Tiene banco la questione sull’intervento statale su Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. Com’è noto, i due istituti di credito stanno vivendo un
Tiene banco la questione sull’intervento statale su Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza.
Com’è noto, i due istituti di credito stanno vivendo un periodo interlocutorio ricco di molti dubbi e di poche certezze, con i piccoli investitori desiderosi di conoscere il proprio futuro.
Sono diverse le offerte di transazione pervenute alle due banche venete, ma né l’una né l’altra hanno registrato proposte confacenti alle esigenze percentuali quantificate ormai due mesi fa, vicine all’80%, ricevendo Bpvi il 29,1%, Veneto Banca il 34%.
La situazione di cui sopra ha spinto le Istituzioni ad aprire un tavolo con il ceo della banca vicentina Fabrizio Viola, tenutosi stamattina con le alte sfere del Tesoro.
L’obiettivo è scongiurare l’ipotesi bail-in.
Per le due banche controllate dal Fondo Atlante si prospetta una proroga sulla scadenza dei termini, dichiarando Bpvi di non “avere, a oggi, assunto alcuna decisione in merito all’estensione del periodo di adesione che scade il 22 marzo”; facendole eco Veneto Banca, affermando che “alla luce della numerosità delle richieste di appuntamento e di adesioni pervenute in questi ultimi giorni il cda sta valutando una proroga rispetto alla scadenza del 15 marzo”.
In questo quadro di incertezza si inserisce la posizione di Margrethe Vestager, Commissario Ue per la concorrenza.
Per la Vestager è importante tutelare tutti quei soggetti a rischio, esprimendo una posizione in controtendenza rispetto al passato. Intervenendo nel merito della vicenda, si è limitata a ricordare come in passato l’Ue si sia assicurata che “i clienti possono essere compensati nei casi di vendita abusiva”.
Ma non solo.
Ha aggiunto che “Se vai in una banca con i tuoi risparmi, che possono essere le pensioni, e vuoi metterli in un posto sicuro, la tua impressione è di metterli in un conto di risparmio ma di fatto diventi proprietario di una piccola parte della banca, il che porta un rischio molto più alto”, non mancando di sottolineare come il fenomeno sia ascrivibile al “burden sharing” e al “bail-in”.
Nei casi di specie, il commissario Vestager chiarisce che “in casi di vendita abusivi abbiamo trovato modalità per compensare i clienti o attraverso meccanismi arbitrali oppure direttamente”.
Il che lascia ampio margine per pensare a una tutela comunitaria in tal senso.
Continua la Vestager: “Molte persone sono state vittime di vendita abusiva”, quindi la compensazione avrà luogo “in modo più diretto”.
È palese come nell’Ue si auspichi un sistema compensativo per i risparmiatori in caso di vendita abusiva “perché è importante avere piena fiducia nel sistema finanziario”.
Sulle argomentazioni dell’Esecutivo tricolore per cui bail-in e burden-sharing siano motivazioni sufficienti per minimizzare le perdite di privati in caso di salvataggi pubblici, il Commissario ammonisce che mentre il bail-in costituisce una procedura risolutiva, all’opposto per Mps “le autorità italiane hanno chiesto una ricapitalizzazione precauzionale” che implica che “i proprietari della banca devono contribuire”.
Al riguardo Vestager menziona l’esempio della Spagna, paese in cui si sono verificate compensazioni attraverso la costituzione di meccanismi arbitrali o intervenendo in maniera differente quando è stato recepito un livello insufficiente di educazione finanziaria.
Semaforo verde quindi dall’Ue a interventi statali sulle due banche venete purché siano tutelati gli azionisti e i risparmiatori.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.