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L’Oro Restituisce I Guadagni Postando Un Forte Ribasso

Da
Barry Norman
Aggiornato: Jan 15, 2016, 20:09 GMT+00:00

Poiché il rapporto tra l'oro e il greggio continua a ad aprire nuovi scenari giovedì l'attenzione dei mercati rimane focalizzata sui prodotti. Il metallo

L’Oro Restituisce I Guadagni Postando Un Forte Ribasso
L’Oro Restituisce I Guadagni Postando Un Forte Ribasso

Poiché il rapporto tra l’oro e il greggio continua a ad aprire nuovi scenari giovedì l’attenzione dei mercati rimane focalizzata sui prodotti. Il metallo giallo guadagna 5$ nella sessione asiatica mantenendo i guadagni nella sessione europea, tuttavia, inverte la rotta dopo il rialzo postato dal greggio nella sessione statunitense. Il prezioso chiude la sessione con un ribasso di 15$. L’oro é scambiato a 1077,10$. L’argento registra un calo di 361 punti per attestarsi su quota 13.795$, la più ampia perdita dell’anno. Il platino perde quasi 15$ ed é scambiato a 834,65$. Non vediamo nessuno supporto tecnico o fondamentale capace di invertire la rotta del mercato. Venerdì mattina i trader, nuovamente spaventati, spingono l’oro in rialzo di 6,90$ portando il prezioso a quota 1.080,50$.

Stando a quanto riportato da Bloomberg, negli ultimi cinque giorni, gli investitori hanno acquistato 26,8 tonnellate di lingotti attraverso prodotti negoziati in borsa sostenuti dal metallo, livelli che non si vedevano da gennaio 2015. L’oro é uno dei pochi prodotti che sembra mostrare uno scenario piuttosto positivo con un incremento del 2,2% da inizio anno.

L’interesse per il metallo giallo é stato guidato dalla domanda di beni di rifugio insorta a seguito delle perdite dei mercati azionari della Cina e degli Stati Uniti e da un forte ribasso dei prezzi del greggio che rompono al di sotto dei 30$. A supportare il mercato aurifero, il sesto incremento consecutivo delle riserve cinesi dettato dal forte calo di fine anno. Questi i dati mostrati dalla Banca Popolare Cinese.

Non tutti, però, sono così ottimisti. Stando a quanto riportato da Mark Keenan, responsabile della ricerca delle materie prime per l’Asia presso la Societe Generale SA in un intervista rilasciato giovedì a Bloomberg Television, nel quarto trimestre i prezzi del prezioso potrebbero raggiungere i 955$ stabilizzandosi su una media annua di 1000$.

L’oro posta un rimbalzo dopo aver trovato supporto alla regione dei 1080$ ed é negoziato in prossimità dei 1087$, mossa che ha consentito al prezioso di cancellare le perdite registrate nella precedente sessione europea. Tuttavia, vista la significativa resistenza offerta dalla regione dei 1090$, l’ascesa del metallo giallo potrebbe risultare piuttosto limitata aprendo così le porte ad un possibile ribasso del mercato. Il prezioso potrebbe violare il livello di supporto dei 1081 e muoversi ulteriormente in ribasso sulla scia di un dollaro forte e di un possibile incremento dei tassi di interesse degli Stati Uniti.

Sul grafico mensile il metallo giallo rimane ribassista e – dal sorpasso registrato della media mobile esponenziale tra gennaio e febbraio 2014- il prezioso ha chiuso un solo mese al di sopra della media mobile esponenziale dei 10-13 mesi. Fino a quando  l’oro non romperà al di sopra di questi due livelli  EMA situati a 1.122,00$ e a 1.137,80$ il mercato potrebbe ancora raggiungere il livello dei 1020,00$.

Per quanto riguarda gli altri metalli il rame continua a mostrare lo scenario più debole rompendo al di sotto dei 2$. I prezzi del metallo rosso chiudono in prossimità degli 1,95$ per libbra dopo aver postato un lieve incremento sulla scia dei numeri che hanno mostrato un importazione record di rame da parte della Cina. Secondo il Wall Street Journal, i dati doganali rilasciati hanno mostrato come nel mese di dicembre la Cina abbia importato 530.000 tonnellate di prodotti in rame. Si tratta di un incremento annuo del 26%. Lo scenario é piuttosto analogo di fronte alle preoccupazioni riguardanti la domanda cinese. La ANZ Research ha dichiarato che i dati rilasciati mostrano un incremento della domanda. Contemporaneamente, i trader cinesi hanno dichiarato che l’aumento delle importazioni registrato nel mese di dicembre potrebbe essere stato dettato dalle società intenzionate a soddisfare i propri obiettivi annuali di trading.

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