L’oro frena mentre gli investitori rivolgono lo sguardo ai dati sull’occupazione negli Usa

Su Comex, nel corso della sessione asiatica, i future sull’oro con scadenza a giugno riescono a preservare i forti rialzi di martedì. Il rally è stato favorito dal calo del dollaro e dalle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve Janet Yellen, che ha invitato alla prudenza rispetto ad eventuali incrementi dei tassi di interesse.
Dopo il rialzo dell’1,7% osservato martedì, alle 00:25 GMT l’oro a pronti rimane sostanzialmente invariato a quota $ 1241,94 l’oncia. I future sull’oro con scadenza a giugno concludono la sessione asiatica in rialzo di $ 1,00 (+0,08%) attestandosi a $ 1238,50.

Secondo quanto affermato dalla Yellen martedì, la Fed dovrebbe agire con prudenza rispetto ai due incrementi dei tassi di interessi previsti per il 2016, in qualche modo temperando le valutazioni ottimistiche e le richieste di un incremento dei tassi ad aprile fatte da quattro presidenti della Fed la scorsa settimana.

Dopo aver ribadito alcune delle dichiarazioni rilasciate in occasione della conferenza stampa del 16 marzo seguita all’annuncio di politica monetaria, la Yellen ha aggiunto che l’inflazione è ancora esposta ai rischi di un rallentamento dell’economia globale e alle potenziali ricadute su quella statunitense, inclusi il calo dei prezzi del petrolio e i timori legati all’economia cinese.
Dopo il discorso della Yellen, il presidente della Federal Reserve di Dallas Robert Kaplan ha manifestato il suo sostegno al presidente della Fed, invitando alla prudenza e suggerendo un percorso graduale rispetto ai futuri incrementi dei tassi di interesse. A inizio giornata il presidente della Fed di San Francisco John Williams e uno dei più importanti funzionari della banca centrale hanno affermato che la banca centrale dovrebbe attenersi al piano di normalizzazione della politica monetaria precedentemente concordato.
In seguito al discorso della Yellen si sono mossi in rialzo anche i future sui Federal Fund USA, a suggerire che la Federal Reserve potrebbe non aumentare i tassi di interesse fino alla fine del 2016. Dei tassi di interesse bassi, tali da portare a un deprezzamento del dollaro, dovrebbero fungere da supporto per il mercato dell’oro, denominato in dollari. Ad ogni modo, un eventuale rialzo dell’oro potrebbe essere frenato dal ritrovato interesse da parte degli investitori verso gli alti rendimenti del mercato azionario. Nel corso della sessione asiatica i rialzi hanno subito una frenata quando gli investitori hanno rivolto lo sguardo al rapporto USA sulle buste-paga dei settori non agricoli atteso venerdì. Secondo l’ultimo sondaggio, i trader prevedono una crescita di 205.000 posti di lavoro. Una lettura sopra i 205.000 potrebbe pesare sull’oro e ridimensionare i guadagni di ieri, questo perché un dato positivo sulle buste paga potrebbe incoraggiare la Fed ad aumentare i tassi di interesse prima di quanto i mercati non prevedano in questo momento.
Dei tassi di interesse bassi potrebbero non aiutare il mercato dell’oro. A inizio anno, il mercato si è mosso in netto rialzo favorito dalle turbolenze sui mercati azionari. Ora che le borse sono in positivo da inizio anno, alcuni investitori dell’oro potrebbero decidere di abbandonare il mercato e ritornare alle azioni, specialmente qualora la Fed dovesse decidere di ritardare l’incremento dei tassi fino alla fine del 2016.
Questo è proprio quello che sembra succedere in questo momento, visto che ieri è stato segnalato una contrazione dello 0,40% a 120,46 tonnellate (la primo da due settimane) nelle partecipazioni presso la SPDR Gold Trust, il fondo ETF garantito in oro più grande del mondo.