Lunedì i mercati registrano in basso volume di scambi e una bassa volatilità, di conseguenza i mercati di commodity e di valute estere risultano
Lunedì i mercati registrano in basso volume di scambi e una bassa volatilità, di conseguenza i mercati di commodity e di valute estere risultano relativamente tranquilli. La coppia EUR/USD e i mercati dell’oro (su Comex) hanno ripreso da dove li avevamo lasciati la scorsa settimana, con un leggero orientamento rialzista dopo la pubblicazione dell’annuncio della Fed. Petrolio greggio e sterlina britannica erano invece in leggera flessione.
L’euro ha ricevuto un sostegno dal clima di speranza nella possibilità che la Grecia e gli altri membri dell’eurozona riescano a soddisfare le richieste dei creditori internazionale riguardo una pianificazione maggiormente dettagliata delle riforme proposte, una condizione ritenuta necessaria affinché i fondi indispensabili per impedire la bancarotta del paese vengano concessi.
Il clima di incertezza attorno al cammino di breve termine del dollaro USA ha contribuito a sostenere l’euro. La scorsa settimana la Fed ha raffreddato gli entusiasmi riguardo un aumento anticipato dei tassi di interesse rivedendo al ribasso le previsioni per la crescita e i dati sull’inflazione nelle sue proiezioni sui tassi di interesse per il 2015.
La coppia GBP/USD si è mossa in ribasso in seguito alle dichiarazioni della Confederazione Industriale Britannica secondo la quale nel mese di marzo le aspettative sull’indice degli ordinativi industriali sarebbero scese a zero dopo una lettura pari a 10 nel mese di febbraio. I trader prevedevano un valore di 9.
Su Comex i future sull’oro registrano un rialzo, estendendo il rally di copertura short e che ha avuto inizio la scorsa settimana quando l’annuncio della Fed ha innescato un’ondata di vendite sul dollaro USA. Il rialzo è stato anche favorito dalla chiusura di posizioni short da parte di fondi speculativi e gestori di capitali, che avevano cumulato posizioni short prevedendo un aumento dei tassi di interesse.
Secondo la Commodity Futures Trading Commission, con l’avvicinarsi dell’annuncio della Fed il numero di posizioni nette long sull’oro sarebbe sceso del 46% percento attestandosi, nella settimana conclusasi il 17 marzo, a 35.121 future e opzioni. Questo segnala un mercato iper venduto dato che rappresenta il valore minimo dal 31 dicembre 2013, e la più importante contrazione settimanale dal giugno 2007.
I future sul petrolio greggio lunedì alternano movimenti su terreno positivo e negativo, con i trader che continuano a interpretare le notizie del fine settimana. L’Arabia Saudita fa sapere di aver raggiunto livelli massimi di estrazione pari a 10 milioni di barili al giorno. Si teme che una produzione a questi livelli possa portare a un aumento ulteriore dell’offerta globale.
La giornata di oggi è piuttosto povera in termini di dati economici. L’associazione nazionale di degli Agenti Immobiliari riporta che per lo scorso un aumento dell’1,2%, delle vendite di case esistenti negli USA per 4,88 milioni di unità mese rispetto ai 4,82 del mese di gennaio. I trader si aspettavano un incremento dell’1,7%, per un valore complessivo di 4,90 milioni di unità nel mese di febbraio.
Martedì sarà la volta dei dati sull’indice dei prezzi al consumo negli USA, mentre mercoledì avremo il rilascio del rapporto sui beni durevoli e nel fine settimana i dati sul definitivi sul Pil degli USA.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.