Giovedì su Comex i future sull'oro con scadenza a giugno si muovono in ribasso, un movimento che riflette l'andamento dell'indice dei future del dollaro
Giovedì su Comex i future sull’oro con scadenza a giugno si muovono in ribasso, un movimento che riflette l’andamento dell’indice dei future del dollaro USA con scadenza a giugno. L’ultima quotazione è a $ 1273,10, in ribasso di $ 2,40 (-0,19%). Mercoledì, dopo un’impennata ai massimi da fine aprile favorita dal calo di dollaro e borse, il mercato ha incontrato resistenza poco sopra i $ 1280.
L’oro a pronti rimane invariato $ 1277,36 l’oncia, riprendendosi overnight dai minimi delle ultime due settimane. Il rialzo dell’1% circa di mercoledì rappresenta la migliore prestazione del mercato dell’oro dal 29 aprile.
Il metallo prezioso continua a trarre beneficio da una probabile posticipazione dell’incremento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve; i compratori sembrano intenzionati a farsi vivi praticamente ad ogni accenno di rottura ribassista. Gli speculatori non sembrano voler seguire il mercato più ad alta quota e questo contribuisce a frenare i rally specialmente quando il mercato si avvicina alla soglia psicologica dei $ 1300.
Per quanto riguarda gli altri dati del giorno, mercoledì le partecipazioni presso la SPDR Gold Trust, il fondo ETF garantito in oro più grande del mondo, ammontavano a 27,07 milioni di once, ai massimi dal dicembre 2013.
Secondo la Bank of Australia and New Zeland, il più grande spedizioniere asiatico di oro fisico, quest’anno le importazioni di oro dell’India potrebbero raggiungere i massimi storici, subendo gli effetti del diffuso contrabbando volto a evitare le tasse governative sui carichi dall’estero.
In un rapporto pubblicato a inizio settimana, Goldman Sachs rivede al rialzo le previsioni sul prezzo dell’oro per i prossimi mesi, adducendo a giustificazione il rafforzamento delle posizioni nette speculative e il calo del dollaro USA.
L’influente banca afferma di aver rivisto le proprie previsioni sul prezzo a 3, 6 e 12 mesi, elevandole rispettivamente da $ 1100 a $ 1200 l’oncia, da $ 1050 a $ 1180 l’oncia e da $ 1000 a $ 1150 l’oncia.
Inoltre, Goldman ritiene che lo spazio per un ulteriore aumento del prezzo dell’oro sia piuttosto angusto.
“Guardando avanti, le possibilità al rialzo per l’oro sembrano limitate; difficilmente la Fed potrà serbare sorprese in tal senso, dato lo spazio limitato per un deprezzamento del dollaro, e per le possibilità limitate da parte della Cina di spingere le valute dei mercati emergenti contribuendo al calo del dollaro” sostiene la banca in una nota.
Su Comex, anche i future sull’argento con scadenza a luglio traggono beneficio dal calo del dollaro e dall’aumento del prezzo dell’oro verificatosi mercoledì. Giovedì il rialzo è comunque limitato e il mercato rimane all’interno di una gamma ristretta attestandosi a $ 17,37, in rialzo di $ 0,051 (+0,29%).
Platino e palladio, sostenuti dal settore auto, traggono beneficio dal calo del dollaro e dall’impennata dei prezzi dei metalli preziosi di mercoledì, senza però riuscire ad attirare un volume d’acquisto importante quanto quello di giovedì mattina. I future sul platino con scadenza a ottobre chiudono a $ 1067,40, in rialzo di $ 1,30 (+0,12%). I future sul palladio con scadenza a giugno attirano invece un volume di acquisti sufficiente a produrre solo un rialzo di $ 3,70 (+0,61%), che porta il prezzo a $ 611,75.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.