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Mediaset-Vivendi: il 21 marzo avrà luogo il processo

Da
Lorenzo Cuzzani
Pubblicato: Sep 15, 2016, 16:13 GMT+00:00

21 marzo 2017: Mediaset contro Vivendi. Berlusconi contro Bolloré. In detta data, il giudice Perozziello presiederà la prima udienza al Tribunale Civile

Mediaset-Vivendi: il 21 marzo avrà luogo il processo

21 marzo 2017: Mediaset contro Vivendi.

Berlusconi contro Bolloré.

In detta data, il giudice Perozziello presiederà la prima udienza al Tribunale Civile di Milano in cui Mediaset chiederà che Vivendi rispetti  l’accordo per l’acquisto della piattaforma Premium stilato l’8 aprile.

La causa è stata intentata sia Mediaset sia da Fininvest, la holding della famiglia Berlusconi, ma non è stata fatta alcuna richiesta di una procedura d’urgenza, nonostante il closing dell’operazione fosse fissato per il 30 settembre.

L’azione legale è volta all’ottenimento dell’acquisto del 100% di Mediaset Premium da Vivendi, come pattuito nell’accordo, ma, potrebbe essere anche un modo per garantirsi un’alta penale rescissoria in caso di annullamento del contratto tra le parti.

Il colosso italiano pretenderà anche il risarcimento danni fondato sul mancato rispetto degli accordi, senza dimenticare il pregiudizio generato dalle motivazioni addotte da Vivendi, secondo cui “dalla due diligence successiva all’accordo è emerso che le cifre fornite prima della firma non sono realistiche e si basano su basi artificialmente incrementate”.

Mediaset ha più volte ribadito come quanto sostenuto da Bolloré e soci sia “destituito da ogni fondamento giuridico e commerciale”.

Come chiaramente riportato da Milano Finanza: «L’intesa della scorsa primavera prevedeva lo scambio del 3,5% del capitale di Vivendi con il 3,5% di Mediaset e il 100% della pay tv Mediaset Premium. Ma poi lo scorso 25 luglio Vivendi ha proposto a Mediaset un’operazione alternativa che prevede lo scambio del 3,5% del capitale della società francese contro il 20% di Premium e il 3,5% del gruppo del Biscione, oltre a un’emissione da parte di Mediaset di obbligazioni convertibili in azioni Mediaset a favore di Vivendi, con scadenze annuali successive in modo tale da permettere “di allineare pienamente gli interessi dei due gruppi”».

Se da più parti si vocifera come Sky sia spettatrice interessata alla vicenda, ci pensa l’ad Andrea Zappia a buttare acqua sul fuoco, chiarendo come il gruppo di Murdoch non sia minimamente interessato a Mediaset Premium.

Il che ha senso, o è comunque innegabile che il dado sia tratto, dal momento che con un procedimento giudiziale di mezzo, ogni tipo di vendita a terzi appaia alquanto difficile anche solo da immaginare.

Le parole di Zappia non aiutano sicuramente il titolo Mediaset, che cede  il 2,04% a 2,694 euro, mantenendosi basso.

Mediaset ha le idee chiare. Vivendi idem. I mercati sono in agitazione.

Un accordo interessante che potesse favorire sinergie profonde rischia di trasformarsi in un boomerang per tutte le parti coinvolte.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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