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Nel quarto trimestre la crescita economica Usa rallenta meno del previsto

Da
James Hyerczyk
Pubblicato: Mar 25, 2016, 16:58 GMT+00:00

Oggi, a causa delle festività del Venerdì Santo, l'attività dei mercati finanziari è piuttosto ridotta. I mercati di future sono chiusi mentre il forex

Nel quarto trimestre la crescita economica Usa rallenta meno del previsto

Oggi, a causa delle festività del Venerdì Santo, l’attività dei mercati finanziari è piuttosto ridotta. I mercati di future sono chiusi mentre il forex offre un’azione di prezzo limitata, visto che le principali banche e istituzioni sono a bordo campo. È stato comunque pubblicato un rapporto importante dal Dipartimento del Commercio Usa, che nel quarto trimestre segnala un rallentamento inferiore alle stime della crescita economica negli Stati Uniti. La spesa dei consumatori ha prevalso sugli sforzi da parte delle imprese di ridurre l’eccesso di scorte.

Il Prodotto Interno Lordo è aumentato a un tasso annuo dell’1,4%, a fronte dell’1,0% precedentemente registrato. La stima iniziale sulla crescita del Pil indicava un incremento di appena lo 0,7%. Nel terzo trimestre del 2015 l’economia è cresciuto a un tasso del 2,0%, mentre nell’intero anno è cresciuta del 2,4%. Le stime di trader ed economisti indicavano per il quarto trimestre una crescita ferma all’1,0%.

La spesa dei consumatori, che pesa per oltre due terzi dell’attività economica statunitense, è aumentata del 2,4%, sopra la lettura del rapporto precedente ferma a un tasso del 2,0%.

Il dato positivo sulla spesa dei consumatori evidenzia lo stato di grazia dell’economia e dovrebbe attenuare ulteriormente i timori di una recessione, responsabile a inizio anno di un’imponente ondata di vendite sui mercati azionari.

La lettura positiva sul Pil potrebbe confermare l’idea che la Fed imprimerà un aumento dei tassi di interesse già nel mese di aprile.

Ricapitolando, questa settimana i fari sono rimasti puntati sul rafforzamento del dollaro USA, sostenuto dalle dichiarazioni improntate all’ottimismo di diversi membri della Fed, stando alle quali l’economia godrebbe di una salute tale da poter sostenere l’eventuale aumento dei tassi di interesse nel mese di aprile. Alla notizia sono aumentati i tassi di interesse sui titoli USA, alimentando l’interesse nei confronti del dollaro. Il dollaro forte ha poi contribuito a spingere in ribasso i mercati denominati in dollari, anzitutto l’oro e il petrolio; quest’ultimo è stato spinto in ribasso anche dal nuovo record nelle riserve di greggio.

L’euro si è mosso in ribasso contro il dollaro USA in vista di un possibile aumento dei tassi di interesse. Ad ogni modo, gran parte delle pressione è legata ai timori per lo stato di salute dell’eurozona e dell’Unione Europea in seguito agli attacchi di Bruxelles.
Il dollaro preme sulla sterlina britannica insieme ai timori di un possibile abbandono dell’Unione Europea da parte del Regno Unito. La coppia GBP/USD ha recuperato leggermente terreno nel fine settimana in virtù di dati superiore alle aspettative sulle vendite al dettaglio e delle condizioni di iper venduto.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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