala Il Mercato Dei Metalli

Oro e Rame In Ribasso Poiché Cala Il Mercato Dei Metalli
Questa mattina il mercato aurifero si muove in ribasso perdendo 5.30$ ed è scambiato a 1173,70$ mentre i trader sembrano testimoniare l’assenza di stress negli sviluppi della situazione dell’Eurozona. Molti ritengono che esista la possibilità di assistere ad un raggiungimento di un accordo tra la Grecia e i suoi creditori, altri, invece credono che i paesi dell’Eurozona e la BCE abbiano trascorso mesi isolando la Grecia e che si stanno preparando all’inevitabile. Tuttavia, lo scenario sembra avere poca influenza sui mercati. Il dollaro statunitense guadagna come valuta di sicurezza contro lo yen giapponese, la coppia è negoziata invariata. L’argento posta un calo di 33 punti per attestarsi su quota 15,662 rimanendo in prossimità dell’estremità inferiore del suo range di trading. A seguito del rilascio dei dati sul PMI cinese e dei forti numeri mostrati dall’Indice Tanken del Giappone il platino registra un rincaro di 4,45$.

Ieri Wall Street recupera qualche punto dopo aver postato un rapido sell off nella sessione pretendete mostrando un trading  piuttosto volatile e chiudendo con una nota positiva sulla scia degli sviluppi riguardanti la Grecia. Il Paese ha presentato una nuova proposta ai suoi creditori chiedendo 2 anni di supporto del fondo salva-Stati e la ristrutturazione del debito. Sul fronte economico, la fiducia dei consumatori negli Stati Uniti aumenta nel mese di giugno. Il Conference Board, un gruppo di ricerca privato, ha mostrato come nel mese di giugno il suo indice di fiducia dei consumatori sia salito a 101,4 contro i 94,6 di maggio.  D’altro canto, i numeri dell’indice dei Prezzi delle Case rilasciati da Shiller hanno riportato un incremento del 3,19% nel mese di aprile raggiungendo i 142,78.

I prezzi del mercato aurifero si muovono fortemente in ribasso dopo il rilascio del rapporto sulla fiducia dei consumatori statunitensi, rapporto che ha mostrato una forte positività. Attualmente, il prezioso è scambiato in prossimità dei1.173,90$, recuperando solo pochi punti a causa della situazione greca. Infatti, la Grecia non è riuscita a saldare il suo debito con l’FMI.

Questa mattina i metalli di base si muovono in ribasso sulla scia del rilascio del rapporto sul PMI manifatturiero della Cina. Il rame perde 3 punti ed è negoziato a  2.618$, tuttavia, il metallo rosso rimane all’interno del suo range di traing di giugno. Stando ai dati rilasciati mercoledì, il PMI manifatturiero della Cina relativo al mese di giugno si attesta su quota 50,2, praticamente invariato rispetto al mese precedente e leggermente al di sopra del livello dei 50 punti, livello che separa la crescita dalla contrazione. Un sondaggio effettuato da Reuter si attestava sui 50,3 punti.

Il rame ha affrontato una pressione maggiore che ha visto gli speculatori vendere sulla scia delle forti preoccupazioni riguardanti la Grecia. Questa settimana i prezzi sono stati paralizzati dalle preoccupazioni riguardanti le proiezioni di crescita cinesi. I future del rame sul Comex con scadenza a settembre perdono 2,6 centesimi raggiungendo quota 2,60$ per libbra. Nel frattempo, la Cina ha registrato un forte aumento nei numeri della produzione, infatti, da gennaio a maggio 2015, la produzione totale del paese posta un incremento dell’8,74%. Stando all’ultimo rapporto pubblicato dalla China Nonferrous Metals Industry Association (CNIA) la potenza combinata di 10 metalli non ferrosi guadagna l’8,74% raggiungendo le 20,7 milioni di tonnellate tra gennaio e maggio. La produzione di rame raffinato é aumentata del 9,51% raggiungendo, in questi 5 mesi, le 30,86 milioni di tonnellate mentre quella relativa all’alluminio registra un incremento del 10,25% per attestarsi su quota 12,82 milioni di tonnellate.

 

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