Pubblicita'
Pubblicita'

Nuovi possibili tagli alla produzione in occasione della riunione di aprile supportano il rally del petrolio

Da
Barry Norman
Pubblicato: Mar 17, 2016, 10:36 GMT+00:00

Il petrolio greggio nella giornata di ieri guadagna oltre 2$ (+6%): si torna a parlare di una riunione, rimandata in questo caso ad aprile. Ora che negli

Nuovi possibili tagli alla produzione in occasione della riunione di aprile supportano il rally del petrolio

Il petrolio greggio nella giornata di ieri guadagna oltre 2$ (+6%): si torna a parlare di una riunione, rimandata in questo caso ad aprile. Ora che negli Stati Uniti si osserva un calo di produzione, i paesi membri dell’Opec, inclusa l’Arabia Saudita, prendono in considerazione un taglio delle proprie quote. In Asia il prezzo del petrolio continua a salire: il WTI guadagna 57 centesimi e sale a 39,03, mentre il Brent guadagna 29 centesimi e raggiunge quota 40,62.
In Qatar un importante esponente del settore ha confermato che il mese prossimo i paesi membri dell’Opec e altri importanti paesi produttori di petrolio si incontreranno per discutere l’eventuale congelamento dei livelli di produzione di petrolio. Secondo quanto dichiarato dal Ministro dell’Energia del Qatar Mohammed bin Saleh al-Sada, l’incontro si terrà il 17 aprile a Doha.
Si pensava che l’Arabia Saudita, dove l’estrazione di petrolio ha dei costi relativamente contenuti, vedesse con favore il calo dei prezzi del petrolio (al fine di mantenere la propria quota di mercato).
La produzione da parte dei paesi non OPEC, anzitutto quella proveniente dai giacimenti del Nord America, ha subito una forte contrazione legata al crollo dei prezzi. I bassi prezzi sono un problema per gran parte dei membri dell’Opec: la riduzione del flusso di entrate sta infatti provocando un aumento del debito pubblico.

La Russia, pur non essendo membro dell’Opec, si trova in particolari difficoltà economiche e desidera partecipare alle riunioni per un congelamento della produzione.
Secondo il Ministro dell’Energia Aleksander Novak 15 paesi avrebbero confermato la propria partecipazione alla riunione dei paesi esportatori di petrolio che si terrà il 17 aprile a Doha, capitale del Qatar.
“Oggi abbiamo parlato con i ministri di diversi paesi e ci siamo confrontati sulla data dell’importante riunione e sulle consultazioni fra i paesi dell’Opec e non. Abbiamo raggiunto un accordo per una riunione a Doha, da tenersi il 17 aprile” dichiara Novak. Secondo il ministro, anche l’Iran sarebbe disposto a partecipare alla riunione.
Alla notizia il mercato del petrolio ha invertito rotta, dopo due giorni in ribasso. Il Brent ha superato i $ 40 mentre a mezzogiorno il West Texas Intermediate guadagnava il 3,8%.

Mercoledì mattina l’Agenzia di Informazione sull’Energia USA (EIA) ha pubblicato il rapporto settimanale sulle riserve di petrolio, segnalando un incremento di scorte a scopo commerciale pari a 1,3 milioni di barili, per un totale di 523,2 milioni di barili. Le riserve di greggio rimangono ai massimi storici per questo periodo dell’anno.
Martedì sera all’Istituto Americano per il Petrolio (API) ha segnalato un incremento di scorte di petrolio pari a 1,5 milioni di barili, in riferimento alla settimana conclusasi il 11 marzo. Nello stesso periodo, gli analisti stimavano un incremento di 3,3 milioni di barili. L’API segnala anche una contrazione delle riserve di benzina pari a 1,2 milioni di barili e delle riserve di distillati per 830.000 barili.

Un recente articolo del Wall Street Journal si concentra sul mercato globale di petroliere, evidenziando come i bassi prezzi del petrolio e la produzione in aumento abbiano elevato il costo delle petroliere provocando un boom del settore. Entro il 2017 dovrebbero arrivare 200 imbarcazioni, il 40% delle quali saranno delle VLCC dalla portata di circa 2 milioni di barili, e 66 Suezmaxes con una portata di 1 milione di barili circa. Questo, combinato con l’aumento dei prezzi previsto e un calo dell’offerta futura, potrebbe portare nei prossimi anni a un calo delle tariffe delle petroliere.
Stando all’articolo, negli ultimi mesi le petroliere hanno ridotto in media la propria velocità del 10% allo scopo di ridurre i tempi morti; i dati Clipperdata sembrano indicare che sia un tentativo di rallentamento il carico di greggio nei porti congestionati, mentre le riserve globali raggiungono livelli record.

Sull'Autore

Pubblicita'