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L’Oro Sembra Essere Destinato Ad Ampliare Le Perdite Nel Mese Di Novembre

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Nov 2, 2015, 16:40 UTC

Venerdì il mercato aurifero si attesta in prossimità dei minimi delle ultime tre settimane e sembra essere destinato a muoversi ulteriormente a postare il

L’Oro Sembra Essere Destinato Ad Ampliare Le Perdite Nel Mese Di Novembre

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L'Oro Sembra Essere Destinato Ad Ampliare Le Perdite Nel Mese Di Novembre
Venerdì il mercato aurifero si attesta in prossimità dei minimi delle ultime tre settimane e sembra essere destinato a muoversi ulteriormente a postare il più grande calo settimanale degli ultimi due mesi sulla scia delle aspettative che vedono la Federal Reserve innalzare i tassi di interesse entro la fine dell’anno. Secondo gli analisti e i trader, l’innalzamento dei tassi di interesse potrebbe ridurre la domanda delle attività infruttifere, inoltre, si é indebolito anche il quadro tecnico. Il prezioso guadagna lo 0,3% per attestarsi su quota 1,148.50$, ma continua a rimanere in prossimità dei minimi delle ultime settimane a 1,140.20$, livello raggiunto ad inizio settimana. Lunedì mattina, il metallo giallo amplia le sue perdite nella sessione asiatica postando un calo di 1,40$ per attestarsi su quota 1.140,00$.

Una maggior fiducia da parte della Federal Reserve nei confronti dell’economia statunitense suggerisce la possibilità di assistere ad un innalzamento dei tassi di interesse entro la fine dell’anno, scenario che la scorsa settimana ha spinto i prezzi dell’oro in ribasso. Il prezioso chiude a 1,142.1$ registrando un calo di quasi il 2%. Le partecipazioni sull’SPDR Gold Trust, il più grande fondo comune di investimento garantito in oro del mondo, postano un calo di 3,28 tonnellate raggiungendo le 692.26 tonnellate.

A seguito della riunione Fed di mercoledì l’indice del dollaro statunitense posta un rally raggiungendo i 97,8, tuttavia, nel corso della settimana posta un lieve ribasso chiudendo a quota 96.94. Questa mattina il biglietto verde amplia le sue perdite registrando un calo di 17 punti per attestarsi su quota 96,83. Le previsioni relative al PIL degli Stati Uniti per il terzo trimestre rilasciate giovedì hanno mostrato numeri poco brillanti, infatti, la crescita si attesterebbe su quota 1,5% contro l’1,7% precedentemente stimato. Tuttavia, venerdì, il PMI di Chicago ha mostrato numeri più forti del previsto.

Nel mese di ottobre l’indice posta un forte rally raggiungendo i 56,2 punti contro i 48,7 punti di settembre, scenario che indica un forte miglioramento economico. A fronte di ciò, il mercato aurifero si muove in ribasso. La scorsa settimana anche gli altri metalli hanno subito un duro colpo. L’argento perde l’1,7% per attestarsi su quota 15,5$ mentre il palladio posta un calo dell’1,6% ed é scambiato a 985$..

Questa settimana, il calendario economico degli Stati Uniti è relativamente leggero. Lunedì dovremmo assistere al rilascio dell’indice manifatturiero ISM, giovedì al rilascio del rapporto relativo alle domande per il sussidio di disoccupazione e venerdì a quello sui posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione dovrebbe postare un lieve calo, passando dal 5,1% di settembre al 5% di ottobre, mentre, le buste paga per i settori non agricoli statunitensi dovrebbero registrare un incremento di 50,000 unità rispetto ai 189,000 di settembre.

Domenica scorsa la Cina ha rilasciato il proprio rapporto ufficiale sul PMI manifatturiero, riportando numeri inferiori del previsto e mostrando una contrazione, infatti, il rapporto si attesta su quota 49,8. Il rame si muove in ribasso ed é scambiato a 2.316$. Si prevede che il metallo rosso continuerà a muoversi in ribasso poiché la domanda del più grande consumatore mondiale continua ad affliggere i mercati. Secondo gli analisti i prezzi del metallo sono destinati a muoversi ulteriormente in ribasso sulla scia delle difficoltà mostrate dalla Cina, principale consumatore mondiale di metalli.

Stando a quanto dichiarato da un analista dell’UBS di Hong Kong ” La Cina continua a mostrare segni di rallentamento, anche se inferiore a quello precedentemente riportato, scenario che potrebbe supportare le azioni, tuttavia, non sembra essere sufficiente per il rame” che nel primo semestre del prossimo anno potrebbe postare un forte calo sulla scia dell’eccesso dell’offerta. I dati cinesi rilasciati lunedì da Caixin hanno riportato un lieve salto della produzione di piccole e medie aziende compensando così i numeri riportati dal precedente rapporto.

Nel frattempo, gli investitori sembrano meno ottimisti nei confronti del metallo. Lo scorso venerdì, infatti, a posizione netta long sull’LME scende a 14.852 lotti contro i 20,532 lotti della scorsa settimana. Questi i dati mostrati dal Commitments of Traders Report (COTR).

Per quanto riguarda gli altri mercati, in Russia la United Company Rusal mantiene invariata la produzione di alluminio nel terzo trimestre ribadendo di voler esaminare  alcune operazioni sulla scia del ribasso dei prezzi globali che hanno testato i minimi degli ultimi sei mesi. L’alluminio si muove in ribasso per tutto il mese di ottobre, postando nuovi minimi. Giovedì il metallo amplia le sue perdite sulla scia della riforma promossa del settore energetico cinese che ha spinto i costi energetici fortemente in ribasso.

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