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L’Oro Rimane Invariato Poiché Gli Investitori Asiatici Hanno Gli Occhi Puntati Sui Deboli Numeri Della Bilancia Commerciale Cinese.

Da
Barry Norman
Aggiornato: Apr 13, 2015, 18:46 GMT+00:00

Questa mattina il mercato aurifero rimane invariato leggermente al di sopra dei 1.200$, infatti il prezioso è scambiato a 1204,20$. I trader asiatici

L’Oro Rimane Invariato Poiché Gli Investitori Asiatici Hanno Gli Occhi Puntati Sui Deboli Numeri Della Bilancia Commerciale Cinese.
L’Oro Rimane Invariato Poiché Gli Investitori Asiatici Hanno Gli Occhio Puntati Sui Deboli Numeri Della Bilancia Commerciale Cinese.

Questa mattina il mercato aurifero rimane invariato leggermente al di sopra dei 1.200$, infatti il prezioso è scambiato a 1204,20$. I trader asiatici hanno gli occhi puntati sui deboli numeri della bilancia commercia commerciale cinese. Giovedì il dollaro statunitense si attesta in prossimità dei recenti massimi contro un paniere di  importanti valute dopo che i dati della scorsa settimana hanno mostrato come le richieste per il sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti siano aumentate meno del previsto continuando a sostenere le aspettative di un imminente aumento dei tassi d’interesse. Stando a quanto dichiarato dagli analisti GFMS a Thomson Reuters, quest’anno i prezzi del metallo giallo potrebbero postare i minimi degli ultimi cinque anni, estendendo così le perdite registrate negli ultimi due anni prima di poter postare  un ipotetico un rimbalzo nel 2016, rimbalzo dettato da un incremento della domanda asiatica.

La domanda proveniente dall’India, principale consumatore mondiale di metallo giallo, guadagna terreno mentre rimane debole quella del secondo consumatore mondiale: la Cina. A tale proposito, ci sembra opportuno ricordare come ad inizio settimana la domanda di oro fisico sullo Shanghai Gold Exchange abbia postato un calo di oltre 16$ prima di recuperare qualche punto e consentire agli investitori di ottenere piccoli premi.

In India, il premio dell’oro è rimasto pressoché stabile a 3$  l’oncia sui prezzi internazionali, tuttavia, per questo mese si prevede un incremento della domanda prima dell’Akshaya Tritaya, un festival chiava per l’acquisto del prezioso.  Detto questo, la domanda di  metallo giallo in India, principale consumatore mondiale del prezioso, potrebbe diminuire nel 2015, postando il secondo declino annuo consecutivo,  poiché  milioni di contadini indiani colpiti da un clima instabile e dal ribasso dei prezzi delle materie prime potrebbero diminuire gli acquisti di oro.

Per quanto riguarda gli altri metalli preziosi, l’argento guadagna 6 punti ed è scambiato a 16.338$, mentre il palladio posta un calo di 4,95$ per attestarsi su quota 1.168,65$. La scorsa settimana il mercato aurifero ha macinato in rialzo poiché i mercati prendevano spunto dai dati economici statunitensi, infatti, i prezzi del prezioso hanno postato i massimi delle ultime sette settimane sulla scia del rapporto sul mercato del lavoro statunitense, rapporto che ha mostrato una crescita più lenta del previsto alimentando così le aspettative che vedono la Federal Reserve posticipare il tanto atteso rialzo dei tassi d’interesse. Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come, a seguito del rilascio dei verbali relativi all’ultima riunione Fed, i prezzi del metallo giallo abbiano rotto al di sotto dei 1.200$ poiché i suddetti verbali hanno mostrato come il rialzo dei tassi d’interesse possa prendere piede già da giugno, scenario che ha spinto il dollaro statunitense ulteriormente in rialzo.

Stando a quanto mostrato nel verbale, “molti partecipanti” sostengono che i futuri dati economici statunitensi potrebbero giustificare un imminente aumento dei tassi d’interesse. Lo scorso mercoledì, William Dudley, presidente della Federal Reserve di New York, e Jerome Powell, governatore della Fed hanno “abbozzato” uno scenario in cui l’istituto di credito potrebbe incrementare i tassi d’interesse prima del previsto, proseguendo, solo successivamente, con un graduale aumento.

Questa mattina la Cina ha rilasciato i dati mensili della bilancia commerciale mostrando un calo sconvolgente negli investimenti effettuati dai trader che utilizzano la valuta della Tasmania. Il dollaro australiano e quello neozelandese si muovono fortemente in ribasso mentre il rame guadagna 8 punti per attestarsi su quota 2.743$. Il rialzo del metallo rosso prende piede sulla scia delle speranze che vedono un ulteriore stimolo monetario da parte della Banca Popolare Cinese e dei problemi di produzione insorti altrove. La scorsa settimana i prezzi del rame postano un incremento dello 0,4% dettato da un disordine della produzione mineraria in Cile, Indonesia e Australia, scenario che ha spinto i trader a rivedere le prospettive dell’offerta e della domanda globale.

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