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Metalli Fortemente In Ribasso

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Aug 4, 2015, 19:21 UTC

Il mercato aurifero sembra immune alla rotta delle materie prime poiché i metalli di base e quelli industriali si muovono fortemente in ribasso mentre il

Metalli Fortemente In Ribasso
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Il mercato aurifero sembra immune alla rotta delle materie prime poiché i metalli di base e quelli industriali si muovono fortemente in ribasso mentre il prezioso rimane ancorato al suo recente range di trading. Il metallo giallo perde 5,70$ nella sessione asiatica ed è scambiato a 1083,70$, ovvero all’interno del suo range di trading. Questa mattina l’argento perde 100 punti ed è negoziato a 14.416$, in prossimità dei suoi recenti minimi, mentre il platino posta un calo dei 16,80$ per attestarsi su quota 946.25$.

Gli investitori si allontanano dai metalli preziosi poiché le previsioni di un innalzamento dei tassi di interesse degli Stati Uniti rafforzano il dollaro, riducendo così l’appeal del lingotto. Nel mese di luglio, le partecipazioni sui fondi comuni di investimento garantiti in oro sono diminuite per il terzo mese consecutivo postando i minimi dal 2009. Inoltre, la  Goldman Sachs Group Inc. prevede che il metallo giallo romperà al di sotto dei 1000$ l’oncia. Lunedì, un rapporto rilasciato dal governo degli Stati Uniti ha mostrato come a giugno le famiglie americane abbiano mantenuto invariate le spese, incrementando la ripresa della più grande economia mondiale.

“E’ una parte di uno dei più grandi fallimenti delle materie prime”, queste le parole utilizzate scherzosamente martedì da un broker. “Il cambiamento sta nel fatto che l’economia statunitense stia mostrando segnali relativamente migliori rispetto alle altre economie mondiali, scenario che si riversa inevitabilmente sul mercato aurifero”.

Lunedì, il noto Commodity Index perde l’1,5% postando i minimi dal febbraio del 2002 sulla scia del crollo riportato da greggio e nichel. Un indicatore di tracciamento del dollaro contro 10 principali valute, nel mese di luglio ha posato i massimi da marzo. Lo scorso anno le materie prime hanno perso il 29% poiché il parametro della valuta aveva guadagnato il 19%.

La scorsa settimana i funzionari della Fed hanno dichiarato che l’economia statunitense continua a fare progressi mantenendo le aspettative di mercato focalizzate sul possibile innalzamento di settembre. Gli investitori attendono il rilascio dei numeri sull’occupazione statunitense, previsto per questa settimana, al fine di cogliere maggiori indizi sulla tempistica del suddetto innalzamento.

Secondo i dati riportati dalla Commodity Futures Trading Commission, i money manager restano in una posizione netta short nei confronti del lingotto per la seconda settimana consecutiva iniziata il 28 luglio. I numeri riportati da Bloomberg indicano che esiste una possibilità del 68% di assistere ad un innalzamento dei tassi Fed prima della riunione di dicembre.

“La stagione degli utili si conclude questa settimana e tutti gli occhi sono puntati verso quella macro immagine offuscata da una Cina e una Grecia problematiche e una Federal Reserve sempre in prima linea di fronte agli investitori”. Il palladio perde l’1,2% ed è scambiato a 592,50$, i minimi dall’ottobre del 2012. il rame posta un calo dello 0,3% per attestarsi su quota 2.338$, dopo aver postato i minimi degli ultimi sei anni nella sessione precedente.

Il rame inizia a stabilizzarsi oggi dopo aver postato i minimi degli ultimi sei anni nella sessione di ieri. Il metallo rosso si sta avvicinando ad un mercato ribassista perdendo il 20% dai massimi di maggio. I metalli industriali si muovono in ribasso seguendo le orme del rame. Sul London Metal Exchange l’alluminio con scadenza a tre mesi perde lo 0,4% per attestarsi su quota 1,612 a tonnellata, i minimi da luglio 2009. Il nichel perde il 2,7% ed è scambiato a 10,745 a tonnellata.

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