Negli USA il dato sulle richieste di sussidi di disoccupazione sale a 294.000 unità, registrando un incremento pari a 12.000 unità rispetto alla settimana
In vista della pubblicazione del rapporto USA sui prezzi al consumo che potrebbero fornire indizi utili a valutare il momento in cui, per la prima volta dal 2006, la Federal Reserve aumenterà i tassi di interesse, l’oro si appresta a chiudere le settimane in basso. I trader stanno spulciando i dati alla ricerca di indizi che possano chiarire se la ripresa economica ha una spinta sufficiente per sostenere un aumento del costo del denaro. Tassi di interesse più alti incidono negativamente sull’interesse nei confronti dell’oro, che generalmente offre rendimenti solo in corrispondenza di un incremento di prezzo, spingendo gli investitori verso beni, come le azioni, che offrono rendimenti migliori. Negli Stati Uniti sono attesi in giornata i dati sui prezzi al consumo dopo che giovedì il rapporto sull’avvio di nuove case si è rivelato al di sotto delle aspettative e quello sulle condizioni economiche di Philadelphia ha registrato un miglioramento.
Questa mattina l’argento ha seguito la scia dell’oro cedendo 61 conti per attestarsi a 16,223 mentre platino ha perso qualcosa e si è fermato a 1160,30. Per quanto riguarda gli altri metalli, segnaliamo il rame, invariato a quota 2,776. Giovedì il rame ha registrato un incremento del 2% spinti dal calo dell’indice del dollaro in seguito la pubblicazione dei dati deludenti sulla produzione industriale. Oltre a ciò, a frenare i prezzi si è aggiunta la possibile adozione di misure di stimolo di ampio raggio in Cina. Giovedì i mercati dei metalli si sono mossi complessivamente su terreno positivo, con il rame in testa seguito da alluminio, zinco, piombo e nichel.